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statti attento da me - Amlo

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nei due anni precedenti. Eppure il retrogusto che gli lasciava Anna<br />

riusciva a rovinare tutto. Col vento della notte in faccia, pensò che poi,<br />

tutto sommato, la ragazza non era malaccio, paragonata a quello che si<br />

trovava in giro, e poi era decisa<strong>me</strong>nte impazzita d’amore per lui. Certo,<br />

questo era quello che dicevano tutte, co<strong>me</strong> no. Aveva passato<br />

l’adolescenza a dire ti amo a ragazze che, al massimo, gli rispondevano<br />

ah bravo, oppure io ci tengo per te, che era un paio di gradini sotto<br />

l’amore, e a soffrire per il senti<strong>me</strong>nto non ricambiato. Poi, dopo un paio<br />

di inculate maestose, quando, per una volta, aveva deciso di <strong>da</strong>re ragione<br />

al quel vecchio gagà dell’avvocato Agnelli che diceva che l’amore è roba<br />

per ca<strong>me</strong>riere, le cose erano cambiate, di colpo. Succedeva spesso, in<br />

città. Le mode attecchivano su tutti, di colpo, senza lasciare scampo. Se<br />

ne ricor<strong>da</strong>va due o tre, <strong>da</strong> giovane: le scarpe <strong>me</strong>cap (dette<br />

simpatica<strong>me</strong>nte <strong>me</strong>càpp), che ti facevano puzzare i piedi peggio delle<br />

superga, l’espressione jellacc’, che manco si ricor<strong>da</strong>va più cosa cazzo<br />

volesse dire, e gli occhiali persol marroni. In quegli anni, appunto,<br />

nessuna ragazza chiavava mai con nessuno, per quanto ne sapeva lui, e<br />

certo non chiavavano con lui, e nem<strong>me</strong>no ti dicevano che ti amavano, e<br />

più che certo che certo che nessuna l’aveva detto a lui.<br />

C’era una sorta di connessione tra la verginità orale (nel senso delle<br />

parole) e quella fisica; non ti concedevano la fessa e nem<strong>me</strong>no l’illusione<br />

di amarti, neanche per farti contento. Poi, alè, <strong>da</strong> un giorno all’altro, c’era<br />

stato un allargar di cosce, un florilegio di bucchini, un fuoco d’artificio<br />

d’ingoi che levati, e nessuno ci capiva più niente. E col sesso, co<strong>me</strong> un<br />

arcobaleno macchiato di sburro, era arrivato lui: l’amore. Non c’era<br />

neanche bisogno di chiavartela a una, che già era innamorata di te,<br />

voleva conoscere i tuoi e dei figli <strong>da</strong> te. Ci aveva pensato per anni, e<br />

forse era riuscito a capire il perché, dopo anni di serate di raggiuna<strong>me</strong>nti<br />

notturni al bar con gli amici (solo i chiavanti, però, che gente co<strong>me</strong><br />

Alfredino ‘o nazzista, se si azzar<strong>da</strong>va a entrare in discussione veniva<br />

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