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Scopri le piante e le sue ricette culinarie - Parco del Delta del Po

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Stridolo . Si<strong>le</strong>ne vulgaris<br />

È una piccola pianta, perenne, dai caratteristici<br />

fiori chiamati “bubbolini”.<br />

Nel<strong>le</strong> zone <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> <strong>del</strong> <strong>Delta</strong> è possibi<strong>le</strong> trovarla<br />

nei prati, arbusteti, boschi radi e ai margini<br />

dei sentieri. È frequente travare lo Stridolo<br />

in zone ruderali ricche di azoto o anche nei prati fertili concimati<br />

e antropizzati.<br />

Uso in cucina<br />

Molto ricercata in gastronomia (con il nome di strigoli, stridoli o car<strong>le</strong>tti),<br />

fra <strong>le</strong> migliori erbe commestibili, ma solo prima <strong>del</strong>la fioritura<br />

poi <strong>le</strong> foglie basali diventano troppo coriacee. Si mangiano sia crude,<br />

sia cotte (come gli spinaci), in risotti, minestre, ripieni e frittate: hanno<br />

un sapore dolce e <strong>del</strong>icato.<br />

Tarassaco . Taraxacum officinalis<br />

Il tarassaco cresce spontaneamente nel<strong>le</strong> zone<br />

di pianura, lo si può trovare facilmente nei prati,<br />

negli incolti, lungo i sentieri e ai bordi <strong>del</strong><strong>le</strong><br />

strade<br />

Uso in cucina<br />

Il risotto al tarassaco si prepara come qualunque riso al<strong>le</strong><br />

verdure. I boccioli non ancora schiusi posti sotto aceto si possono<br />

usare al posto dei capperi; la radice tostata in forno poi macinata fornisce<br />

un benefico surrogato <strong>del</strong> caffè. Nel<strong>le</strong> arti <strong>culinarie</strong> è un’apprezzata<br />

insalata primaveri<strong>le</strong> depurativa, sia da solo sia in mescolanze<br />

varie. I boccioli sono apprezzabili se preparati sott’olio. I fiori si possono<br />

preparare in pastella e quindi friggere. In molte regioni medioeuropee<br />

veniva preparata la marmellata di fiori di tarassaco.<br />

Insalata di Baccalà con tarassaco e stridoli<br />

Chef: Danie<strong>le</strong> Baruzzi<br />

Ingredienti per 4 persone<br />

500g di baccalà dissalato 100g di tarassaco 50g di stridoli<br />

1 limone 30 dl olio di oliva sa<strong>le</strong>, pepe fiori eduli<br />

Procedimento Mondare e lavare il tarassaco e gli stridoli. A parte<br />

scottare in pa<strong>del</strong>la per alcuni minuti il baccalà in poco olio di oliva senza<br />

salarlo. Passarlo 3 minuti in forno ben caldo. Condire il tarassaco e gli<br />

stridoli con il succo di limone, il rimanente olio, sa<strong>le</strong> e pepe. Unire il<br />

baccalà a pezzi ancora tiepido e qualche fiore edulo come guarnizione.<br />

Foto in copertina di Milko Marchetti: Foce <strong>del</strong> Bevano, Pineta di Classe, Dune <strong>del</strong> Bevano<br />

Testi a cura di Gloria Minarelli<br />

Foto erbe: archivio fotografico Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - <strong>Delta</strong> <strong>del</strong> <strong>Po</strong><br />

Coordinamento a cura di Raffaella Tommasi<br />

Realizzazione prototipo: Coop. Servizio Turismo coop. a r.l. , Bagnacavallo (Ra)/ Stefania Montanari<br />

Propositore: Ente di gestione per i Parchi e la Biodiversità - <strong>Delta</strong> <strong>del</strong> <strong>Po</strong>, Comacchio (Fe)<br />

