Marzabotto non dimentica Walter Reder PDF

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02.06.2013 Views

veri, gettati dagli assassini, non furono mai più ritrovati. Questi non sono che una parte dei fatti accaduti a Marzabotto il 28, 29, 30 settembre e 1° ottobre 1944. I morti furono 1830: e questa cifra si riferisce ai soli abitanti di Marzabotto. Ad essa va aggiunta una percentuale del 10% circa di sfollati da Bologna e dalle vicine località. In tutto fanno duemila, di cui circa 200 bambini. Precedentemente, a varie riprese, Marzabotto aveva subito in quasi tutte le località del suo territorio numerose altre stragi, a titolo di rappresaglia per lo spirito partigiano con il quale gli abitanti del piccolo comune solidarizzavano con la «Stella Rossa». Ed anche dopo l'eccidio del settembre la ferocia nazista non cessò di imprimere il proprio artiglio sulla martoriata plaga. Altri pacifici contadini, operai, preti, maestri elementari, impiegati, in gran parte donne, bambini e vecchi, trovarono la morte per mano dell'invasore. Ho detto il perché: perché «tutta Marzabotto era partigiana». Come tale i fascisti l'avevano più e più volte denunziata ai tedeschi. E i tedeschi, prima di sbaragliare la «Stella Rossa» e ucciderne in combattimento il comandante — il «Lupo» — che a loro aveva inflitto dure e sanguinose perdite, e che addosso ad un loro generale catturato aveva trovato i piani della linea gotica e li aveva inviati al di là delle linee al generale Alexander, vollero distruggere tutta Marzabotto. (Da: Il progresso d'Italia, 25 settembre 1949). 105

1945. Nella chiesa delle Querce il funerale di nove vittime della strage.

1945. Nella chiesa delle Querce il funerale di nove vittime della strage.

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