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Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

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trarsi dal servire una causa sostenuta da traditori, erano costretti a<br />

vivere alla macchia.<br />

E le iene di Hitler, assecondate da quelle di Mussolini, si scatenarono<br />

su di noi con una violenza ed una barbarie inusitate.<br />

Il 28, 29, 30 settembre segnano i giorni più tristi e più martoriati<br />

che la storia di <strong>Marzabotto</strong> e quella della nostra Patria tutta, possano<br />

segnare. Due reggimenti della Divisione SS. «Adolf Hitler» circondano<br />

la zona oltre il fiume Reno; can<strong>non</strong>i e mitraglie da ogni lato;<br />

da <strong>Marzabotto</strong>, da Panico, da Vado, dalla Quercia, da Grizzana, da<br />

Pioppe i tedeschi muovono all'attacco: hanno uno scopo: sterminare<br />

per sempre la popolazione dei monti compresi tra il fiume Reno ed il<br />

Setta. Terminati i combattimenti con quei gruppi di Partigiani che<br />

ostacolano inizialmente l'ascesa dei monti comincia la carneficina.<br />

Ha voluto il destino che da più di un luogo ove maggiormente infuriò<br />

la barbaria teutonica, qualcuno si sia salvato e possa quindi testimoniare<br />

l'esattezza di ciò che si sta per esporre.<br />

Il Cimitero e la Chiesa di Casaglia sono le località dove più infamie<br />

si compiono. La popolazione della frazione aumentata da moltissime<br />

altre persone sfollate dalle prossimità delle strade e delle ferrovie,<br />

si è rifugiata in Chiesa per impetrare l'aiuto di Dio: il Parroco<br />

Don Ubaldo Marchioni recita il Rosario: entrano con irruenza i tedeschi<br />

ed intimano a tutti di uscire: il povero sacerdote è freddato sulla<br />

predella dell'altare. Una misera donna Nanni Vittoria paralizzata alle<br />

gambe, <strong>non</strong> può muoversi e vien trucidata pure in Chiesa. Nel campanile<br />

lasciano la vita Enrica Ansaloni e Giovanni Betti. I restanti,<br />

sono stipati nell'interno del Cimitero, poi la mitraglia li falcia. Di tanto<br />

in tanto, in seguito vengono gettate bombe a mano sui cumuli di<br />

cadaveri. Le vittime sono qui ben 147 di cui 50 bambini. Sono 28 famiglie<br />

che vengono sterminate. Perdono tutti i loro cari Daini Agostino,<br />

Gherardi Ernesto, Piretti Luigi, Pirini Filippo, padre di sette fanciulli,<br />

Ruggieri Giulio, Soldati Giuseppe e Tedeschi Romano; scompaiono<br />

coi loro Mazzanti Sisto e Vannini Primo. Altri ed altri ancora<br />

lasciano gran parte dei loro famigliari in quel luogo di morte. Si salvano<br />

alcuni innocenti: un bambino di sei anni, certo Tonelli, esce dalla<br />

massa dei cadaveri: è illeso. Non vedendo i tedeschi, invita chi è<br />

ancora vivo a fuggire. E da sotto i morti, fuoriescono due fanciulle:<br />

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