Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF
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e messi a morte, i martiri furono depredati di quanto possedevano:<br />
di anelli, orologi, danaro e addirittura di scarpe e di indumenti.<br />
Nel podere Abelle, per ricordare uno degli episodi più raccappriccianti,<br />
i nazisti denudano e violentano sull'aia le sorelle Marchi, poi,<br />
dopo averle uccise, squartano il figlioletto di sei mesi di una di loro e<br />
gettano uno dei due tronconi di tenera carne sanguinolenta sul grembo<br />
della madre, e l'altro sul corpo della zia squarciato dall'inguine alla<br />
gola con una pugnalata. Eguale scempio è fatto del corpo di Tommasina<br />
Marchi e Mercede Bettini di Sperticano crivellate dai coltelli<br />
insieme ai loro figlioletti. Lo stesso <strong>Reder</strong>, deponendo di quando in<br />
quando la sua boria di austero ufficiale del «grande Reich», si abbandona<br />
ad atti innominabili di violenza sessuale. Accusato dalle vittime,<br />
tenterà di scagionarsi di fronte ai giudici asserendo: «Sapete, ero<br />
ubriaco».<br />
Di quanto accadde a Cerpiano recò ai giudici una agghiacciante<br />
testimonianza Antonietta Benni, una religiosa degli Ordini Minori insegnante<br />
di asilo. «La mattina del 29 settembre — ella narrò — ero<br />
ancora a letto, quando sentii dei colpi di mitra. Mi alzai subito e dissi<br />
tra me: 'Questa è una brutta giornata'.. Feci per uscire ma, appena<br />
fuori, vidi che stavano bruciando delle case e mi rifugiai in cantina,<br />
di dove i tedeschi mi fecero uscire sospingendomi verso l'Oratorio insieme<br />
ad altre donne e vecchi rastrellati nei dintorni. Eravamo tutti<br />
molto spaventati e il nostro spavento diventò terrore quando comparvero<br />
dei militari armati di bombe a mano. 'Gente — dissi io — recitiamo<br />
l'atto di dolore perché ci ammazzano tutti'. Avevo appena pronunciato<br />
queste parole che udii degli scoppi e caddi svenuta. Quando<br />
ripresi conoscenza mi accorsi che il pavimento dell'Oratorio era ricoperto<br />
di morti e avvertii le grida soffocate d'una bimba poco discosto<br />
da me, Paola Rossi, che singhiozzava sul petto della mamma morta.<br />
Da un altro angolo dell'Oratorio si udivano dei fievoli lamenti. Era il<br />
piccolo Fernando Piretti che singhiozzava inginocchiato vicino ai cadaveri<br />
dei suoi cari. Esortai i bimbi a tacere e a fingersi morti e restai<br />
immobile nel mio posto. Di quando in quando entravano i tedeschi<br />
posti di sentinella alla porta e finivano a colpi di rivoltella i feriti<br />
che invocavano aiuto. Fuori si sentiva una gran confusione: i soldati<br />
ubriachi suonavano la fisarmonica e cantavano a squarciagola. Du-<br />
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