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Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

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Da <strong>Marzabotto</strong>, il parroco don Angelo Serra scrisse al presidente<br />

del Consiglio dei ministri Bettino Craxi e al ministro degli Esteri Giulio<br />

Andreotti per chiedere la grazia.<br />

Interpretando il sentimento degli abitanti di <strong>Marzabotto</strong>, il sindaco<br />

Cruicchi il 19 dicembre dichiarò: «Il perdono verso chi si dichiara<br />

pentito (ma bisogna anche condannare il nazismo e riconciliarsi con<br />

la democrazia) del crudele scempio compiuto nelle nostre contrade, —<br />

lo ribadiamo nuovamente — riguarda in primo luogo i familiari dei<br />

bambini, delle donne, dei vecchi, dei sacerdoti trucidati, e i superstiti<br />

dell'orrenda strage. Il perdono <strong>non</strong> è un condono, né un'amnistia o<br />

indulgenza. Esso scaturisce dal sentimento, da una propria convinzione<br />

e <strong>non</strong> può essere ordinato».<br />

Inutile dire che in tutto il paese queste prese di posizione ne provocarono<br />

altre ancora, prò o contro la concessione della libertà anticipata.<br />

Ai cattolici che sostenevano la tesi «perdono più condono», si<br />

unirono il Partito radicale, favorevole alla liberazione senza aggettivi,<br />

e alcuni esponenti della sinistra. Tra questi, la voce più autorevole fu<br />

quella di Antonello Trombadori uno dei massimi dirigenti della Resistenza<br />

a Roma e parlamentare comunista per più legislature. Telegrafò<br />

al sindaco Cruicchi: «Se questo carcere <strong>non</strong> venisse dopo 38<br />

anni interrotto, esso equivarrebbe a quella pena di morte che la Costituzione<br />

repubblicana ha giustamente abolito».<br />

Alle numerose voci, il 21 dicembre si unì quella del ministro Franco<br />

Nicolazzi. Disse che «l'orientamento del governo è generalmente<br />

favorevole, ma aspettiamo il parere delle famiglie delle persone uccise».<br />

Era un'autorizzazione ufficiale a indire il referendum o un parere<br />

personale? Difficile dirlo, come è impossibile controllare tutte le voci<br />

e i contatti tra esponenti governativi e parlamentari dei vari partiti.<br />

Fatto sta che il consiglio comunale di <strong>Marzabotto</strong> — accogliendo la<br />

richiesta del Comitato per le onoranze dei caduti — convocò, come<br />

aveva già fatto nel 1967, i familiari delle vittime e i superstiti. I quali<br />

avrebbero dovuto riaprire vecchie e mai cicatrizzate ferite dell'animo<br />

e interrogarsi ancora sulla grande tragedia che li aveva coinvolti. Il<br />

referendum venne così indetto per il 30 dicembre.<br />

Tre giorni prima a Cruicchi giunse una lettera-telegramma di Re-<br />

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