Dall’inizio <strong>del</strong> secolo scorso, il 75% <strong>del</strong>la biodiversità genetica <strong>del</strong><strong>le</strong><br />

colture agrico<strong>le</strong> è andata perduta e nel mondo attualmente solo<br />

quattro <strong>piante</strong> commestibili, mais, riso, grano e patate, forniscono<br />

il 60% <strong>del</strong>l’energia alimentare mondia<strong>le</strong> anche se esistono tra <strong>le</strong> 7.000<br />

e <strong>le</strong> 10.000 specie.<br />

Questa banalizzazione <strong>del</strong><strong>le</strong> colture, che pure garantiscono alte rese<br />

agrico<strong>le</strong>, presenta e<strong>le</strong>vati costi ambientali dovuti al<strong>le</strong> tecniche di<br />

agricoltura intensiva, che spesso alterano gli equilibri ecologici degli<br />

ecosistemi.<br />

Inoltre, nonostante gli ambienti agricoli siano sempre meno diversificati,<br />

il traffico dei raccolti da una parte all’altra <strong>del</strong> globo si è intensificato,<br />

causando ulteriori pesanti impatti ambientali ed impoverendo il tessuto<br />

socio-economico <strong>del</strong><strong>le</strong> comunità locali.<br />

Da questo scenario deriva la necessità di ridisegnare un sistema più<br />

efficiente e sostenibi<strong>le</strong> sia nell’uso sia nel mercato degli alimenti.<br />

Con la valorizzazione di specie spontanee e commestibili, spesso poco<br />

conosciute nel proprio territorio e con l’adozione di tecniche agrico<strong>le</strong><br />

sostenibili, si e<strong>le</strong>va la cultura loca<strong>le</strong> circa la biodiversità e la riduzione<br />

degli impatti ambientali.<br />

La pianura ravennate, anche se intensamente coltivata, non è tuttavia<br />

priva di realtà interessanti per il naturalista-buongustaio.<br />

Si tratta di cercare in quei luoghi marginali, poco conosciuti, dove<br />

<strong>le</strong> <strong>piante</strong> spontanee si sviluppano rigogliose, lontano dal<strong>le</strong> grandi vie<br />

di comunicazione, raggiungibili solo a piedi o in bicic<strong>le</strong>tta.<br />

Siti d’e<strong>le</strong>zione sono <strong>le</strong> aree salmastre, <strong>le</strong> pinete e i boschi igrofili.<br />

Negli spazi aperti <strong>le</strong> <strong>piante</strong> alimentari spontanee si affermano<br />

soprattutto sugli argini di fiumi e canali, nel<strong>le</strong> go<strong>le</strong>ne dei fiumi e nei<br />

prati umidi.<br />

Bene lo sa chi frequenta i percorsi sul<strong>le</strong> sponde <strong>del</strong> fiume Lamone e<br />

<strong>del</strong> torrente Bevano, colui che è anche rispettoso <strong>del</strong>la natura, cultore<br />

di sapori unici e dei piatti <strong>del</strong>la tradizione.<br />

Centro Visite<br />

Cubo Magico<br />

Bevanella<br />

via Cana<strong>le</strong> Pergami - 48015 Savio (RA)<br />

tel 0544 995671 email bevanella@atlantide.net<br />

ENTE DI GESTIONE PER I PARCHI E LA BIODIVERSITÀ – DELTA DEL PO<br />

www.parco<strong>del</strong>tapo.it<br />

Gruppo di Azione Loca<strong>le</strong><br />

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rura<strong>le</strong>:<br />

l’Europa investe nel<strong>le</strong> zone rurali<br />

Le buone risorse<br />

<strong>del</strong> <strong>Parco</strong><br />

Turismo naturalistico ed eno-gastronomico<br />

<strong>del</strong>la pianura ravennate<br />

Finanziamento: Misura 413 “Miglioramento qualità <strong>del</strong>la vita e diversificazione attività<br />

economiche” - Azione 2 “Attivazione con approccio <strong>le</strong>ader <strong>del</strong>la misura 313 Incentivazione<br />

<strong>del</strong><strong>le</strong> attività turistiche” - PAL per il <strong>Delta</strong> emiliano-romagnolo ASSE 4 “Attuazione<br />

<strong>del</strong>l’approccio Leader” PSR 2007-2013. Domanda Agrea n. 2120011 - Progetto “Le buone<br />

risorse <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>-Turismo naturalistico ed eno-gastronomico <strong>del</strong>la pianura ravennate”.


