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Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

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no e qui fece fronte unico.<br />

La mia Brigata, la 36 a<br />

Garibaldi, si scontrò in campo aperto con<br />

la 278 a<br />

Divisione tedesca e la 4 a<br />

Divisione Paracadutisti nell'alto<br />

Imolese e Faentino. Vinse a Monte Battaglia, perdette a Monte Calamello,<br />

vinse a Monte La Fine e poi a Cà di Guzzo vi fu uno dei più<br />

fulgidi episodi di resistenza popolare. Comunque si combatté. E noi<br />

ben sappiamo che nel combattimento una delle possibilità è la morte.<br />

Tu ed io di fronte. Ma qui, con <strong>Reder</strong>, <strong>non</strong> si combatté. Qui ci fu solo<br />

il massacro. I nazisti che nel maggio avevano già conosciuto la<br />

sconfitta in un duro e lungo scontro con la Brigata «Stella Rossa»<br />

questa volta <strong>non</strong> combatterono, cominciarono, la mattina del 29 settembre<br />

1944, l'operazione genocidio e la distruzione globale, con premeditata<br />

deliberata intenzione di compiere, persino nei più minimi<br />

dettagli, quello che hanno compiuto, io qui voglio, deliberatamente,<br />

ignorare gli atti del processo, che dò per noti, proprio perché nel sottofondo<br />

del processo stesso, c'è l'intenzione di dimostrare che <strong>Reder</strong><br />

è un criminale di guerra.<br />

No, cari colleghi, <strong>Reder</strong> <strong>non</strong> è un criminale di guerra è un mostro.<br />

Un criminale di guerra è Kesserling perché la sua condotta di guerra<br />

a differenza, ad esempio di quella del suo subordinato Gen. Von Senger,<br />

fu criminale nell'accertamento delle violazioni di regole che anche<br />

la guerra — incredibile a dirsi! — deve avere rispetto dei prigionieri,<br />

della popolazione, delle proprietà, degli averi dei cittadini, di<br />

una regola giuridica di vita, di convenzioni internazionali ecc. Ma<br />

<strong>Reder</strong> no. Nell'operato di <strong>Reder</strong> <strong>non</strong> si può discernere fra atto di<br />

guerra e crimine mostruoso, intenzionale, voluto, goduto, persino nei<br />

dettagli più infami. Kesserling ha chiesto a <strong>Reder</strong> di garantirgli la sicurezza<br />

nel retrofronte e <strong>non</strong> già la più spietata disumana strage<br />

compiuta, con la tecnica più fredda, cinica che più ancora che nell'insieme<br />

risalta dai particolari, la maggior parte dei quali certo resteranno<br />

per sempre sconosciuti perché nessuno è sopravissuto a dirceli,<br />

oppure perché sono rimasti al fondo di ricordi ormai consumati nel<br />

dolore più raccolto, più intimo di chi li ha sofferti e, soprattutto, valutati.<br />

Nessuno ha chiesto a <strong>Reder</strong> di strappare a Bruna, la figlia diciottenne<br />

di Zebri la creatura che stava per nascere nel suo ventre. Nes-<br />

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