fiaba: Pinocchio - Gruppo Editoriale Raffaello

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02.06.2013 Views

Volpe: – Guarda, un bambino di legno, una marionetta senza fili! Potremmo farne un bel sacco di soldi (il Gatto annuisce e balla per la gioia). Buono, facciamo le cose per benino. Buongiorno, stai andando a scuola, vero? Ma non lo sai che ci sono cose più divertenti? E poi tu sembri proprio un attore nato. Andiamo, il teatro delle marionette ci attende. (il Gatto continua a fare smorfie). Pinocchio: – Oh, mi piacerebbe venire, ma devo andare a scuola. Volpe: – Sciocchezze! La scuola può aspettare. Narratore: e così dicendo, i due furbacchioni portano Pinocchio al Teatro di Mangiafuoco, nonostante le proteste del povero Grillo (Gatto prende a ombrellate Grillo) Mangiafuoco: – Venghino Signori, venghino: vi presento l’unica marionetta al mondo che balla e canta senza i fili, il grande Pinocchio! Narratore: e Pinocchio cominciò a cantare. Alla fine dello spettacolo Mangiafuoco disse: Mangiafuoco: – Bravo Pinocchio, sei stato sensazionale, abbiamo guadagnato un sacco di soldi. Pinocchio: – Grazie, ci vediamo domani, torno dal mio papà. Mangiafuoco: – Tu sei matto, io ti ho comprato e resterai con me. Partiremo questa notte. Narratore: così dicendo lo rinchiuse in una gabbia e partì. Pinocchio: – Grillo aiuto, dove sei? Aiuto! Narratore: il Grillo, che era rimasto nei paraggi, corse subito in aiuto del burattino. Grillo Parlante: – Non ti preoccupare, ti libererò subito. Narratore: facile a dirsi ma non a farsi. E così dovette intervenire la buona Fata. Fata Turchina: – Perché non sei andato a scuola? Pinocchio: – Stavo andando, ma due mostri mi hanno chiuso in un sacco. Aiuto il mio naso! Fata Turchina: – Forse hai detto una bugia. Per questa volta ti perdono, ma se del perdono non sarai degno per tutta la vita sarai di legno. 159 giorni di scuola

160 giorni di scuola Narratore: felici, Pinocchio e il Grillo tornarono verso casa, ma eccoti di nuovo il Gatto e la Volpe. Volpe: – Pinocchio, come sei stanco, devi avere i nervi scossi. Ho io la cura che fa per te. Andiamo nel Paese dei Balocchi. Narratore: così Pinocchio diede di nuovo ascolto ai due imbroglioni e partì, seguito dal povero Grillo sconsolato. Giunsero al Paese dei Balocchi e cominciò il divertimento anche perché Pinocchio aveva un nuovo amico, un tipaccio di nome Lucignolo. Lucignolo: – Vieni Pinocchio, mangiamo dolci, beviamo Coca Cola, giochiamo a biliardo! Narratore: mentre si stavano divertendo accadde un guaio: Lucignolo si trasformò in un asino e Pinocchio si accorse di avere coda e orecchie. Pinocchio: – Aiuto, aiuto! Grillo Parlante: – Scappiamo, vieni con me, ci tuffiamo in acqua e fuggiamo. Narratore: stanchi morti riuscirono a tornare a casa di Geppetto, ma purtroppo la casa era vuota. Ma... ecco, cadde una lettera dal cielo. Grillo Parlante: – Perbacco! Geppetto è stato inghiottito da una balena mostruosa che si trova in fondo al mare. Pinocchio: – Andiamo a salvarlo! Grillo Parlante: – Tu sei matto, la balena ci mangerà. Pinocchio: – Non mi importa, voglio salvare il mio papà! Narratore: detto fatto si tuffarono e un attimo dopo erano in fondo al mare, dove videro l’enorme balena che dormiva russando rumorosamente. Pinocchio: – Sbrigati lumacone, sta aprendo la bocca, entriamo! Narratore: nella pancia della balena Geppetto stava pescando e così recuperò Pinocchio e il grillo. Pinocchio: – Oh babbo! Come sono felice di vederti! Geppetto: – Figlio mio! Anch’io sono felice, ma cosa è successo alle tue orecchie? Pinocchio: – Questo è niente, ho anche la coda. (Pinocchio raglia)

Volpe: – Guarda, un bambino di legno, una marionetta senza fili! Potremmo<br />

farne un bel sacco di soldi (il Gatto annuisce e balla per la<br />

gioia). Buono, facciamo le cose per benino. Buongiorno, stai andando<br />

a scuola, vero? Ma non lo sai che ci sono cose più divertenti?<br />

E poi tu sembri proprio un attore nato. Andiamo, il teatro<br />

delle marionette ci attende. (il Gatto continua a fare smorfie).<br />

<strong>Pinocchio</strong>: – Oh, mi piacerebbe venire, ma devo andare a scuola.<br />

Volpe: – Sciocchezze! La scuola può aspettare.<br />

Narratore: e così dicendo, i due furbacchioni portano <strong>Pinocchio</strong> al Teatro<br />

di Mangiafuoco, nonostante le proteste del povero Grillo<br />

(Gatto prende a ombrellate Grillo)<br />

Mangiafuoco: – Venghino Signori, venghino: vi presento l’unica marionetta<br />

al mondo che balla e canta senza i fili, il grande<br />

<strong>Pinocchio</strong>!<br />

Narratore: e <strong>Pinocchio</strong> cominciò a cantare. Alla fine dello spettacolo<br />

Mangiafuoco disse:<br />

Mangiafuoco: – Bravo <strong>Pinocchio</strong>, sei stato sensazionale, abbiamo guadagnato<br />

un sacco di soldi.<br />

<strong>Pinocchio</strong>: – Grazie, ci vediamo domani, torno dal mio papà.<br />

Mangiafuoco: – Tu sei matto, io ti ho comprato e resterai con me. Partiremo<br />

questa notte.<br />

Narratore: così dicendo lo rinchiuse in una gabbia e partì.<br />

<strong>Pinocchio</strong>: – Grillo aiuto, dove sei? Aiuto!<br />

Narratore: il Grillo, che era rimasto nei paraggi, corse subito in aiuto del<br />

burattino.<br />

Grillo Parlante: – Non ti preoccupare, ti libererò subito.<br />

Narratore: facile a dirsi ma non a farsi. E così dovette intervenire la<br />

buona Fata.<br />

Fata Turchina: – Perché non sei andato a scuola?<br />

<strong>Pinocchio</strong>: – Stavo andando, ma due mostri mi hanno chiuso in un sacco.<br />

Aiuto il mio naso!<br />

Fata Turchina: – Forse hai detto una bugia. Per questa volta ti perdono,<br />

ma se del perdono non sarai degno per tutta la vita<br />

sarai di legno.<br />

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