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statti attento da me - Amlo

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chiesto un favore). Caso unico nella storia del giornale, l’arrivo del<br />

delfino della dinastia cittadina venne festeggiato con un party di<br />

benvenuto, con rinfresco organizzato per l’occasione <strong>da</strong>lla Taverna Don<br />

Giovanni a base di formaggi e salumi.<br />

Il dottor Canzella tenne un breve discorso su co<strong>me</strong> i frutti non ca<strong>da</strong>no<br />

mai lontano <strong>da</strong>ll’albero, sulla linfa che scende <strong>da</strong>lle vecchie querce e<br />

sulla solidità della famiglia e i valori della tradizione uniti a quelli più<br />

plastici propri all’intrapresa moderna. Il giovane Gianni venne<br />

presentato a tutte le maestranze e si mostrò subito per quello che era: un<br />

giovane, colto, educato e raffinato pezzo di <strong>me</strong>r<strong>da</strong>. Natural<strong>me</strong>nte, in<br />

re<strong>da</strong>zione, tutti fecero subito a gara nel disprezzarlo. Chi lo chiamava<br />

muccusiello, chi cocco di mamma, chi lapoelkànn, <strong>me</strong>ntre in realtà erano<br />

tutti, maschi e femmine, insie<strong>me</strong> invidiosi e innamorati di lui e dei suoi<br />

soldi e delle sue entrature. Il giovane Stellato però, anche se era<br />

oggettiva<strong>me</strong>nte uno stronzo, non solo non lo era più della maggior parte<br />

dei suoi colleghi, ma era anche decisa<strong>me</strong>nte più colto e intelligente di<br />

loro. Più che <strong>da</strong>l padre, il capomastro promosso improvvisa<strong>me</strong>nte<br />

ingegnere, sembrava la copia esatta dello zio <strong>da</strong> giovane. In tempi più<br />

cretino qualche idiota avrebbe potuto definirlo un affabulatore, <strong>me</strong>ntre in<br />

realtà lui era solo natural<strong>me</strong>nte destinato alla carriera. Mentre gente co<strong>me</strong><br />

Giacomino e il dottor Canzella avevano, o avevano avuto in passato,<br />

bisogno di tuffare le manine nella <strong>me</strong>r<strong>da</strong>, Gianni Stellato, semplice<strong>me</strong>nte,<br />

ordinava a qualcuno di farlo per lui.<br />

Era una specie di Santino Corleone: capacissimo di uccidere la gente<br />

con le sue mani, ma che spesso deman<strong>da</strong>va questo compito a Tessio,<br />

Cle<strong>me</strong>nza o Luca Brasi. Arrivava in re<strong>da</strong>zione con vestiti <strong>da</strong>l taglio<br />

impeccabile, e faceva sembrare l’azzimato direttore una specie di<br />

straccione vestito di iuta. Non scriveva mai insie<strong>me</strong> agli altri, né scriveva<br />

mai quello che gli dicevano gli altri. Arrivava con un floppy (allora le<br />

pendrive si chiamavano così), si chiudeva nella stanza di Giacomino e<br />

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