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statti attento da me - Amlo

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Ci vollero due giorni di trattative perché Marco scoprisse che la<br />

dottoressa Licciati era sorella cugina di Fofò, che lui l’adorava perché era<br />

stata l’unica in famiglia che l’aveva aiutato quando aveva scoperto che<br />

gli piaceva il pesce e che Fofò, che pure era uno scafato, frequentatore di<br />

saune e <strong>da</strong>rk rooms, era convinto che sua cugina fosse una santa, che non<br />

avrebbe mai e poi mai fatto un’avance a un suo paziente, figuriamoci poi<br />

a Marco. Il quale, però, volendo sincera<strong>me</strong>nte bene a Fofò e non<br />

desiderando un’accusa di molestie sessuali (alla quale, fon<strong>da</strong>ta o no che<br />

fosse, suo padre avrebbe fatto seguire un’im<strong>me</strong>diata sentenza di morte<br />

per roncolate), decise di sal<strong>da</strong>re il debito e spedì alla dottoressa un mazzo<br />

di trenta rose con un assegno e un bigliettino di blande e generiche scuse.<br />

Le acque si calmarono subito, ma per Marco restava insoluto il problema<br />

della presunta bulimia di Opale. Co<strong>me</strong> avrebbe potuto fare per aiutarla?<br />

Si arrovellò per due giorni sul problema, poi un giorno la vide che usciva<br />

<strong>da</strong> casa sua; le aveva <strong>da</strong>to le chiavi in un mo<strong>me</strong>nto di rimbambi<strong>me</strong>nto,<br />

ma non pensava che lei le avrebbe mai usate. Invece stava uscendo <strong>da</strong>l<br />

portone di casa sua, e aveva in mano una busta del super<strong>me</strong>rcato. Decise<br />

di affrontare la questione una volta per tutte; le si parò <strong>da</strong>vanti con aria<br />

severa ma affettuosa (o al<strong>me</strong>no questa era stata la sua intenzione).<br />

“Ciao, Opale”. Semplice, ma diretto. Si disse: bravo.<br />

“Ue’”<br />

“Che fai di bello?”, ironico ma giusto. Si ridisse: bravo.<br />

“Niente”<br />

“Ah, niente? Sei sicura?”<br />

“Vabbuo’ iamm, mi hai sgamata”, disse lei, e fece il gesto di<br />

applaudirlo in segno di sfottò.<br />

“Vedi Opale, tu devi capire che ti io ti voglio bene, che io a te ci tengo,<br />

e che se tieni a una persona….”<br />

“Maro’ quanto sei pesante! Iamm, piglia ‘sta borsa che è più pesante di<br />

te, un altro poco!”<br />

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