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no. Ci si divertiva e basta. Era porsi il problema del diverti<strong>me</strong>nto che non<br />
faceva divertire più nessuno.<br />
Le femmine, poi, erano diverse.<br />
Totonno non si annoiava mai: al massimo si cacava il cazzo. C’era una<br />
bella differenza. La noia era per chi non aveva idea di cosa fare, cioè: le<br />
femmine. Totonno, prima ancora di annoiarsi, si leggeva un libro, o si<br />
sentiva un cd, o si guar<strong>da</strong>va un film: se il libro era pesante, il cd una<br />
chiavica, o il film di Von Trier, allora si cacava il cazzo. Si scocciava,<br />
insomma, una cosa così. Le femmine, invece, non pensavano neanche<br />
minima<strong>me</strong>nte di fare qualcosa: semplice<strong>me</strong>nte, si chiavavano a qualcuno,<br />
se lo fi<strong>da</strong>nzavano, e gli deman<strong>da</strong>vano l’impegno solenne e quotidiano di<br />
farle divertire. Solo che per far divertire a qualcuno, questo qualcuno<br />
deve essere: a) disposto caratterial<strong>me</strong>nte al diverti<strong>me</strong>nto (e le femmine<br />
stavano sempre ingrugnite e incazzose, dio solo sa il perché), e b)<br />
disposto intellettual<strong>me</strong>nte (solo che, se lo fossero state, non si sarebbero<br />
annoiate).<br />
Era un perfetto esempio di comma 22, un serpente che si mordeva la<br />
co<strong>da</strong>, un tunnel senza uscita, un labirinto con una perenne puzza di<br />
<strong>me</strong>r<strong>da</strong> <strong>da</strong>l quale rischiavi di non uscire mai più. Totonno pensò che<br />
avrebbe voluto spiegare queste cose a Anna, parlarle insomma, ma<br />
capiva che era perfetta<strong>me</strong>nte inutile. Mentre la guar<strong>da</strong>va strafocarsi di<br />
patatine e pistacchi le parlò dei film che aveva visto di recente, dei cd che<br />
si era scaricato e dei divx che ancora non era riuscito a vedere. Lei<br />
rispose con una serie di aneddoti sul giornale che avrebbero schiantato di<br />
noia perfino un giovane scrittore italiano, e lui fu lì lì per alzarsi, lasciare<br />
venti euri sul tavolo e scomparire nella notte.<br />
Invece ascoltò educata<strong>me</strong>nte gli episodi della saga delle ru<strong>me</strong>ne che<br />
facevano le pulizie al giornale e si sorbì l’epopea delle malattie della<br />
sorella della mamma di Anna, che era una zia no?, però era più co<strong>me</strong> una<br />
secon<strong>da</strong> mamma (a questo punto lui considerò seria<strong>me</strong>nte l’ipotesi di<br />
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