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doveva, se voleva tornare a casa, ed era proprio ora di farlo. Imbracciò il<br />
borsello (in realtà era una specie di marsupio della nike, nero, ma<br />
<strong>me</strong>ntal<strong>me</strong>nte, per lui, sarebbe sempre rimasto il borsello, in onore della<br />
sua gioventù verginea e derelitta) e uscì <strong>da</strong>ll’auto. Raggiunse la<br />
colonnina del self service e aveva appena <strong>me</strong>sso una mano dentro per<br />
prendere il portafoglio, quando in due secondi successe tutto. Prima vide<br />
un tipo con la faccia <strong>da</strong> galeotto an<strong>da</strong>re verso di lui, e si accorse che<br />
aveva qualcosa in mano, poi sentì distinta<strong>me</strong>nte:<br />
“BLAM!”.<br />
Era uno sparo, lo capì quando i ricordi del militare lo acchiapparono e<br />
gli stritolarono le budella, facendogli così saltare il precario tappo che gli<br />
manteneva il culo <strong>da</strong> quando era uscito <strong>da</strong> solo. Si buttò a terra, anzi è<br />
più esatto dire che ci si ritrovò senza sapere co<strong>me</strong>, visto che il suo corpo<br />
non solo aveva s<strong>me</strong>sso di ubbidirgli, ma anche di rivolgergli la parola.<br />
Cominciò a piangere e a urlare:<br />
“Non mi fate niente, non mi fate niente, per pietà non mi fate niente io<br />
non vi ho fatto niente non mi fate niente per pietà!”, ma in realtà non<br />
aveva la più palli<strong>da</strong> idea di quello che stava succedendo.<br />
Svenne e non si accorse più di niente.<br />
Non si accorse, per esempio, che il tipo che aveva visto an<strong>da</strong>re verso di<br />
lui, sentito anche lui distinta<strong>me</strong>nte lo sparo, si era buttato a terra<br />
addirittura un attimo prima del coraggioso magistrato. Botte Giovanni,<br />
così si chiamava l’uomo, era effettiva<strong>me</strong>nte un brutto ceffo; uscito di<br />
galera solo pochi giorni prima grazie all’indulto, aveva però manifestato<br />
al fratello Andrea, a casa del quale era an<strong>da</strong>to (mo<strong>me</strong>ntanea<strong>me</strong>nte, gli<br />
aveva giurato sulla tomba della madre) a stare, l’intenzione di cambiare<br />
vita, che il carcere era brutto e lui non ci voleva tornare.<br />
Si era fatto tre anni per un chilo di fumo che gli avevano trovato in<br />
casa, e gli sembrava di aver <strong>da</strong>to abbastanza alla sua fortuna. Aveva<br />
sempre vissuto di lavoretti, ma il suo problema era che era brutto assai:<br />
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