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adesso probabil<strong>me</strong>nte scontava all’inferno l’unico atto di violenza <strong>da</strong> lui<br />
com<strong>me</strong>sso a fronte di decenni di angherie subite a casa dei genitori prima,<br />
della moglie poi, e sul lavoro, durante.<br />
Niente.<br />
La vecchia <strong>me</strong>rdona guar<strong>da</strong>va fisso <strong>da</strong>vanti a sé, spiando probabil<strong>me</strong>nte la<br />
ragazzina che abitava subito sopra di lui, che magari adesso si stava facendo<br />
una canna, total<strong>me</strong>nte ignara del fatto che la porca stagionatissima stava per<br />
chiamare la madre e informarla che aveva una figlia ddrogata. Non uno<br />
sguardo, nem<strong>me</strong>no di sfuggita, per lui, neanche un’emozioncella. Vecchia<br />
bagascia, pensò, stai anni a spiare i cazzi miei e l’unica volta che faccio<br />
qualcosa di vera<strong>me</strong>nte significativo (oddio, magari farsi una pugnetta alla<br />
finestra non era qualcosa di vera<strong>me</strong>nte significativo: non paragonato, che so,<br />
all’invenzione della locomotiva, ma visto co<strong>me</strong> girava la sua vita, concluse<br />
che quella pugnetta era la sua personale invenzione della locomotiva), tu non<br />
stai guar<strong>da</strong>ndo.<br />
Tu, puttana d’età.<br />
Controllò la macchia di sburro fresco sul vetro, convinto di non trovarla: ho<br />
sognato, pensò, mi sono soltanto immaginato di essermi fatto una pugnetta<br />
alla finestra in pieno giorno. Macché. Co<strong>me</strong> un grosso ragno bianco bianco<br />
schiattato sul vetro della cucina, la prova del suo definitivo rincoglioni<strong>me</strong>nto<br />
gli si offriva in tutta la sua realtà fetente di gamberetti.<br />
Sentì sua madre che apriva la porta d’ingresso: sarebbe entrata in pochi<br />
secondi e l’avrebbe visto lì, col pesce in mano, visto che la cucina era alla<br />
fine del corridoio, ed era anche il primo posto che sua madre avrebbe<br />
guar<strong>da</strong>to, co<strong>me</strong> un vian<strong>da</strong>nte alla stella polare, o <strong>me</strong>glio un cocainomane al<br />
suo pusher. E in effetti aveva ancora il cazzo in mano quando sua madre,<br />
dopo essere entrata, per la prima volta in quarant’anni non guardò la sua<br />
cucina, non vide lui nella sua cucina, anzi sembrò attratta <strong>da</strong> un punto<br />
imprecisato della porta del soggiorno. Lo sguardo che rivolse al cazzone col<br />
cazzetto tra indice e pollice fu fugace e disinteressato.<br />
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