Le Navi 62 - Veritaserum

ALEJANDRO JODOROWSKY
Wolfram è sempre stato ottimista, fiducioso nella
vita, e soprattutto sano. Da qualche mese però ha
cominciato a risentire, anche fisicamente, di questa
tortura quotidiana, mostrando i tipici sintomi della
vittima di mobbing: palpitazioni, insonnia, inappetenza,
tremori, depressione. Da questo stato di
debilitazione si sono poi scatenati altri malesseri e
si è anche dovuto operare.
Il fatto che lui senta molto la responsabilità economica
nei confronti miei e di nostra figlia lo rende
chiaramente «vittima designata» (è l’unico padre
di famiglia in quel settore dell’azienda, quindi
il più fragile e facile da spaventare).
Wolfram sta cercando di tutelarsi a livello giuridico
all’interno della ditta e anche fuori (ha intenzione
di esporre denuncia per danni fisici e morali)
ma, come è noto, certe operazioni vanno molto
per le lunghe mentre ogni giorno che passa lui si
sente sempre più vulnerabile e sfiancato. Ogni anno
in Germania tanti si suicidano a causa del mobbing,
e io ho paura.
Potresti darmi qualche consiglio sulla maniera
migliore di reagire e di aiutarlo?
Un paio di informazioni: Wolfram è nato alle 18
del 19 marzo 1964 sotto il segno dei Pesci, ascendente
Vergine. Ti ringrazio moltissimo.
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Deborah Denzer
Mia cara Deborah,
PSICOPOSTA
***
la realtà è un proseguimento del nostro inconscio.
Quello che ci succede deve essere analizzato
come se fosse un sogno. Devi dirti: perché mio marito
sogna un uomo più forte che lo tortura? Ti renderai
conto che Wolfram è terrorizzato come un
bambino di fronte a un padre che abusa di lui. A
causa della sua incapacità di uscire dalla sua infanzia
e affrontare da adulto ad adulto il suo capo, si
sente come violentato da lui. E questo gli impedisce
di agire rispetto alla figlia come un padre in
grado di proteggerla.
Ti trascrivo qui la lettera di un uomo che era una
vittima come Wolfram e che era venuto da me per
una consulenza. Troverai un messaggio per te, tuo
marito e tua figlia. Ti renderai conto che l’atto che
ho suggerito a questa persona ha risvegliato in lui
il suo coraggio e la sua ribellione.
Scrive Roy: «Ero invaso dalla paura per gli uomini
più forti di me e questo mi faceva vivere in ansia.
Tu mi hai fatto capire che quell’angoscia derivava
da mio padre che aveva proiettato su di me i
suoi desideri, costringendomi a studiare pianoforte,
contro il mio desiderio di suonare la batteria come
lui. Mi hai consigliato di trovare un pianoforte,
metterci dentro una foto di mio padre e sfasciarlo,
aiutato da mia moglie e mio figlio, in strada, davanti
a casa mia, e hai aggiunto che dopo dovevo bruciare
la foto, diluire le ceneri in un bicchiere di vino
e berlo. Infine dovevo inviare a mio padre tre ta-
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