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Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

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e loro la ragione del suo viaggio. E si sforza di addolcire il più possibile<br />

il suo accento, per fare <strong>dimentica</strong>re loro che è un tedesco. Riesce<br />

anche a pronunciare le v proprio come fossero delle v e <strong>non</strong> delle<br />

f. E mentre si chiede se sarà mai creduto, pensa con orrore che in<br />

ogni paese d'Europa altri tedeschi, con i capelli biondi come i suoi, in<br />

quel momento avrebbero potuto incontrare sguardi duri come quelli.<br />

Che lo credano o no, quello che più lo turba è che quello di <strong>Marzabotto</strong><br />

<strong>non</strong> è stato un caso isolato. Non pensa più a <strong>Marzabotto</strong>. Pensa<br />

ai tedeschi. «Guai se i tedeschi dovessero <strong>dimentica</strong>re queste cose!»<br />

Cosi pensa e cosi dice, ripetendolo più volte. La spessa cortina<br />

di ostilità si dirada lentamente. Gli sguardi si rasserenano e si ammorbidiscono.<br />

Gli occhi si accendono di nuova luce. Werner Giordan<br />

è soddisfatto perché ha vinto.<br />

Il grande sacrario, sottostante la chiesa, che racchiude i nomi dei<br />

1830 caduti è aperto solo la domenica; ma per Werner Giordan, tedesco,<br />

si fa una eccezione anche se è venerdì. Nella grande sala, illuminata<br />

solo dal chiarore dei marmi che recano incisi i nomi dei 1830<br />

trucidati, Werner Giordan si sente nuovamente solo. Inizia a leggere<br />

quei nomi, ma si interrompe molto presto. Gli pare di vivere un'avventura<br />

irreale. 1830 nomi da leggere sono molti anche per un tedesco<br />

molto metodico e molto tedesco come Werner Giordan. Quando<br />

torna sulla piazza, nessuno gli parla più della strage di appena dodici<br />

anni prima o dei tedeschi. Nessuno lo guarda più con occhi ostili e<br />

muti. Prima di partire lo salutano con due cordiali manate sulle spalle.<br />

Werner Giordan è ormai un amico anche se è un tedesco ed i<br />

suoi capelli sono biondi.<br />

(Da: Avanti!, 7 settembre 1956).<br />

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