LA PAURA DI CAMILLERI - alphonse doria
LA PAURA DI CAMILLERI - alphonse doria LA PAURA DI CAMILLERI - alphonse doria
Montalabano se la rideva. Si sono spostati in una bella cucina grande, luminosa, di quelle moderne. “La conosci la visione d’Ildegonda? Te la dico io, una visionaria antica, che a Gerusalemme vide tre personaggi che camminavano assieme lasciando orme di fuoco. Chi erano? Pietro, l’Antipietro e l’Anticristo! Pertanto la profezia per lui era chiara: -anche la Chiesa corrompe l’umanità all’evento dell’Anticristo!- Questo è stato solo il preludio alla catastrofe. Monsignore non si mise a bestemmiare per carità, ma era diventato rosso e gli usciva fuoco dalle narici. Ha rovinato la cena e ha messo in grave difficoltà la felicità della figlia. Tutto poi non ha avuto conseguenze grazie all’amore di Alberto!” “Sicuro che, con questo carattere, in paese, non ha avuto vita tanto facile!” “Altro che … A scuola era un maestro dinamico e anche bravo, si faceva voler bene da tutti: colleghi, alunni e genitori. Poi andava al club a giocare a carte, interi pomeriggi, a parlare di calcio, ed era pure pacato, tranquillo. Sul pallone che poteva dire, urlare, tutto quello che voleva, era invece calmissimo, logico e lucido. Ma come vedeva una tonica qualsiasi, fin quando era buongiorno buonasera, tutto andava bene, ma se per caso … ” Il cafè acchianò e fu servito lì in cucina stesso. “Sono curioso di vedere il suo studio.” “Subito sarai servito.” La giostra così si mosse in due semigiri e condusse Montalbano nella stanza. S’immaginava più disordine sporcizie, più libri, invece solo due scomparti dello scaffale. In uno testi scolastici, nell’altro volumi con pesanti copertine: Bibbia, Corano, dizionari e consimili di tutte le misure. Gli altri scomparti dello scaffale erano o vuoti, o con qualche contenitore di terracotta, manufatti artigianali locali. Montalbano ne prese uno aprì il coperchio e dentro vi erano dei sassolini. I posacenere erano sparsi e dispersi dappertutto. Comunque regnava l’ordine in quelle cose. 8
“Lui dormiva nella stanza accanto! Tranquillo! Teresa ha voluto che tutto restasse così com’era. Erano molto legati. E’ stato trovato morto proprio lì, vicino quello sgabello. Sicuramente stava prendendo, o posando, qualche cosa ed è caduto causa l’aneurisma. I dottori pensavano dapprima ad un trauma cranico, ma appena abbiamo spiegato la dinamica, hanno accertato e non vi sono stati più dubbi.” “Era solo in casa?” “Salvo!? Oh, oh, oh! Mi stai facendo l’interrogatorio?” “Deformazione professionale scusami!” “No, scusami tu, lo dicevo per ridere. C’erano Teresa e Alberto. Io ero con i consuoceri in un convegno nel salone della Matrice. Proprio Alberto, mentre stava andando in bagno, sentì il tonfo e incuriosito entrò nello studio. Teresa arrivò, poco dopo, mentre Alberto tentava di rianimarlo con un massaggio cardiaco. Tutto risultò inutile.” Si concluse lì, quel primo incontro con Nena, devastata dal tempo e dal morbo di Basedow. Montalbano, mentre guidava, si mise a filosofare sul tempo inesorabile, impietoso e tiranno. Pensava la panchina della villetta, quella bella Nena e sovrappose il suo volto con quello della figlia Teresa e gli spuntò, come un fiore nella mente, questo verso di Neruda: –Gli occhi hanno sete, perché esistono i tuoi occhi.- In una ditta e un fatto arrivò a Vigata. Catarella stava cercando di spiegargli che lo aveva cercato ripetutamente e “di persona personalmente il dottori questori Bonetti-Alderighi!”. Non appena s’assettò che subito trasì Fazio carricato a tinchitè di carte da firmare. “Fazio!” “Devono partire al più presto …” “Salvo, ci sono i coniugi Sparagna per quel furto …” “Mimì, quale furto? Vedetela tu! Fai! Poi se è il caso ne parliamo, s’è il caso …” “Vogliono parlare con te, di una cosa importante!” 9
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“Lui dormiva nella stanza accanto! Tranquillo! Teresa ha voluto<br />
che tutto restasse così com’era. Erano molto legati. E’ stato<br />
trovato morto proprio lì, vicino quello sgabello. Sicuramente stava<br />
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l’aneurisma. I dottori pensavano dapprima ad un trauma cranico,<br />
ma appena abbiamo spiegato la dinamica, hanno accertato e non vi<br />
sono stati più dubbi.”<br />
“Era solo in casa?”<br />
“Salvo!? Oh, oh, oh! Mi stai facendo l’interrogatorio?”<br />
“Deformazione professionale scusami!”<br />
“No, scusami tu, lo dicevo per ridere. C’erano Teresa e Alberto. Io<br />
ero con i consuoceri in un convegno nel salone della Matrice.<br />
Proprio Alberto, mentre stava andando in bagno, sentì il tonfo e<br />
incuriosito entrò nello studio. Teresa arrivò, poco dopo, mentre<br />
Alberto tentava di rianimarlo con un massaggio cardiaco. Tutto<br />
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Si concluse lì, quel primo incontro con Nena, devastata dal tempo<br />
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filosofare sul tempo inesorabile, impietoso e tiranno. Pensava la<br />
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con quello della figlia Teresa e gli spuntò, come un fiore nella<br />
mente, questo verso di Neruda: –Gli occhi hanno sete, perché<br />
esistono i tuoi occhi.- In una ditta e un fatto arrivò a Vigata.<br />
Catarella stava cercando di spiegargli che lo aveva cercato<br />
ripetutamente e “di persona personalmente il dottori questori<br />
Bonetti-Alderighi!”. Non appena s’assettò che subito trasì Fazio<br />
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“Salvo, ci sono i coniugi Sparagna per quel furto …”<br />
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s’è il caso …”<br />
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