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un chippen<strong>da</strong>le passatello, poi girò sui tacchi e uscì, lasciandolo lì co<strong>me</strong> a<br />
uno stronzo.<br />
Il dottor Vegni, magistrato d’assalto, la prese abbastanza bene: ingrassò<br />
otto chili in dieci giorni, e cominciò a te<strong>me</strong>re che lei lo sputtanasse in città.<br />
Peggio, che lo sputtanasse col marito; sapeva bene quanto era importante<br />
non farsi nemico il quasi dottor Delli Colli. Col suo direttore, dottor<br />
Canzella, si poteva sempre parlare, tentare un’intesa, ma con Delli Colli<br />
non c’erano cazzi, se ti prendeva di mira ti uccideva social<strong>me</strong>nte, e lo<br />
faceva lenta<strong>me</strong>nte, con cattiveria.<br />
Risolse il problema a modo suo, vale dire passando <strong>da</strong> quel giorno<br />
valanghe di informazioni riservate sulle attività della procura al giornale<br />
del marito della sua ormai ex amante, e leccandogli il culo in maniera<br />
tanto esagerata che solo un ego di di<strong>me</strong>nsioni così vaste co<strong>me</strong> quello di<br />
Giacomino poteva impedirgli di sospettare che sotto tanta devozione ci<br />
fosse qualcosa di strano.<br />
Concita decise invece di abbandonare qualsiasi attività adulterina: anzi,<br />
qualsiasi attività sessuale. Cominciò ad an<strong>da</strong>re in palestra cinque volte a<br />
settimana, a fare saune e diete. Perse venti chili, poi altri cinque. Quando<br />
non era a su<strong>da</strong>re in sala aerobica faceva pesi, quando non faceva spinning<br />
era nella sauna, quando non sgranocchiava se<strong>da</strong>ni e carote si piazzava<br />
dentro il lettino abbronzante e ne usciva tostata co<strong>me</strong> un chicco di caffé<br />
incazzoso. Era diventata un’anoressica di ritorno, una delle tante, e co<strong>me</strong><br />
tutte loro in cuor suo pensava di prepararsi all’arrivo dell’amante dei suoi<br />
sogni: se avesse avuto abbastanza profondità <strong>me</strong>ntale avrebbe invece<br />
capito che quello che le sembrava un <strong>me</strong>zzo per cambiare la sua vita era<br />
ormai diventata, appunto, la sua vita stessa.<br />
Ma era un’idiota, e non lo capì allora, né lo fece quando i fatti la<br />
an<strong>da</strong>rono a tuppettiare sulla spalla dicendole ue’ noi siamo qua.<br />
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