fiaba: Pinocchio - Gruppo Editoriale Raffaello
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traccia n. 14<br />
152<br />
giorni di scuola<br />
<strong>fiaba</strong>: <strong>Pinocchio</strong><br />
C’era una volta... Geppetto un falegname che non aveva fi gli e così costruì<br />
un burattino e lo chiamò <strong>Pinocchio</strong>.<br />
Quando si accorse che parlava e pensava come un bambino, lo amò come<br />
un fi glio.<br />
Geppetto felice gli comprò l’abbecedario e lo mandò a scuola.<br />
Ma <strong>Pinocchio</strong> non ne aveva alcuna voglia, vendette il libro e comprò il biglietto<br />
per lo spettacolo dei burattini.<br />
Tutti i burattini erano contenti di conoscere<br />
<strong>Pinocchio</strong> e gli fecero una grande festa.<br />
Ma il burattinaio Mangiafuoco si arrabbiò<br />
per il gran chiasso e catturò lo sfortunato.<br />
Ma sentita la sua triste storia si impietosì,<br />
gli regalò quattro monete e lo rimandò<br />
dal padre.
Poco dopo, <strong>Pinocchio</strong> incontrò il Gatto e<br />
la Volpe, due grandi imbroglioni, che gli<br />
dissero:<br />
– Seppellisci le tue monete d’oro e in poche<br />
ore nascerà un albero di monete!<br />
<strong>Pinocchio</strong> acconsentì e si allontanò. Quando tornò<br />
al campo si accorse che le monete erano sparite<br />
e disperato tornò verso casa. Ma incontrò dei briganti<br />
che lo assalirono e lo legarono all’albero.<br />
Quando fu liberato dalla Fata Turchina raccontò<br />
un mucchio di bugie e ad ogni bugia il<br />
suo naso si allungava. La Fata gli voleva bene<br />
e lo perdonò ancora rimandandolo a casa da<br />
Geppetto.<br />
Ma <strong>Pinocchio</strong>, lungo la strada, incontrò Lucignolo,<br />
il più sfaccendato dei suoi compagni,<br />
che lo invitò nel Paese dei Balocchi.<br />
Lì tutti i bambini si divertivano all’insaputa<br />
dei genitori e, uno dopo l’altro venivano<br />
trasformati in asinelli e buttati in<br />
mare perché inutili e indolenti.<br />
Anche <strong>Pinocchio</strong> fi nì tra le onde e un’enorme<br />
balena lo inghiottì. Ma nella pancia di<br />
quel bestione, ritrovò l’amato padre che era<br />
preoccupato per lui e lo stava cercando. La balena<br />
starnutì e i due si ritrovarono in mare aperto.<br />
<strong>Pinocchio</strong> aiutò il padre e decise che era giunto il momento di iniziare una<br />
nuova vita. Ritrovò il suo abbecedario e tornò a scuola.<br />
Quella notte la Fata Turchina gli apparve in sogno: – Bravo <strong>Pinocchio</strong> hai<br />
fi nalmente imparato la lezione! Ti premierò!<br />
<strong>Pinocchio</strong> corse allo specchio... era diventato un bambino in carne e ossa.<br />
Svegliò Geppetto che non riuscì trattenere le lacrime dalla felicità e da quel<br />
giorno non si lasciarono più.<br />
Collana BIESSE kids, <strong>Gruppo</strong> <strong>Editoriale</strong> Brancato<br />
153
154<br />
Altre attività<br />
giorni di scuola<br />
CONVERSAZIONE<br />
RAPPRESENTAZIONE GRAFICO-PITTORICA<br />
SCHEDE QUADERNO OPERATIVO<br />
DRAMMATIZZAZIONE della <strong>fiaba</strong> e di cui si propone e<br />
un copione, in una versione simpaticamente rivista e<br />
messa in scena da un gruppo di genitori della S.d.I. .<br />
“L. Bassetti” di Sesto Calende (VA)<br />
Zucchero filato • 5 anni • pag pg p g 8 Zucchero filato • 5 anni • pag pg p g 9
Zucchero filato • 5 anni • pag 10<br />
Zucchero filato • 5 anni • pag 12<br />
