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Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

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circa un centinaio) e si uni a noi, incoraggiandoci e sollevandoci un<br />

poco.<br />

Ci sentivamo ora più tranquilli: di uomini validi <strong>non</strong> ce n'erano, si<br />

era riuniti in luogo sacro, c'era un prete, coraggioso e buono, a proteggerci<br />

e in fondo <strong>non</strong> eravamo che donne, alcune persino molto<br />

vecchie, e bambini.<br />

Ma quando, alle nove circa, arrivarono le SS e sfondarono la porta<br />

ed entrarono nella chiesa, capimmo subito che poteva accadere il<br />

peggio possibile. Poi capimmo dalla disperazione del parroco quali<br />

fossero le intenzioni dei nazisti. Ci fecero uscire dalla chiesa e formarono<br />

una lunga colonna e fummo avviati con le armi puntate ai fianchi,<br />

verso il cimitero della frazione, a duecento metri circa di distanza.<br />

Il cimitero era recintato e la porta di ferro era chiusa. La sfondarono<br />

coi calci dei fucili e ci fecero entrare tutti nel recinto e noi ci<br />

addossammo, in mucchio, contro la cappella. Poi piazzarono una mitragliatrice<br />

all'ingresso e cominciarono a sparare, mirando basso per<br />

colpire i bambini, mentre dall'esterno cominciarono a lanciare su di<br />

noi decine di bombe a mano.<br />

Durò così per tre quarti d'ora circa e smisero solo quando finì<br />

l'ultimo lamento. I bambini, circa trenta, erano tutti morti, fra le<br />

braccia delle loro madri. Alcuni adulti riuscirono incredibilmente a<br />

salvarsi, sepolti sotto i morti. Anch'io, ferita, restai fra i cadaveri e<br />

sopra e al mio fianco c'erano i cadaveri delle mie cugine e quello di<br />

mia madre, sventrata, e una madre con dieci figli attorno, tutti morti.<br />

Con me ne uscirono vive altre quattro donne, anch'esse ferite e protette<br />

dai morti.<br />

Restai così, immobile tutto il giorno e tutta la notte seguente sotto<br />

la pioggia, in un mare di sangue e quasi <strong>non</strong> respiravo più. All'alba<br />

venne mio zio e mi estrasse dal mucchio e mi portò via. Nella strage<br />

di Casaglia erano morti cinque della mia famiglia. Poi anche mio padre<br />

e mio zio furono catturati dai tedeschi e uccisi a sangue freddo.<br />

Li buttarono in un burrone e poi si divertivano a sparare dall'alto,<br />

mentre i corpi precipitavano.<br />

Anche il prete morì. Fu fucilato sull'altare della sua chiesa e poi<br />

dopo averlo ucciso i nazisti spararono sulle immagini sacre e poi incendiarono<br />

la chiesa e tutte le case attorno con lanciafiamme.<br />

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