Uso in cucina<br />

Asparagi selvatici<br />

. Asparagus acutifolius<br />

. Asparagus tenuifolius<br />

. Asparagus maritimus<br />

L’asparago è una pianta ortiva e perenne, dotata<br />

di rizomi, fusti modificati, che crescono sotto terra<br />

formando un reticolo; da essi si dipartono i<br />

turioni ovvero la parte epigea e commestibi<strong>le</strong> <strong>del</strong>la pianta.<br />

Asparagus tenuifolius è presente in Italia solo nella pinete di Ravenna,<br />

mentre A. maritimus è diffuso nel nord e centro Italia e si distingue per il<br />

sapore più amaro.<br />

È possibi<strong>le</strong> raccogliere gli asparagi selvatici nella tarda primavera, in tutti<br />

i boschi, <strong>le</strong> macchie e i cespuglieti verso la costa, su suolo drenato.<br />

Tutte <strong>le</strong> specie si consumano <strong>le</strong>ssate, come contorno o condimento per<br />

primi piatti. Origina<strong>le</strong> la confettura di asparagi, patè e creme.<br />

Crespel<strong>le</strong> con asparagina o asparagi<br />

Maestra di cucina: Angela Schiavina<br />

Ingredienti per <strong>le</strong> crespel<strong>le</strong> (circa 20) 4 uova intere 1\2 litro di<br />

latte 170g di farina 80g di burro sa<strong>le</strong><br />

Per il ripieno 500g di ricotta di pecora 1kg di asparagina o asparagi<br />

Per la besciamella 1 litro di latte 120g di burro 130g di farina sa<strong>le</strong><br />

e noce moscata 2 cucchiai di parmigiano grattugiato olio extravergine<br />

burro 1 cucchiaio di scalogno tritato<br />

Procedimento Realizzare il composto <strong>del</strong><strong>le</strong> crespel<strong>le</strong> mescolando <strong>le</strong> uova<br />

<strong>le</strong>ggermente battute con la farina, aggiungere il latte, il burro fuso e il<br />

sa<strong>le</strong>. Lasciare in luogo fresco per qualche ora. Preparare la besciamella.<br />

Cuocere gli asparagi con scalogno, burro, olio, sa<strong>le</strong> e pepe. Quando sono<br />

cotti mettere da parte alcune punte per la decorazione, i rimanenti tritarli,<br />

aggiungerli e mescolarli alla ricotta, al parmigiano e a circa metà <strong>del</strong>la<br />

besciamella. Per cuocere <strong>le</strong> crespel<strong>le</strong> occorre una pa<strong>del</strong>la antiaderente<br />

(circa 20 cm di diametro) o la piastra di ferro: ungete con un po’ di burro<br />

la pa<strong>del</strong>la e mettere uno o due cucchiaini di composto che avrete<br />

mescolato bene. Cuocere da entrambi i lati. Terminato il composto,<br />

mettete al centro di ogni disco un cucchiaio di ripieno e chiudete a<br />

fagottino <strong>le</strong>gando con un filo di erba cipollina. Imburrate una pirofila e<br />

adagiatevi i fagottini. Gratinate in forno a 180° per circa 15 minuti.<br />

Ortica . Urtica dioica<br />

Uso in cucina<br />

Pianta erbacea perenne, è alta fino a 200cm.<br />

È nota per possedere una grande quantità di<br />

peli urticanti i quali, quando toccati, iniettano nella<br />

pel<strong>le</strong> istamina e altre sostanze chimiche che<br />

causano prurito, è molto comune attorno al<strong>le</strong><br />

abitazioni abbandonate e i terreni incolti.<br />

A dispetto <strong>del</strong><strong>le</strong> foglie urticanti, l’ortica è una <strong>del</strong><strong>le</strong> più <strong>del</strong>iziose <strong>piante</strong><br />

spontanee alimentari. Se raccolta con attenzione, ben lavata e sbol<strong>le</strong>ntata,<br />

si può consumare come contorno, nel<strong>le</strong> frittate o nel<strong>le</strong> paste ripiene.<br />

