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BALORDO: Seeeeeeee, ammè ? Mi scassa? La faccia? Ammè? E fallo<br />
venire al tuo ragazzo, fallo venire.<br />
A questo punto, di solito, arrivava il ragazzo della femmina e<br />
cominciava la gara di pettate e spiegazioni, prima tra i due contendenti,<br />
poi tra le due comitive; se erano comitive di colombe la cosa poteva<br />
anche finire lì, dopo un paio d’ore di trattative serrate. In caso di<br />
comitive di falchi, si an<strong>da</strong>va <strong>da</strong> una serie di microrisse a catena fino alla<br />
maxirissa tipo orgia con conseguente intervento del proprietario del<br />
locale con mazza di ferro.<br />
Con queste pre<strong>me</strong>sse, Lucio o sapeva benissimo, conoscere una<br />
femmina in città era possibile solo tramite presentazione ufficiale (alla<br />
quale, ovvia<strong>me</strong>nte, la femmina faceva seguire il ben noto comporta<strong>me</strong>nto<br />
<strong>da</strong> nuovaiorchese, che prevedeva al<strong>me</strong>no sei o sette ah ci hanno già<br />
presentati?), oppure, co<strong>me</strong> era successo a lui con Patrizia, per gentile<br />
concessione della proprietaria della giostra in <strong>me</strong>zzo alle cosce. Fu perciò<br />
lieto di notare che, co<strong>me</strong> ai tempi suoi, per ogni cento maschi c’era solo<br />
una femmina, natural<strong>me</strong>nte con un seguito di fi<strong>da</strong>nzati, predendenti,<br />
cicisbei e nubiani <strong>da</strong> far invidia al Re Sole.<br />
Poi vide un paio di cubiste.<br />
Ai suoi occhi, gli sembrò di stare sul set di un film porno a<strong>me</strong>ricano, di<br />
quelli ultrapatinati con le femmine tutte uguali tra loro e tutte uguali a<br />
delle Barbie. Vide perizomi, vide stivali con zeppe improponibili, vide<br />
tatuaggi, vide seni gonfiati e labbra rifatte. Osservando bene, però, gli<br />
sembrò che quelle ragazze avessero un che di fuori posto e insie<strong>me</strong><br />
familiare. Non lo capì, perché la vista l’aveva sconvolto, ma facendo<br />
<strong>me</strong>nte locale avrebbe potuto capire il perché di quel curioso senso di<br />
incongruenza che l’aveva pigliato per un mo<strong>me</strong>nto. Era colpa dei piedi, e<br />
del modo che avevano le ragazze di trascinarli: erano già pronte nel loro<br />
costu<strong>me</strong> <strong>da</strong> intostapesce, ma i loro corpi non avevano ancora assimilato<br />
bene il compito della serata, e trascinavano le estremità inferiori convinti<br />
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