Zucchero filato • 5 anni • pag 11<br />
Zucchero filato • 5 anni • pag 13<br />
155<br />
giorni di scuola
drammatizzazione<br />
“PINOCCHIO”<br />
156<br />
Personaggi<br />
NARRATORE<br />
PINOCCHIO<br />
MASTRO CILIEGIA<br />
FATA TURCHINA<br />
GRILLO PARLANTE<br />
GATTO<br />
VOLPE<br />
MANGIAFUOCO<br />
LUCIGNOLO<br />
Dialoghi<br />
giorni di scuola<br />
Drammatizzazione<br />
<strong>Pinocchio</strong><br />
Narratore: – Ciao a tutti. Siamo qui per raccontarvi una storia accaduta<br />
tanto tempo fa nella casa di un falegname chiamato Geppetto<br />
al quale l’amico Mastro Ciliegia un giorno regalò un<br />
bel tronco di legno.<br />
Mastro Ciliegia: – Prendilo è legno di pino e ho pensato che tu saprai<br />
trarne frutto.<br />
Narratore: quando Mastro Ciliegia se ne fu andato, Geppetto cominciò<br />
a pensare a come poteva utilizzarlo.<br />
Geppetto: – Non so proprio cosa fare: non so, comincerò a lavorarlo, poi<br />
si vedrà.<br />
Narratore: Mastro Geppetto viveva solo e nonostante la compagnia del<br />
gatto Figaro e del pesciolino Cleo desiderava un figlio. Così,<br />
senza accorgersene, fece del tronco un burattino che assomigliava<br />
ad un bambino vero.<br />
Geppetto: – E ora ho pronto un bel nome per te: <strong>Pinocchio</strong>. Ora però<br />
sono stanco, andiamo tutti a nanna.<br />
Narratore: prima di addormentarsi il buon Geppetto sospirò dicendo:
Geppetto: – Come sarebbe bello se fosse un bambino vero!<br />
Narratore: poi osservando il cielo, esclamò:<br />
Geppetto: – Guarda Figaro, la stella dei desideri. Stellina fatata che brilli<br />
nel cielo, fai in modo fatina che il sogno sia vero.<br />
Narratore: sapete cosa aveva chiesto? Che il suo <strong>Pinocchio</strong> diventasse<br />
un bambino vero. Così durante la notte, la Fata Turchina<br />
volò nella casa del vecchio falegname.<br />
Fata Turchina: – Buon Geppetto, sei tanto buono e meriti che il tuo<br />
desiderio si avveri.<br />
Narratore: la fata toccò il burattino con la bacchetta magica e <strong>Pinocchio</strong><br />
cominciò a muoversi e parlare. Allora la fata gli disse:<br />
Fata Turchina: – Dimostrati buono e coraggioso e un giorno diventerai<br />
un bambino vero.<br />
Grillo Parlante: – Perbacco, che cosa sta succedendo??? Signora Fata,<br />
lei fa cose davvero magiche.<br />
Fata Turchina: – Certo, Onorevole Grillo, e anche tu dovrai aiutare <strong>Pinocchio</strong>,<br />
infatti sarai la sua coscienza.<br />
Narratore: così dicendo la fata scomparve. <strong>Pinocchio</strong> si guardò intorno,<br />
cominciò a camminare, ma era così imbranato che cadde facendo<br />
un gran baccano e tutti si svegliarono di colpo.<br />
157<br />
giorni di scuola
158<br />
giorni di scuola<br />
Geppetto: – Chi è, chi è? Oh <strong>Pinocchio</strong>, ma tu parli, non è possibile, sto<br />
sognando!<br />
(spruzzino d’acqua)<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Sì, è venuta la fata, mi ha dato una coscienza, e se sarò<br />
buono diventerò un bambino vero.<br />
Narratore: Geppetto lo abbracciò, poi al colmo della gioia tutti si misero<br />
a ballare.<br />
Geppetto: – Ora basta, tutti a letto, domani ti aspetta la scuola.<br />
Narratore: il mattino seguente <strong>Pinocchio</strong> s’incamminò tutto contento<br />
verso la scuola, tenendo in mano una bella mela per il maestro<br />
ma, ahimè, verso di lui stavano camminando due tipacci,<br />
il Gatto e la Volpe.