Salicornia . Arthrocnemum glaucum<br />

. Halocnemum strobilaceum<br />

. Salicornia veneta<br />

Durante la piena attività vegetativa, in inverno e primavera,<br />

la pianta ha una colorazione verde glauca<br />

(da cui il nome), mentre in estate e in autunno ha<br />

una colorazione con tinte rossastre. I fiori sono poco appariscenti<br />

e riuniti in spighette di tre e<strong>le</strong>menti, di colore all'inizio giallastro poi scuro in<br />

corrispondenza <strong>del</strong>la maturazione dei frutti. Altre salicornie presenti nella<br />

Salina di Cervia sono: Halocnemum strobilaceum e Salicornia veneta.<br />

Uso in cucina<br />

I rami salati sono ricchi di sali minerali e vengono mangiati, ancora verdi,<br />

sottoaceto o come gli asparagi: bolliti o serviti con il burro e l'aceto. La salicornia<br />

si cuoce al vapore ed è naturalmente salata. Per renderla più al<strong>le</strong>ttante,<br />

può essere usata come contorno a prodotti di mare.<br />

Sogliola con salicornia e asparagi di pineta<br />

Chef: Vincenzo Cammerucci<br />

Ingredienti per 4 persone 4 soglio<strong>le</strong> <strong>del</strong>l’Adriatico 150g di asparagi<br />

di pineta 20g di salicornia 1 spicchio d’aglio in camicia 1dl di olio<br />

extra vergine d’oliva 10g di scalogno tritato 1dl di brodo di pesce<br />

(ottenuto con <strong>le</strong> lische <strong>del</strong><strong>le</strong> soglio<strong>le</strong>) Sa<strong>le</strong> e pepe q.b.<br />

Procedimento Spellare e sfi<strong>le</strong>ttare <strong>le</strong> soglio<strong>le</strong>, con <strong>le</strong> lische fare il brodo,<br />

tagliare gli asparagi a bastoncini di circa 5 centimetri di lunghezza, cuocere<br />

in pa<strong>del</strong>la con poco olio a fuoco vivo, salare e pepare, terminare la cottura<br />

aggiungendo lo scalogno. Scaldare una pa<strong>del</strong>la con poco olio, uno spicchio<br />

d’aglio <strong>le</strong> soglio<strong>le</strong> il brodo di pesce, coprire e cuocere velocemente per pochi<br />

secondi. Una volta cotte scolar<strong>le</strong> e tener<strong>le</strong> da parte al caldo, riportare la<br />

pa<strong>del</strong>la sul fuoco con il liquido di cottura, aggiungere gli asparagi e <strong>le</strong><br />

salicornie, aggiustare di sa<strong>le</strong> e pepe emulsionare il tutto con il restante olio<br />

e brodo di pesce disporre sui piatti con <strong>le</strong> soglio<strong>le</strong>.<br />

Uso in cucina<br />

Erba cipollina . Allium schoenoprasum<br />

Pianta erbacea aromatica, il bulbo sotterraneo è<br />

biancastro-bruno. I fusti “scrocchiano” sotto <strong>le</strong> dita<br />

se schiacciati e sprigionano il sotti<strong>le</strong> aroma di cipolla<br />

che ha dato loro il nome comune. In primavera<br />

produce decorativi fiorellini globosi di colore rosa<br />

o porpora.<br />

L’erba cipollina si usa quasi esclusivamente fresca poiché ha un aroma lieve<br />

che si perde facilmente. Guarnisce e sottolinea il gusto di crêpes, salse, burri<br />

aromatizzati, insalate e zuppe, ma può accompagnare anche il pesce.<br />

Grazie alla sua elasticità viene anche usata per <strong>le</strong>gare picco<strong>le</strong> preparazioni<br />

a forma di fagotto, come <strong>le</strong> crêpes, o mazzetti di verdure <strong>le</strong>ssate e accompagnate<br />

da salse, come gli asparagi, o involtini di bresaola al<strong>le</strong> erbette.<br />

