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“E che hai fatto Nanni’? Ti sei vaviata col cappuccino?”<br />
Prima ancora di capire chi fosse stato a parlarle, Anna si rese conto<br />
che il pataterno l’aveva graziata. Solo una persona poteva scambiare<br />
delle chiarissi<strong>me</strong> macchie di sperma per gocce di latte, e questa<br />
persona era<br />
“Lucio!”<br />
Fu tanto contenta di vederlo che gli si buttò al collo e lo baciò.<br />
Lui, istintiva<strong>me</strong>nte, si ritrasse.<br />
Perché lui era Lucio, e <strong>me</strong>no male che era Lucio.<br />
Lei lo vide bellissimo, anche se Lucio era vestito, appunto, <strong>da</strong> Lucio.<br />
Impeccabile co<strong>me</strong> sempre nella sua tenuta <strong>da</strong> buono guaglione, Lucio<br />
riusciva a essere sempre un po’ più indietro, in fatto di mo<strong>da</strong><br />
maschile. Portava dei jeans verdi di due anni prima, legger<strong>me</strong>nte<br />
scambiati <strong>da</strong>i lavaggi, eppure impeccabil<strong>me</strong>nte, drammatica<strong>me</strong>nte<br />
stirati con la riga, una camicia di quelle a righe trasversali che<br />
an<strong>da</strong>vano di mo<strong>da</strong> l’anno precedente tra i giovani di barbiere e un<br />
maglionciello bordò sulle spalle anno<strong>da</strong>to in petto.<br />
Ovvia<strong>me</strong>nte, ai piedi aveva dei mocassini marrone chiaro.<br />
Era Lucio, in tutto il suo splendore, completato <strong>da</strong>lle basette troppo<br />
gonfie e <strong>da</strong>l capello crespo e grigio lisciato in testa con la fila a lato.<br />
“ E ti devi stare accorta Nannina, che caspita”<br />
Fece quasi con la mano il gesto di pulirla, ma ovvia<strong>me</strong>nte gli mancò il<br />
coraggio; anzi, non il coraggio, che non era quello che gli mancava,<br />
pensò Anna, che l’aveva visto più volte attaccare delle liti inutili<br />
quanto pericolose. Quello che mancava a Lucio non era chiaro, ma<br />
era lampante che riguar<strong>da</strong>va le femmine.<br />
Anna non sapeva esatta<strong>me</strong>nte quale fosse il punto, con lui.<br />
Il punto, che Anna non avrebbe mai potuto capire era che lui<br />
apparteneva a un altro mondo, a un altro tempo. Da ragazzo aveva<br />
perso la mamma, e viveva in casa col padre e la zia, che lo accudiva a<br />
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