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Nulla - Sardegna Cultura

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Che si debba cercare nel chiuso una via d’uscita. Altre<br />

volte si viveva nei cortili, con vecchie sedute all’uscio su<br />

sgabelli che sparivano sotto le gonne. A sbucciare bacelli,<br />

i semi per la zuppa i gusci per i porci, o a mondare il<br />

grano. Con giovanette timide intente a ricamare corredi.<br />

Con bambini selvaggi impegnati nella caccia fra le ortensie<br />

grasse. Non è che fosse meglio, ma era un abito perfetto,<br />

un paio di scarpe comode…<br />

Per te pareva che potesse funzionare: tre quarti della<br />

giornata a resistere; poi arrivava la notte. La notte dei<br />

poeti e delle poesie. La notte in cui si riusciva ad immaginare<br />

la vita.<br />

Ma col tempo, con l’età, divenne fatica. E respiro pesante.<br />

Un’aritmia che diviene soffocamento; a tavola, davanti<br />

al Grande Muratore, mani grosse e ruvide. Che a scuola va<br />

così e così; che se non ti diplomi geometra te ne vai a lavorare con<br />

tuo zio in campagna; che parassiti non ne voglio in casa; che tutto<br />

quello che abbiamo fatto l’abbiamo fatto per voi; che alla tua età<br />

ero già padre; che voi giovani non volete responsabilità; che perdi<br />

troppo tempo attorno alle scemenze; che dovresti uscire di casa,<br />

prendere aria, farti degli amici, avere la fidanzata.<br />

E questo era il pomeriggio, quando andava male. La<br />

sera, quando si era sulla normalità.<br />

Ed ecco farsi largo, a furia di luce che viene meno, la<br />

notte.<br />

La fame vorace. I libri comprati di nascosto, consumati<br />

a suon di palpebre. Anche poesie, anche mondi inventati;<br />

anche storie di uomini…<br />

Mattina: il compito di costruzioni; l’insegnante di francese<br />

che non conosce nemmeno l’italiano; i compagni che<br />

sorridono di futuri sconosciuti.<br />

Pomeriggio: che ho parlato col tuo Preside; che anche<br />

quest’anno ti regalano la promozione, tanto basta il pezzo di<br />

carta; che almeno fossi come tuo fratello all’università con tutti<br />

trenta; o come tua sorella che si è diplomata maestra…<br />

Sera: che ti aggiusto io; che non hai capito niente; che sei<br />

un buono a nulla…<br />

A <strong>Nulla</strong>.<br />

A <strong>Nulla</strong> le strade cambiano direzione di marcia con la<br />

velocità di un respiro. E non portano da nessuna parte.<br />

Il traffico diventa un magma ribollente come una zuppa<br />

che dilaga fino ai confini dell’autocontrollo. Conta anche<br />

questo. Conta sentirsi in un posto come dentro un abito<br />

comodo. Già detto. Magari non bello (già detto). Ma<br />

proprio, caldo della propria impronta.<br />

Non così.<br />

In uno spazio senza certezze, se non la tenacia del perseguire<br />

il peggio. Con la sicumera di chi elargisce il meglio:<br />

migliori condizioni per tutti, migliore vivibilità.<br />

Resta sempre l’aria fresca da sventolarsi in viso usando<br />

la pagina della classifica pubblicata sul giornale. Primi<br />

per l’aria fresca. Per la salubrità. Che primato è? Che<br />

pregio c’è? Una svista, presi in castagna ad eccellere nell’unico<br />

merito di cui non si ha merito.<br />

Perché fra un rèfolo e l’altro a <strong>Nulla</strong> i parcheggi minacciano<br />

i fili d’erba. Come Golia contro Davide. Solo che, a<br />

<strong>Nulla</strong>, Davide non ha la fionda. Un altro Dio governa. Forse<br />

precedente a Dio stesso. Forse vagante in unico neurone<br />

resistente alle epoche, alle civiltà. Un grande Dio Muratore.<br />

Forse con mani grosse e ruvide.<br />

Che ho parlato con tuo zio che conosce il presidente della<br />

commissione d’esame; che ti trattano bene perché mi stimano e<br />

mi rispettano; che ho la quinta elementare e non me ne vergogno,<br />

ma i miei figli li voglio laureati o diplomati.<br />

Un Dio che non ascolta, metà maschio e metà femmina.<br />

Che io ti ho fatto, io ti distruggo; che finisci a scaricare<br />

cassette al Mercato; che mangi pane a tradimento; che finché<br />

stai a casa mia fai quello che dico io…<br />

A <strong>Nulla</strong> passato e presente sembrano solo due visioni<br />

del mondo. Non fatti, come la Notte, la Mattina, il<br />

Pomeriggio, la Sera. Che scorrono a dispetto di tutto.<br />

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