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statti attento da me - Amlo

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cervello di Marco, che nello stesso istante trovò la maniera giusta per<br />

vendicarsi.<br />

“Gioggiò” –gli fece sorridendo compassionevole- “ma che cazzo stai<br />

combinando?”<br />

Il poverello andò im<strong>me</strong>diata<strong>me</strong>nte in paranoia:<br />

“Perché? Che ho fatto? Che ti hanno detto?”<br />

“Co<strong>me</strong> che hai fatto? Guar<strong>da</strong> che si vede tale e quale.”<br />

“Che si vede? Che cosa si vede?”<br />

“Tu ci devi an<strong>da</strong>re piano colla bamba, Gioggiò; quella robba e quella<br />

gente non sono cazzi per il culo tuo.”<br />

“Perché? Qualcuno ti ha detto qualcosa?”<br />

“Ma niente, e che mi dovevano dire? Guar<strong>da</strong> tu co<strong>me</strong> stai combinato<br />

guar<strong>da</strong>.”<br />

In realtà Gioggiò stava benissimo, per i suoi stan<strong>da</strong>rd; però Marco<br />

qualche problemino con la bamba ce lo aveva avuto pure lui, e<br />

riconosceva im<strong>me</strong>diata<strong>me</strong>nte uno che ci stava colle pacche dentro.<br />

L’aveva visto sempre un po’ troppo su<strong>da</strong>to, un po’ troppo all’erta, un po’<br />

troppo chiacchiariello: e poi gli occhietti si vedevano benissimo, erano<br />

gli stessi occhietti che aveva avuto lui fino a poco tempo prima, e<br />

volevano dire una sola cosa. Per di più, un locale alla mo<strong>da</strong> è molto<br />

simile a un centro di smista<strong>me</strong>nto SMS: prima o poi passa tutto di là, e<br />

certe frequentazioni, diciamo così, legger<strong>me</strong>nte sconsiderate di Gioggiò<br />

non gli erano passate inosservate. Il paese era piccolo, la gente<br />

mormorava, e co<strong>me</strong> al solito nessuno si faceva mai un cazzo suo quando<br />

poteva occuparsi di quelli degli altri.<br />

“No Marchetie’, guar<strong>da</strong> che sto benissimo eh. Sto una favola.”<br />

“E che ti devo dire, se lo dici tu che stai bbuono, si vede che stai<br />

bbuono.”<br />

Lo disse col tono di chi stava nascondendogli qualcosa, e non si sentì<br />

minima<strong>me</strong>nte co<strong>me</strong> l’uomo di <strong>me</strong>r<strong>da</strong> che era. Conoscendo la naturale<br />

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