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Nulla - Sardegna Cultura

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A <strong>Nulla</strong> ci sono divinità talmente irraggiungibili che<br />

un braccio di mare sembra una distanza di anni luce.<br />

A <strong>Nulla</strong> pensare, anche semplicemente constatare,<br />

può diventare un azzardo.<br />

Eppure il Grande Muratore fa apparecchiare la tavola<br />

con pietanze e prospettive.<br />

Che conosco un capo cantiere che ti “impara” il mestiere,<br />

basta prendersi quel benedetto pezzo di carta; che piuttosto che<br />

mandarti a studiare Lettere in continente ti ammazzo con le<br />

mie mani; che appena maggiorenne fai quello che ti pare, fuori<br />

da casa mia, s’intende; che c’hai la testa piena di stupidaggini;<br />

che fammi vedere le braccia, non sarai mica un drogato; che<br />

meglio bandito latitante, piuttosto bestia sanguinaria, che<br />

drogato; che perché non ti vedo mai con una ragazza; che io<br />

alla tua età…<br />

Un’altra giornata ad inventarsi il tempo: con un eccesso<br />

di sensibilità che può diventare fatale.<br />

A <strong>Nulla</strong> certe propensioni vivono di rimando, al ritorno,<br />

se si è riusciti ad imporle altrove. Qui solo azioni<br />

certe. Solo contingenze soddisfatte: un lavoro sicuro,<br />

quando c’è; una casa di granito e ferro con le stanze buone<br />

chiuse a chiave, e piani cantina attrezzati di tutto punto<br />

per il quotidiano;<br />

…che i finocchi sono dei malati; che se ci “sarebbero” stati<br />

ancora i casini; che a me mio padre mi ha portato a donne<br />

quando avevo sedici anni, e non gli avevo fatto fare brutta figura…;<br />

che tutte queste storie di scrivere e passare tutta la notte<br />

sveglio; che le bollette della luce; che la mattina sembri un deficiente…<br />

Mattina: le materie d’esame; e chi se l’aspettava…; e<br />

questo non l’abbiamo mai studiato; e erano anni che<br />

non usciva lo scritto di francese.<br />

A <strong>Nulla</strong> esistono due epoche, due età riconosciute:<br />

l’infanzia e la maturità. Per il resto è vagare. Vagare dei<br />

vecchi nell’abominio dei tempi nuovi. Vagare dei giovani<br />

nell’incerto dei tempi nuovi. Solo che per i vecchi è<br />

sorprendersi continuamente, continuamente segnarsi il<br />

petto per lo spavento. Per i giovani è tendere le braccia<br />

verso promesse non mantenute, con una costanza arcigna.<br />

Continuamente espulsi dalle stanze chiuse.<br />

Sera: ancora fuori con i libri stretti al petto; ancora a<br />

raccontarti di fughe; ancora a sognare gusci di noce sui<br />

quali attraversare il mare, anni luce di mare; ancora a<br />

contare e ricontare pochi spiccioli, quelli che sarebbero<br />

bastati; quelli che sarebbero bastati a Kerouac o al giovane<br />

Holden, letti per maledizione.<br />

Sera: che quando torna lo ammazzo; che meglio che gli sia<br />

successo qualcosa; che sono stato troppo permissivo; che bisognava<br />

intervenire da subito; che troppi grilli per la testa; che apparecchia<br />

lo stesso; che stanotte dorme fuori perché io lo chiudo<br />

fuori casa; che cosa si crede di abitare in albergo?; che ore sono?;<br />

che si è fatto troppo tardi; che non ha mai tardato una volta;<br />

che esco a cercarlo; che lo sapevo che andava a finire così…<br />

Notte: fin dove portano i passi; a <strong>Nulla</strong> che ha l’assetto<br />

di una spazzola piena di capelli; che ha la passione<br />

dell’infinito; per il delirio regolatore che non riesce a regolare;<br />

per tutto quello che è stato promesso e non mantenuto;<br />

per vivere senza sopravvivere.<br />

Fin dove portano i passi. Dove forse il “com’era” può<br />

essere considerato alla stregua di un “come siamo”. Sottratto<br />

alla retorica dei tempi felici. Oltre l’ultimo imponente<br />

manufatto del genio accaparratore, perché certi<br />

benefici particolari hanno superato di gran lunga il bene<br />

comune.<br />

Questo lo sappiamo.<br />

E allora può capitare di vagare a <strong>Nulla</strong> senza sapere<br />

esattamente dove ti condurranno i piedi, di cantiere in<br />

cantiere, dentro la vita da farsi, dentro la città da farsi,<br />

ad uccidere il tempo mentre aspetti. Forse arriverà il tuo<br />

turno. Forse la prossima ondata ti trascinerà verso una<br />

prospettiva, chissà, se avrai il buon gusto di non diventare<br />

troppo vecchio…<br />

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