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Le Navi 62 - Veritaserum

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ALEJANDRO JODOROWSKY<br />

Sognavo una vita stimolante ma ora credo di aver<br />

perso qualsiasi speranza. Forse tu sei l’unico<br />

che può aiutarmi. Grazie.<br />

***<br />

Fabio<br />

Ogni volta che do un atto di psicomagia chiedo a<br />

chi mi ha consultato di mandarmi, subito dopo averlo<br />

realizzato, una lettera in cui mi scrive:<br />

1) questo è il mio problema,<br />

2) questo è l’atto che mi hai dato,<br />

3) così mi sono sentito quando l’ho realizzato,<br />

4) questo il mutamento che ha prodotto in me.<br />

Penso che sarebbe una cosa buona per te leggere<br />

questa lettera che mi ha inviato Patrizio, il quale,<br />

come te, non sapeva cosa voleva fare nella vita:<br />

«Alejandro, così come tu mi hai prescritto, ho<br />

fatto l’atto a mezzanotte. Sono andato in un posto<br />

un po’ nascosto con un secchio pieno d’acqua e una<br />

sveglia. Mi sono tolto i vestiti e così, nudo, mi<br />

sono inginocchiato davanti al secchio.<br />

Per sette minuti – controllati con precisione sulla<br />

sveglia – mi sono concentrato sulla domanda:<br />

“Cosa voglio fare nella vita?”.<br />

Ho ripetuto questa frase varie volte, avevo paura<br />

che qualcuno mi vedesse e questo mi impediva di<br />

concentrarmi…<br />

Ho meditato nuovamente per altri sette minuti e<br />

ho messo la testa nel secchio. Ho parlato a voce al-<br />

110<br />

PSICOPOSTA<br />

ta, convinto che dirlo sott’acqua facendo le bolle<br />

mi avrebbe aiutato. Ho tentato di rilassarmi. Sono<br />

cominciate a venirmi in mente idee di ogni tipo.<br />

Ho pensato che forse quello era il segno che dovevo<br />

interpretare e che questa “chiave” mi avrebbe<br />

orientato verso una vocazione che ancora non conoscevo:<br />

fare il palombaro? O il ricercatore scientifico<br />

del suono che emettono i mammiferi marini?<br />

Oppure l’astronauta? E non so quante altre cose.<br />

Quando ho tolto la testa dal secchio sapevo che<br />

nessuna di quelle cose era la risposta. Ho deciso allora<br />

di ripetere l’operazione per l’ultima volta. Ho<br />

riflettuto. Quando la sveglia è tornata a suonare<br />

un’altra volta, ho preso a lungo fiato e ho immerso<br />

nuovamente la testa nel secchio. Ho fatto silenzio<br />

dentro di me. Ho sentito il sangue che mi scorreva<br />

nelle vene e i battiti del mio cuore. Ho avuto paura.<br />

Mi sono reso conto che avevo totalmente scordato<br />

la domanda. Allora ho tolto la testa dall’acqua, ho<br />

inspirato profondamente e la risposta, forse proprio<br />

perché non la stavo più cercando, finalmente<br />

è arrivata dentro di me.<br />

“Quello che voglio fare, è vivere: imparare a essere<br />

come io sono in realtà”.<br />

Fin da bambino mi hanno addossato ruoli e responsabilità<br />

che non mi spettavano. Quando avevo<br />

dieci anni mio padre se n’è andato via di casa… A<br />

quel punto mia madre ha voluto trasferire su di me<br />

il ruolo che lui aveva nella coppia e da allora non<br />

ha mai smesso di rimproverarmi per il fatto che io<br />

non lo abbia mai assunto.<br />

Appena compiuti i diciotto anni, io me ne sono<br />

andato di casa. Ero pronto a lasciarmi dietro tutto<br />

111

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