Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF
Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF
Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
da marzabotto<br />
un appello di pace n<br />
di giuseppe dozza<br />
La lettura delle pagine che seguono, che hanno la secchezza e<br />
l'immediatezza del documento, fa rivivere con un brivido di orrore<br />
quello che fu il martirio di <strong>Marzabotto</strong>. Se qualcuno potesse pensare<br />
come cosa inutile la paziente, minuziosa raccolta delle testimonianze<br />
dei superstiti, che spesso ripete i gesti e gli episodi, si risponderebbe<br />
che ciò era necessario a scolpire le colpe e le responsabilità, a denunziare<br />
un metodo, a provare che il delitto fu studiato, voluto, premeditato<br />
da chi stava in alto. Non fu reazione senza limiti e controlli ad<br />
un episodio, <strong>non</strong> fu gesto sconsiderato di un singolo o di pochi, nel<br />
fuoco della guerra; fu il netto disegno, il proposito calcolato e deliberato<br />
di distruggere tutta una popolazione persino nelle nuove vite che<br />
sorgevano nel grembo delle madri.<br />
Non fu gesto isolato per il numero delle formazioni militari germaniche<br />
che vi parteciparono e per la sua esecuzione condotta con metodo<br />
di guerra; guerra che si faceva sterminatrice contro una popolazione<br />
civile, dopo (ed era ben noto a chi lo comandava) che la eroica<br />
resistenza partigiana, costellata di sublimi sacrifici, era stata purtroppo<br />
in quel punto spezzata dalla forza schiacciante del numero e delle<br />
(*) La prima edizione del libro <strong>Marzabotto</strong> parla di Renato Giorgi usci nel<br />
giugno del 1955, con il titolo La strage di <strong>Marzabotto</strong>. Il sindaco di Bologna dell'epoca,<br />
Giuseppe Dozza, scrisse la prefazione, che venne poi mantenuta nelle nu<br />
merose edizioni successive. Il testo di Dozza, che pubblichiamo integralmente, è u<br />
invito alla pace, valido allora come oggi.<br />
120