Equiseto . Equisetum arvense L.<br />

È una pianta perenne che anche al<strong>le</strong> latitudini<br />

più miti appassisce d’inverno.<br />

I fusti vanno puliti con attenzione e lasciati a<br />

bagno in acqua e limone per qualche ora, prima di<br />

<strong>le</strong>ssarli. In passato, presso <strong>le</strong> famiglie contadine, i germogli venivano<br />

occasionalmente impanati e fritti o conditi con aceto. L’“equiseto” può<br />

essere aggiunto a zuppe o minestroni come integratore di sali minerali.<br />

Si deve fare attenzione al<strong>le</strong> varie specie in quanto alcune non<br />

sono eduli, come l’Equisetum palustre.<br />

Lattuga di mare . Ulva lactuca<br />

È un’alga ampiamente diffusa in tutto il bacino<br />

<strong>del</strong> Mediterraneo, traslucida, di un acceso colore<br />

verde brillante. Presenta foglie sottili,<br />

anche di 30 cm di grandezza, lamellari, fissate<br />

ad un peduncolo di forma elicoida<strong>le</strong>.<br />

Viene raccolta in primavera e in autunno <strong>le</strong> stagioni in cui presenta<br />

il suo miglior colore che rif<strong>le</strong>tte la ricchezza di sostanze nutritive.<br />

Uso in cucina<br />

Le foglie piuttosto resistenti, la rendono versati<strong>le</strong> nell’uso in cucina,<br />

potendo essere preparata direttamente cruda ma anche cotta. È<br />

adatta per preparare insalate colorate, condimenti gustosi e guarnire<br />

qualsiasi piatto. È l’ingrediente principe per preparare <strong>le</strong> frittel<strong>le</strong> di<br />

alghe o <strong>le</strong> zeppo<strong>le</strong> di mare.<br />

Gnocchi di patate con vongo<strong>le</strong> calamari<br />

e lattuga di mare<br />

Chef: Vincenzo Cammerucci<br />

Uso in cucina<br />

Ingredienti per 4 persone<br />

Per gli gnocchi 500g di patate di sabbia bollite e passate allo<br />

schiaccia patate 125g di farina 00 un uovo intero 20g di<br />

parmigiano Sa<strong>le</strong> e pepe<br />

Per il condimento 200g di calamari già puliti 500g di vongo<strong>le</strong> 1dl<br />

di vino bianco due spicchi d’aglio in camicia 100g di pomodoro<br />

spellato e tagliato a cubetti 30g di lattuga di mare 1dl di olio extra<br />

vergine di oliva Sa<strong>le</strong> e pepe<br />

Procedimento per gli gnocchi Impastare tutti gli ingredienti assieme<br />

al<strong>le</strong> patate fredde,fare dei filoncini di un centimetro di diametro passarli<br />

nella farina e tagliarli e riporli in frigorifero.<br />

Procedimento per il condimento Aprire <strong>le</strong> vongo<strong>le</strong> con lo spicchi d’aglio<br />

il vino bianco e pochissimo olio, togliere la polpa. Conservar<strong>le</strong> nel<br />

liquido di cottura. Tagliare i calamari a cubetti di circa due centimetri,<br />

cuocerli velocemente in pa<strong>del</strong>la con uno spicchio d’aglio in camicia e<br />

pochissimo olio, unire il pomodoro a cubetti, cuocere per pochi secondi<br />

e diluire con poca acqua di vongo<strong>le</strong>. Cuocere gli gnocchi in acqua<br />

salata scolarli e amalgamarli assieme alla salsa, unire la lattuga di mare<br />

tagliata a pezzi, aggiustare di gusto e servire.

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