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Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

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ne? Di che furono rei? Ebbero tutti allo stesso modo la colpa che<br />

può avere quell'infante di 24 giorni sgozzato in Colulla! Ebbero le<br />

colpe che potevano avere la moglie e gli 11 figli di Migliori Calisto,<br />

sterminati in casa loro a Velego di Sopra! Fermate un istante la vostra<br />

mente e seguite il mio pensiero: pensate un momento allo strazio<br />

di quel povero padre che torna a casa nella speranza di abbracciare i<br />

suoi cari: è stato nascosto nella boscaglia, ha sentito gli spari; col<br />

cuore in gola avrà udito le urla di chi decedeva, ma ha una speranza:<br />

11 bambini intorno a una madre, commuovono una fiera. Ma i<br />

tedeschi sono peggio che le tigri della jungla: il disgraziato corre a<br />

casa, apre la porta: le sue 11 creature, la sua consorte giacciono cadaveri<br />

in un lago di sangue. Cosa avrà provato quel disgraziato nel<br />

vedere l'espressione di terrore rimasta impressa nel volto dei suoi<br />

bambini strappati alla vita nel momento in cui terrorizzati invocano<br />

la madre? Pensate a quel bambino, che si trova miracolosamente incolume<br />

fra i cadaveri della madre e dei 5 fratelli: il suo pianto <strong>non</strong> è<br />

pensabile senza una stretta al cuore, il suo grido: «Voglio morire con<br />

la mamma» <strong>non</strong> può destare che il pianto! Cosa avrà sentito in cuore<br />

quel Rosti Fernando di Pioppe, che accorso da Bologna per salvare i<br />

suoi, trova i suoi due piccoli aggrappati alla madre ed alla <strong>non</strong>na, da<br />

tre giorni uccise dai germanici?<br />

Sono dolori questi, sono fatti, sono frasi che basterebbero per dannare<br />

e maledire in eterno chi si macchiò di si orrendi crimini. Lassù<br />

sui monti di S. Martino e di Casaglia vi sono fosse comuni ove giacciono<br />

accatastate nel sonno eterno diecine e diecine di morti; una<br />

rozza croce le distingue: è un sacro simbolo che nella sua semplicità<br />

consacra quelle terre intrise di sangue di inermi.<br />

Accanto ad ognuna di queste croci si potrebbe posare una lapide<br />

con sopra scritto: «Passeggero fermati e ascolta; qui giacciono madri<br />

uccise con le creature al petto, qui giacciono bimbi sterminati mentre<br />

cercavano salvezza fra le gonne della loro mamma. Non ebbero colpa<br />

alcuna. Va passeggero, prega per noi morti, consola il pianto dei<br />

vivi».<br />

Queste frasi senza retorica, riassumerebbero quello che è stato il<br />

martirio degli scomparsi. Ma accanto al martirio di essi ci fu ed è<br />

ancora imminente in tutta la sua tragicità il martirio dei vivi.<br />

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