02.06.2013 Views

Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

il martino di marzabotto (*)<br />

di gino tibalducci<br />

Era una vallata riposante, un po' pigra, rallegrata dalle brezze serali<br />

e dal mormorio del fiume. I bolognesi, soprattutto coloro che<br />

possedevano un'auto, vi andavano spesso, dopo la giornata di lavoro,<br />

per una breve sosta sotto il pergolato dell'osteria. In tre giorni, tragici,<br />

orribili giorni, s'è trasformata in una valle di morte, in una disperata<br />

zona di desolazione. Tre giorni di delitti tanto spietati e bestiali;<br />

tre notti di abbaglianti incendi, sotto le cui fiamme crepitarono i morti<br />

e finivano straziati i feriti.<br />

Per accennare al martirio di <strong>Marzabotto</strong> bisognerebbe poter trovare<br />

le parole più semplici e immediate; quelle della cronaca, quando è<br />

(*) Una ventina di giorni dopo la Liberazione di Bologna, il «Corriere dell'Emilia»<br />

— il quotidiano che aveva preso il posto de «il Resto del Carlino» — pubblicò<br />

il primo articolo sulla strage di <strong>Marzabotto</strong>. Fu in quell'occasione che i bolognesi<br />

vennero informati ufficialmente di quanto era avvenuto su Monte Sole nel settembre-ottobre<br />

precedente, quando le SS di <strong>Walter</strong> <strong>Reder</strong> consumarono un massacro<br />

generale.<br />

Negato dalla stampa fascista — «il Resto del Carlino» l'11 ottobre 1944 aveva<br />

scritto che quelle sul massacro erano «voci inconsistenti» — quella strage veniva<br />

così ammessa per la prima volta dalla rinata stampa democratica. Per i bolognesi<br />

e per gli italiani tutti fu uno choc terribile. Si trattava del più orribile crimine di<br />

guerra commesso nel nostro paese.<br />

L'articolo scritto da Gino Tibalducci — uno dei più autorevoli redattori del<br />

giornale, che diventerà direttore pochi mesi dopo — fornisce una prima sommaria<br />

versione della strage e dà un'indicazione approssimativa del numero dei caduti:<br />

circa duemila. Anche se in seguito alcuni particolari subirono qualche modifica, il<br />

testo dell'articolo conserva immutato il suo valore nelle sue parti generali.<br />

61

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!