02.06.2013 Views

Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

idea. Il parroco di Casaglia, Don Ubaldo Marchioni, era sull'altare e<br />

stava officiando la Messa del mattino. Giunti in chiesa ci sentimmo<br />

più sollevati: <strong>non</strong> potevamo sospettare che i nazisti compissero una<br />

strage dentro un luogo religioso. Seguimmo tutta la messa, attendendo<br />

ciò che sarebbe accaduto.<br />

Dalle finestre della sagrestia notai, insieme ad altri, che le colonne<br />

tedesche si stavano avvicinando; poco dopo i tedeschi entrarono nella<br />

chiesa e ci dissero subito di uscire tutti sul sagrato. Noi uscimmo,<br />

ma nella chiesa restarono il parroco e una giovane donna paralitica,<br />

Vittoria Nanni. La paralitica <strong>non</strong> poteva muoversi e i tedeschi allora<br />

la picchiarono coi calci dei fucili e poi le spararono e la uccisero in<br />

chiesa. Il parroco fu ucciso sull'altare e decapitato; a fianco della sua<br />

testa misero un cartello con la scritta: «Ribelli, ecco la vostra fine».<br />

Fuori, nel sagrato, noi attendevamo, accerchiati dai tedeschi con le<br />

armi in pugno. Poco dopo ci sospinsero verso il cimitero, che era poco<br />

distante dalla chiesa con l'intenzione di farci entrare. Il cancello<br />

del cimitero era chiuso, allora lo abbatterono e ci fecero entrare tutti.<br />

Io, che fino a quel momento speravo che ci avessero rastrellati per<br />

inviarci in campo di concentramento, perdetti allora ogni speranza ed<br />

ero ormai convinta che ci avrebbero massacrati.<br />

Infatti, appena dentro, misero a fianco della porta due mitragliatrici,<br />

una pesante e una leggera, e poi cominciarono ad aprire il fuoco,<br />

lanciando anche bombe a mano. Noi ci schiacciammo tutti attorno<br />

alla cappella nell'illusione di un'ultima difesa. In pochi minuti cademmo<br />

tutti. Io caddi con Irene in braccio, già uccisa, e mi accorsi di essere<br />

ancora viva quando più <strong>non</strong> capivo niente. Sopra di me era caduta<br />

Cleofe, la moglie del calzolaio, e io vidi che aveva tutta la faccia<br />

sanguinante. La mamma la vidi con la testa spaccata in due assieme<br />

alla mia sorellina Bruna, di due anni, morta. Otto dei miei familiari<br />

erano nel mucchio dei morti. Finita la sparatoria, che durò assai<br />

a lungo, i tedeschi vennero dentro al recinto per controllare se<br />

qualcuno di noi fosse ancora vivo. Li vidi tanto vicini che mi sembrava<br />

che mi toccassero e temevo che facessero fare una fossa comune<br />

per buttarci dentro tutti. Invece, dopo un po', se ne andarono<br />

ed io sentii la voce di un bambino di circa otto anni, Tonelli, la cui<br />

famiglia era stata tutta massacrata. Diceva: «Io sono vivo, vi sono<br />

174

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!