Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF
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dopo il trattato di Versailles — trascorse l'infanzia in Austria. A 17<br />
anni entrò a far parte dell'organizzazione paramilitare nazista austriaca.<br />
Abbandonata l'Austria nel 1932, si recò a Monaco di Baviera ed<br />
entrò nella scuola allievi ufficiali delle SS, dalla quale uscì per andare<br />
a fare pratica nel vicino campo di sterminio di Dachau, dove erano<br />
tenuti prigionieri i tedeschi che si battevano contro il nazismo.<br />
Ha sempre negato — ma molti lo accusano — di avere partecipato,<br />
il 25 luglio 1934, all'assalto organizzato dai nazisti austriaci contro<br />
la sede del governo a Vienna, nel corso del quale fu assassinato il<br />
dittatore Engelbert Dòllfuss, leader dell'austro-fascismo. In quel periodo,<br />
fu privato della cittadinanza austriaca.<br />
Durante la guerra combatté su diversi fronti e partecipò ad azioni<br />
di repressione delle forze di Resistenza. L'Associazione degli ex deportati<br />
austriaci lo ha accusato di avere guidato azioni di repressione<br />
in Francia e in Polonia. Combatté anche in URSS dove, il 9 marzo<br />
1943, perse il braccio sinistro a Charkow.<br />
Nella primavera del 1944, quando attraversò il Brennero, era molto<br />
critica la situazione dell'esercito nazista in Italia, come in tutta<br />
l'Europa, del resto. Si stava ritirando da sud verso nord, sotto la<br />
pressione <strong>non</strong> certo travolgente delle truppe anglo-americane, e nessuno<br />
era in grado di prevedere quando e dove si sarebbe fermato: se al<br />
Po o sulle Alpi.<br />
Quello italiano era un fronte secondario, se <strong>non</strong> addirittura <strong>dimentica</strong>to.<br />
Secondo gli americani — e alla fine prevalse il loro punto di<br />
vista — la penisola doveva essere un punto di logoramento per tenere<br />
impegnate quante più divisioni tedesche possibile, mentre lo sforzo<br />
principale andava fatto in Francia dalla quale, attraverso il Reno, si<br />
doveva puntare al cuore della Germania e saldare così il conto al nazismo.<br />
Di parere diverso erano gli inglesi, pur riconoscendo che il fronte<br />
principale era quello francese. Essi avrebbero voluto avanzare velocemente<br />
su Trieste per poi passare in Jugoslavia e in Austria e bloccare<br />
l'avanzata sovietica verso il bacino danubiano.<br />
Il dittatore tedesco, per parte sua, era incerto sul da farsi. Aveva<br />
promesso al governo fantoccio di Benito Mussolini di difendere l'Ita-<br />
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