Volpe: – Guarda, un bambino di legno, una marionetta senza fili! Potremmo<br />
farne un bel sacco di soldi (il Gatto annuisce e balla per la<br />
gioia). Buono, facciamo le cose per benino. Buongiorno, stai andando<br />
a scuola, vero? Ma non lo sai che ci sono cose più divertenti?<br />
E poi tu sembri proprio un attore nato. Andiamo, il teatro<br />
delle marionette ci attende. (il Gatto continua a fare smorfie).<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Oh, mi piacerebbe venire, ma devo andare a scuola.<br />
Volpe: – Sciocchezze! La scuola può aspettare.<br />
Narratore: e così dicendo, i due furbacchioni portano <strong>Pinocchio</strong> al Teatro<br />
di Mangiafuoco, nonostante le proteste del povero Grillo<br />
(Gatto prende a ombrellate Grillo)<br />
Mangiafuoco: – Venghino Signori, venghino: vi presento l’unica marionetta<br />
al mondo che balla e canta senza i fili, il grande<br />
<strong>Pinocchio</strong>!<br />
Narratore: e <strong>Pinocchio</strong> cominciò a cantare. Alla fine dello spettacolo<br />
Mangiafuoco disse:<br />
Mangiafuoco: – Bravo <strong>Pinocchio</strong>, sei stato sensazionale, abbiamo guadagnato<br />
un sacco di soldi.<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Grazie, ci vediamo domani, torno dal mio papà.<br />
Mangiafuoco: – Tu sei matto, io ti ho comprato e resterai con me. Partiremo<br />
questa notte.<br />
Narratore: così dicendo lo rinchiuse in una gabbia e partì.<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Grillo aiuto, dove sei? Aiuto!<br />
Narratore: il Grillo, che era rimasto nei paraggi, corse subito in aiuto del<br />
burattino.<br />
Grillo Parlante: – Non ti preoccupare, ti libererò subito.<br />
Narratore: facile a dirsi ma non a farsi. E così dovette intervenire la<br />
buona Fata.<br />
Fata Turchina: – Perché non sei andato a scuola?<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Stavo andando, ma due mostri mi hanno chiuso in un sacco.<br />
Aiuto il mio naso!<br />
Fata Turchina: – Forse hai detto una bugia. Per questa volta ti perdono,<br />
ma se del perdono non sarai degno per tutta la vita<br />
sarai di legno.<br />
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giorni di scuola
160<br />
giorni di scuola<br />
Narratore: felici, <strong>Pinocchio</strong> e il Grillo tornarono verso casa, ma eccoti di<br />
nuovo il Gatto e la Volpe.<br />
Volpe: – <strong>Pinocchio</strong>, come sei stanco, devi avere i nervi scossi. Ho io la<br />
cura che fa per te. Andiamo nel Paese dei Balocchi.<br />
Narratore: così <strong>Pinocchio</strong> diede di nuovo ascolto ai due imbroglioni e<br />
partì, seguito dal povero Grillo sconsolato. Giunsero al Paese<br />
dei Balocchi e cominciò il divertimento anche perché <strong>Pinocchio</strong><br />
aveva un nuovo amico, un tipaccio di nome Lucignolo.<br />
Lucignolo: – Vieni <strong>Pinocchio</strong>, mangiamo dolci, beviamo Coca Cola, giochiamo<br />
a biliardo!<br />
Narratore: mentre si stavano divertendo accadde un guaio: Lucignolo si<br />
trasformò in un asino e <strong>Pinocchio</strong> si accorse di avere coda e<br />
orecchie.<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Aiuto, aiuto!<br />
Grillo Parlante: – Scappiamo, vieni con me, ci tuffiamo in acqua e fuggiamo.<br />
Narratore: stanchi morti riuscirono a tornare a casa di Geppetto, ma<br />
purtroppo la casa era vuota. Ma... ecco, cadde una lettera dal<br />
cielo.<br />
Grillo Parlante: – Perbacco! Geppetto è stato inghiottito da una balena<br />
mostruosa che si trova in fondo al mare.<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Andiamo a salvarlo!<br />
Grillo Parlante: – Tu sei matto, la balena ci mangerà.<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Non mi importa, voglio salvare il mio papà!<br />
Narratore: detto fatto si tuffarono e un attimo dopo erano in fondo al<br />
mare, dove videro l’enorme balena che dormiva russando<br />
rumorosamente.<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Sbrigati lumacone, sta aprendo la bocca, entriamo!<br />
Narratore: nella pancia della balena Geppetto stava pescando e così<br />
recuperò <strong>Pinocchio</strong> e il grillo.<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Oh babbo! Come sono felice di vederti!<br />
Geppetto: – Figlio mio! Anch’io sono felice, ma cosa è successo alle tue<br />
orecchie?<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Questo è niente, ho anche la coda. (<strong>Pinocchio</strong> raglia)
Geppetto: – Non preoccuparti <strong>Pinocchio</strong>, ora siamo insieme e niente<br />
altro conta!<br />
Narratore: su proposta di <strong>Pinocchio</strong> accesero un bel fuoco e fecero<br />
starnutire la balena, che nello sforzo spalancò l’enorme bocca<br />
e li scaraventò in mare. Geppetto non sapeva nuotare ma<br />
<strong>Pinocchio</strong>, mostrandosi coraggioso, lo afferrò cercando di<br />
salvarlo.<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Papà non aver paura, ci sono qua io.<br />
Narratore: arrivati alla spiaggia <strong>Pinocchio</strong> cadde a terra svenuto. Geppetto,<br />
disperato, lo portò a casa credendo che fosse morto:<br />
lo mise sul letto e cominciò a piangere ma... miracolo!!!<br />
<strong>Pinocchio</strong>: – Perché piangi babbo? Sono sano come un pesce e per<br />
giunta sono diventato un bambino vero!<br />
Grillo Parlante: – Era ora, mi hai fatto fare una faticaccia!<br />
Geppetto: – Sono l’uomo più felice del mondo, evviva!<br />
Fata Turchina: – Vedete bambini, <strong>Pinocchio</strong> è stato buono e coraggioso<br />
e ha avuto il suo premio.<br />
161<br />
giorni di scuola