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statti attento da me - Amlo

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questa era gente che poteva sparare in <strong>me</strong>zzo alla folla col rischio di<br />

colpire dei bambini. E soprattutto era gente che se ammazzava i bambini<br />

poi se ne fotteva e an<strong>da</strong>va a farsi due botte di bamba e poi a puttane. La<br />

parte razionale del suo cervello annuì soddisfatta, avendo ricacciato<br />

quella emotiva al suo giusto posto, ma poi le toccò fermarsi per un attimo<br />

e analizzare una nuova situazione che sembrava richiedere un im<strong>me</strong>diato<br />

interesse. Vale a dire, la mano di Michelone poggiata sul cazzo di<br />

Gioggiò e il gigante obeso che lo guar<strong>da</strong>va sorridendo.<br />

5.<br />

Quando il cellulare squillò erano le dieci e trentacinque e Totonno stava<br />

già dor<strong>me</strong>ndo <strong>da</strong> un’ora. Si riscosse e guardò l’ora: oltre <strong>me</strong>zz’ora di<br />

ritardo, natural<strong>me</strong>nte. Anna teneva, pensò, una specie di sesto senso<br />

naturale per rompere i coglioni. Quando poteva, anzi doveva arrivare in<br />

ritardo, tipo che lui si era <strong>me</strong>sso a vedere un film e mancava giusto quel<br />

quarto d’ora finale, quella bella e buona citofonava con venti minuti<br />

d’anticipo. Anzi, magari avesse citofonato: lei man<strong>da</strong>va un <strong>me</strong>ssaggino:<br />

scendi, anzi scnd. Una volta aveva pure provato a dirglielo, scusa ma se<br />

sei sotto casa mia, a un <strong>me</strong>tro <strong>da</strong>l citofono che cazzo spendi i soldi per un<br />

sms, citofona e basta, no? Evidente<strong>me</strong>nte no, c’era qualche motivo<br />

recondito che le impediva di usare il citofono. Forse perché il citofono<br />

lui poteva como<strong>da</strong><strong>me</strong>nte sentirlo in qualsiasi stanza della casa, e il<br />

<strong>me</strong>ssaggino no, quindi era obbligato a portarsi appresso il cellulare pure<br />

se an<strong>da</strong>va al cesso a pisciare. Certo, avrebbe potuto tranquilla<strong>me</strong>nte<br />

strafottersene, e lasciarla sola sotto al portone co<strong>me</strong> l’imbecille che era,<br />

ma non ne era capace. Il giorno che fosse riuscito a fregarsene sarebbe<br />

199

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