Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF
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la strage cominciò all'alba di federico zardi La strage cominciò all'alba del 28 settembre 1944. Le due divisioni di truppe scelte, appoggiate da squadriglie dell'aviazione e dotate di carri armati, artiglierie e lanciafiamme, mandate dal comando germanico ad attaccare a fondo la brigata partigiana «Stella Rossa», prima di prendere contatto con gli uomini del «Lupo», assalirono il paese. I repubblichini del luogo e quelli a capo della provincia da tempo avevano reso edotto il comando tedesco, con dettagliate relazioni, che tutta Marzabotto era partigiana, che i partiti della «Stella Rossa» erano forti perché sorretti dalla solidarietà di tutti gli abitanti della zona. E all'alba del 28 settembre, prima d'ingaggiare la decisiva battaglia con i garibaldini, due reggimenti della Divisione SS «Adolph Hitler» circondarono Marzabotto per un vasto raggio comprendente tutto il territorio del Comune, piazzando cannoni e mitraglie. Quindi dalle frazioni di Panico, di Vado, di Quercia, di Grizzana, di Pioppe e della periferia del capoluogo le truppe mossero all'assalto delle abitazioni, delle cascine, delle chiese, delle scuole. Nella chiesa e nel cimitero di Casaglia, una frazione distante alcuni chilometri dal capoluogo, la popolazione, destata dal rumore dei primi spari, si riversò in preda al panico. Con gli abitanti erano numerosi sfollati dalle località vicino alle strade ed alla ferrovia. Il parroco, don Ubaldo Marchioni, riusci a placare gli animi: fece inginocchiare la folla e cominciò a recitare il rosario. Era una mattina coliginosa, umida di nebbia e rugiada. Entrarono i tedeschi e stroncarono in gola al sacerdote un'Ave Maria con una raffica di mitra; quindi 101
102 I resti del cimitero di Casaglia.
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I resti del cimitero di Casaglia.