Le Navi 62 - Veritaserum

ALEJANDRO JODOROWSKY
dossare per apparire come uno dei tanti. Vorrei
essere come le Mat degli Arcani Maggiori dei tarocchi
in cui il giocoliere (cioè l’essenza) guida il
cane (cioè l’ego) e non il contrario.
Così nella lettura, quasi compulsiva, di libri di
personaggi come Alejandro Jodorowsky, Carlos
Castaneda, vari psicoanalisti e testi di varie religioni
ho trovato una sorta di «aspirina metafisica».
Ma ancora mi manca l’esperienza di ciò che leggo,
è un apprendimento quasi solamente a livello
intellettuale, non vissuto a livello emozionale. Penso
che la sfera intellettuale, emozionale, sessuale e
quella materiale, fisica, non seguano la stessa strada.
Il fine della mia vita?
Come disse lei stesso: «dissolvermi nell’oceano
divino come una goccia felice».
Ma com’è possibile ciò? Com’è possibile distruggere
le barriere dell’Io per, utilizzando ancora termini
junghiani, «individuarsi»?
Qual è la via più breve che ti permette di raggiungere
ciò che i buddhisti della tradizione Zen chiamano
«Satori»?
Spero che ciò che ho scritto possa servire a una
più profonda riflessione sul significato della propria
vita per tutti coloro che lo leggeranno e, con
una ancora maggiore speranza, mi piacerebbe moltissimo
se lei Jodorowsky potesse per l’ennesima
volta illuminarmi e illuminarci con le sue parole.
88
Paolo
Caro Paolo,
PSICOPOSTA
***
sei sprofondato nell’Ego spirituale. Per imparare
a essere bisogna prima imparare ad amare, a creare,
a vivere.
Se vuoi arrivarci senza sacrificare vent’anni sul
lettino dello psicoanalista o in uno zafu (un cuscino,
ndr) da meditazione zen, immobile per intere
ore come un cadavere, allora lanciati a vivere un’avventura
forte, che in un sol colpo estirpi in te l’odio
che provi per una madre che ti porti appresso,
come un ippopotamo d’acciaio.
Odi la tua femminilità, perché la porti dentro l’anima.
Non ti conosco, ma queste parole le sta dettando
il mio Rebe (guida interiore).
Ascolta: compra della vernice rossa, quella che
vendono ai ragazzini per giocare. Usala per dipingerti
il volto. Così, con la faccia e le mani «sporche
di sangue», vai in centro nella tua città. Siediti
tranquillamente al tavolino di un bar, sul marciapiede,
a prendere un caffè e guarda passare le
donne senza trattenere il disgusto che molto probabilmente
ti susciteranno. Arrivata la sera, travestiti
da donna e recati in un bar gay.
Animo ragazzo!
89