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statti attento da me - Amlo

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quelli originali erano o di musica classica (allegato prestigioso del<br />

giornale di Anna, fregati in magazzino con la complicità del custode<br />

rattuso), oppure di Gigi D’Alessio e Baglioni e gente del genere.<br />

Fu a quel punto che lei gli saltò addosso e cominciò a spogliarlo. Con<br />

stupore, lui si accorse che, nonostante quel retrogusto strano, gli veniva<br />

duro, e ne approfittò. Durò <strong>me</strong>zzora, e Totonno pensò che, in effetti, la<br />

cosa non era stata tanto male, anzi si lasciò coccolare e accarezzare e<br />

baciare per un altro po’, e se la godette pure, che qualche volta questi<br />

vuom<strong>me</strong>chi ci volevano, co<strong>me</strong> no. Alla fine si rivestì, disse che aveva<br />

fa<strong>me</strong> e lei gli preparò qualcosa <strong>da</strong> mangiare. Lui la ringraziò<br />

<strong>me</strong>ntal<strong>me</strong>nte per averlo fatto scalza e non con quelle ciavatte mostruose<br />

con le quali lo aveva accolto in casa. Però, sicco<strong>me</strong> non te ne devi mai<br />

vedere bene di niente, lei andò di là e tornò con un libro enor<strong>me</strong>, e lui per<br />

un attimo tremò, te<strong>me</strong>ndo che volesse fargli vedere le sue foto <strong>da</strong> piccola<br />

o le foto del matrimonio/laurea/comunione di qualche cugino. In realtà,<br />

la osa era ben peggiore: si trattava della raccolta completa degli articoli<br />

di Anna, una mostruosa opera omnia. La sfogliò per qualche secondo, e<br />

s’im<strong>me</strong>rse in un’orgia di puntini sospensivi, parole inglesi scritte<br />

sbagliate, refusi sciattissimi e grammatica improvvisata; a questo punto<br />

aveva solo due opzioni. La prima era dirle la verità, e franca<strong>me</strong>nte non se<br />

la sentiva, non era uomo di <strong>me</strong>r<strong>da</strong> fino a quel punto. Scelse la secon<strong>da</strong>:<br />

“Scusa Anna mi sento poco bene, posso an<strong>da</strong>re in bagno?”<br />

“Ommadonna checcia? Checciaiii?”, rispose lei, tanto preoccupata <strong>da</strong><br />

fargi pensare di avere, tutto sommato, sbagliato pozione.<br />

“Non tengo niente Anna, <strong>statti</strong> tranquilla devo solo an<strong>da</strong>re un mo<strong>me</strong>nto<br />

in bagno, scusa eh?”<br />

Ci restò tappato per al<strong>me</strong>no dieci minuti; si rivestì, si lavò la faccia, si<br />

guardò allo specchio senza che gli venisse un solo pensiero in <strong>me</strong>nte, poi<br />

sentì la voce di lei, vicina: troppo vicina.<br />

“Amore?”<br />

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