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invece si accorgeva di riuscire a decifrare qualcosa, e si sentì un po’<br />
<strong>me</strong>no straniero. Notò che pratica<strong>me</strong>nte non c’erano donne, e anche<br />
questo lo consolò. Che lui sapesse, nessuno aveva mai rimorchiato in<br />
discoteca, né ai tempi suoi né adesso. Certo, c’erano le leggende<br />
<strong>me</strong>tropolitane su quello che era stato fermato <strong>da</strong> una tipa, trascinato nei<br />
bagni e lì pratica<strong>me</strong>nte violentato <strong>da</strong>lla misteriosa circe, ma si trattava di<br />
leggende <strong>me</strong>tropolitane, co<strong>me</strong> i coccodrilli albini, il tronchetto della<br />
felicità assassino o il posto fisso. A parte i pallisti di professione, tipo<br />
Alfredino ‘o nazzista o Fonzo ‘a patana, che avevano nel carniere, oltre a<br />
queste, decine di altre improbabili storie di sesso, più balle spaziali su<br />
qualunque argo<strong>me</strong>nto, <strong>da</strong>lla pesca sportiva al rafting, si trattava sempre<br />
di cose che erano successe all’amico di un amico di un cugino di<br />
qualcuno. E Lucio sapeva che, in città, scopare con una sconosciuta<br />
poteva succedere solo a poche decine di persone, quelli che ci sapevano<br />
fare e tenevano i soldi, tipo Marchetiello. Il resto del mondo incontrava<br />
difficoltà quasi insormontabili non solo per chiavare, ma semplice<strong>me</strong>nte<br />
per conoscere a una femmina. Per quelli co<strong>me</strong> Lucio, presentarsi a una<br />
sconosciuta e farci amicizia (co<strong>me</strong> si favoleggiava succedesse, ma<br />
sempre altrove e sempre al Nord), era un’idea balor<strong>da</strong>, e solo pochi<br />
balordi tentavano l’impresa, che il più delle volte finiva così:<br />
BALORDO: Ciao, scusa, ti posso conoscere? (o canoscere, a secon<strong>da</strong><br />
della periferia di provenienza del balordo in questione).<br />
FEMMINA: Ma chi sei che vuoi ma vattene (con sguardo schifato e<br />
occhio a <strong>me</strong>zz’asta in segno di disprezzo).<br />
BALORDO: Io mi chiamo Tony, tu co<strong>me</strong> ti chiami?<br />
FEMMINA: Ma te ne vuoi an<strong>da</strong>re o no?<br />
BALORDO: Uaaaa quante storie, manco una cosa ci possiamo bere<br />
insie<strong>me</strong>?<br />
FEMMINA: Mo’ te ne accorgi che viene il mio ragazzo e ti scassa la<br />
faccia, mo’ vedi.<br />
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