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vedeva. Si sentì subito coinvolto: povera creatura, pensò. Sarà bulimia, o<br />
anoressica, o tutteddue le cose. Pensò di parlarle, poi decise che non<br />
aveva gli stru<strong>me</strong>nti giusti per farlo, così si attaccò a Google e Wikipedia.<br />
Scoprì che la bulimia è frequente negli adolescenti e nei giovani adulti,<br />
cheso è causata <strong>da</strong> alterazioni dell’umore o <strong>da</strong>ll’ansia, e scoprì che<br />
esistevano dei video porno dove la gente prima si abbuffava e poi si<br />
vomitava e si cacava in faccia reciproca<strong>me</strong>nte.<br />
Quest’ultima cosa gli fece crollare la fiducia nelle informazioni raccolte<br />
in rete, per cui si procurò il nu<strong>me</strong>ro di una psicologa <strong>da</strong> Fofò il ricchione.<br />
Prese un appunta<strong>me</strong>nto e andò a parlarci, ma finì per raccontarle tutti i<br />
cazzi suoi, la storia con Opale e tutte le frustrazioni che questa cosa gli<br />
comportava; decise che parlare gli faceva bene e finì col prendere un<br />
secondo appunta<strong>me</strong>nto, poi un terzo e un quarto. Alla quinta seduta si<br />
accorse che la gonna della dottoressa Licciati si era notevol<strong>me</strong>nte<br />
accorciata, e che le domande della psicologa avevano virato decisa<strong>me</strong>nte<br />
sul pecoreccio. Dopo dieci minuti lei gli cominciò ad accarezzare i<br />
capelli: poi la vide masturbarsi e tirare fuori la lingua co<strong>me</strong> in un film<br />
porno e si disse: perché no, in fondo era pieno co<strong>me</strong> uno stallone e poi<br />
non è che quello tra lui e Opale poteva definirsi un fi<strong>da</strong>nza<strong>me</strong>nto vero e<br />
proprio. Saltò addosso alla dottoressa e si diede <strong>da</strong> fare per una decina di<br />
minuti, salvo accorgersi che non riusciva a farselo venire duro. La<br />
dottoressa Licciati gli soffiò nell’orecchio:<br />
“Lascia fare a <strong>me</strong>, porcone”, e alzatasi <strong>da</strong>l divano, cominciò a<br />
improvvisargli un balletto sexy. La cosa sembrò funzionare, all’inizio,<br />
poi lei commise l’errore di leccarsi il dito indice e ficcarselo nel sedere.<br />
Era una cosa che aveva sempre fatto ridere Marco, che quando lo vedeva<br />
nei film porno capiva che la pugnetta era bella che an<strong>da</strong>ta, era <strong>me</strong>glio<br />
vedersi un bel Bruce Willis in grazia di dio e scor<strong>da</strong>rsi la sega. Non lo<br />
aveva mai capito, il perché, ma la cosa gli scatenava un’incontenibile<br />
ilarità. Pensò di chiederlo alla dottoressa, ma si era di<strong>me</strong>nticato che se<br />
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