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I MANOSCRITTI DEL MAR MORTO E IL CRISTIANESIMO PRIMITIVO

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Manoscritti di Qumran, Rotoli del Mar Morto, Cristianesimo primitivo<br />

menzogna. Ebbene, è esattamente ciò che in letteratura<br />

neotestamentaria ritroviamo come opposizione ideologica fra<br />

Giacomo, detto appunto il giusto (zaddik), e Paolo il quale, accusato<br />

di menzogna, deve difendersi esplicitamente con parole come...<br />

"degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il<br />

fratello del Signore. In ciò che vi scrivo, io attesto<br />

davanti a Dio che non mentisco" (Gal I, 19),<br />

"Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei<br />

secoli, sa che non mentisco" (2 Cor XI, 31),<br />

"Dico la verità in Cristo, non mentisco, e la mia<br />

coscienza me ne dà testimonianza nello Spirito<br />

Santo" (Rom IX, 1),<br />

offrendo così materia sufficiente per pensare che il contrasto fra<br />

l'uomo giusto e l'uomo di menzogna della letteratura qumraniana<br />

posse essere individuato nel disaccordo che ha sempre messo<br />

l'apostolo giudaizzante Giacomo e il gentilizzante Paolo l'uno contro<br />

l'altro. Ovverosia nella contesa fra l'interpretazione esseno-zelotica<br />

del concetto di salvezza, strettamente aderente al più tradizionale<br />

messianismo yahwista, e l'interpretazione liberale che faceva<br />

addirittura ricorso ad un sincretismo spinto, ricco di richiami verso le<br />

figure dei salvatori spirituali greci, caldei, persiani ed orientali.<br />

A Qumran, specialmente da parte della componente zelotica degli<br />

adepti, questi riferimenti a spiritualità di carattere non così<br />

esclusivamente ebraico e tali aperture verso il mondo incirconciso<br />

non potevano che apparire intollerabili, e il suo promotore non poteva<br />

che essere un vero sacrilego da respingere con infamia.<br />

Genialità della sintesi paolina<br />

Eppure noi non possiamo riconoscere a Paolo lo spirito<br />

semplicemente disonesto e malvagio che le sette messianiche gli<br />

attribuivano. Al contrario. Infatti, sebbene la sua sia stata una<br />

revisione profonda dell'ideale messianico, che non ha potuto fare a<br />

meno di ricorrere ad una manipolazione, fatta di proposito e con<br />

calcolo ingegnoso, di molti aspetti storici ed ideologici della figura del<br />

salvatore, essa è stata il risultato di esperienze e di riflessioni<br />

certamente più sagge di quelle che hanno prodotto il<br />

fondamentalismo degli esseno-zeloti. A Paolo possiamo riconoscere<br />

il merito di non essersi fermato nella posizione di semplice agente<br />

della repressione antimessianista, infatti il suo atteggiamento si è<br />

evoluto sotto la spinta di un grave disagio interiore. E' probabile che<br />

egli si sia trovato a cavallo fra due realtà opposte che gli sono<br />

sembrate entrambe inaccettabili. Da un lato la scelta reazionaria, e<br />

file:///Y|/News/Letteratura/(e-book%20ITA)%20-%20Van...20Scritture/documenti%20mar%20morto/files/qumran.htm (24 di 36)10/03/2005 20.50.12

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