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Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

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endere chiaro che se vi è un luogo in Italia ove maggiormente ha infierito<br />

la barbaria della guerra, ove più gravi e dolorosi lutti abbia<br />

portato quell'immane flagello, questo luogo è unicamente e solamente<br />

<strong>Marzabotto</strong>.<br />

Fin dall'immediato 8 settembre si radunarono sui nostri monti<br />

gruppi di Partigiani che andarono in seguito aumentando di entità fino<br />

a destare preoccupazioni in seno ai vili fascisti del luogo che, incapaci<br />

di affrontare da soli quelli che spregiatamente chiamavano ribelli,<br />

si rivolsero ai tedeschi. Il 28 maggio segna la data del primo rastrellamento.<br />

Infierì per tre giorni nelle località al di là del Reno, con<br />

impiego di artiglieria e di aviazione e si concluse con un primo triste<br />

bilancio: 52 caseggiati dati alle fiamme e una decina di civili uccisi<br />

per rappresaglia. Di essi due erano del nostro Comune: Galantini<br />

Emilio e Valeriani Giuseppe; quest'ultimo disgraziato <strong>non</strong> avendo<br />

udito l'ingiunzione di una sentinella perché sordo, fu colpito senza<br />

misericordia sulla pubblica strada: ambedue erano vecchi, poveri lavoratori<br />

della terra che conoscevano soltanto al mondo la cruda lotta<br />

per il pane quotidiano: per questo furono uccisi; quei primi innocenti<br />

segnarono l'inizio delle stragi che si susseguirono fino ai tristi giorni<br />

dell'evacuazione.<br />

Il 24 giugno si effettua il rastrellamento del Monte di Vignola. Al<br />

ritorno dall'azione la canaglia repubblicana e germanica <strong>non</strong> sazia di<br />

aver incendiato varie case, <strong>non</strong> sazia giacché ha potuto torturare ed<br />

uccidere un solo Partigiano, vuole altro sangue: a Pian di Venola sono<br />

strappati dalle case e fucilati sulla pubblica Piazza, Grilli Tommaso,<br />

Benini Giovanni col figlio Armando e Raimondi Alberto. Il giovane<br />

Sandrolini Silvano riesce a fuggire sotto il plotone di esecuzione:<br />

lascerà poi la vita combattendo coi Partigiani a Monte Radicchio.<br />

Vari autocarri di ostaggi vengono condotti a Bologna e solo dopo ardua<br />

fatica dell'in<strong>dimentica</strong>bile Parroco di Sperticano, Don Giovanni<br />

Fornasini, tutti possono ritornare alle loro case. Inutile dire che anche<br />

questo rastrellamento, come quelli che precedettero e seguirono<br />

fu accompagnato da una spogliazione quasi totale delle località investite<br />

e dalla depredazione di quasi tutto il bestiame dei luoghi.<br />

La dolorosa serie continua:<br />

Il 23 luglio è la volta di Malfolle. Causa un attacco subito dai<br />

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