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PENTATEUCO 2 PADRI - Home Page FTTR

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dimostrano di fatto di avere un padre diverso, il diavolo; si dichiarano non “figli di prostituzione”,<br />

cioè idolatri, ma non ascoltano le sue parole, mentre «Abramo, vostro padre esultò<br />

nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò» (Gv 8,33-59). Luca<br />

ricorda che anche Zaccheo, il pubblicano, è figlio di Abramo, anche a lui è offerta la salvezza<br />

(Lc 19,1-10).<br />

Ebrei 11,8-19 ribadisce la fede del patriarca (comprendendovi anche Sara, v.11) e accentua<br />

l’obbedienza incondizionata nella risposta alla vocazione: lascia la patria per una<br />

terra incerta, senza sapere dove sta andando, e vive da nomade, nelle tende, in una terra<br />

straniera, in attesa della “città dalle salde fondamenta”, la città celeste. In tal modo egli<br />

diventa testimone della fede come “fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle<br />

che non si vedono” (v.1). Ne riassume la vita in tre momenti: a) la promessa di una terra<br />

a un popolo senza terra, a uno “straniero” (11,8-10); b) la promessa di un erede a una<br />

coppia sterile (11,11-12: centro della tematica da Gen 18,1-15 fino a Gen 21, perché “nulla<br />

è impossibile al Signore”, Gen 18,14); c) l’ordine di sacrificare Isacco (Eb 11,17-19):<br />

fede è credere che Dio possa “provvedere” oltre che “mettere alla prova” (pensava che<br />

Dio è capace di far risorgere dai morti: per questo lo riebbe e fu un simbolo).<br />

A – La chiamata di Abramo: l’obbedienza alla Parola: Gen 12,1-9<br />

Gen 11,27-32 pone le premesse a tutta la narrazione del ciclo di Abramo con la genealogia<br />

di Terach e soprattutto con l’uscita/esodo di Abramo da Ur di Caldei verso la terra di<br />

Canaan. È il primo esodo verso la terra anticipazione di quello dall’Egitto e del ritorno da<br />

Babilonia a Gerusalemme dopo l’esilio. Dio stesso chiede ad Abramo di uscire dalla terra<br />

natia verso un’altra terra. E nel suo peregrinare il padre tocca i luoghi che diventeranno<br />

importanti per i figli: Sichem, Betel (Giacobbe) e il Negheb (Isacco). È un’esplorazione<br />

anticipata. “Esce” Abramo con il nipote Lot protagonista poi di episodi importanti, con il<br />

padre e con la moglie. Due fatti negativi li accompagnano: la morte di Aran, padre di Lot,<br />

e la sterilità di Sara, moglie di Abramo. Inoltre, la meta non è ancora raggiunta: escono<br />

per andare nella terra di Canaan, ma si stabiliscono ad Harran, dove Terach muore. Il racconto<br />

suscita domande. I progetti umani saranno realizzati? Vi sarà una discendenza? Il<br />

viaggio è interrotto: sarà raggiunta la terra di Canaan?<br />

La vocazione inizia a rispondere a questi quesiti con il comando di partire verso una<br />

nuova terra, non ancora nominata, e con la benedizione, fonte di fecondità, che diventa<br />

promessa di una discendenza e continuerà nel corso di tutto il racconto seguente. Dio realizzerà<br />

i suoi progetti superando i limiti e i progetti umani: chiede obbedienza, ma anzitutto<br />

offre la sua promessa, perché l’uomo si apra al dono e lo accolga. La narrazione si collega<br />

ai racconti precedenti, in particolare all’episodio di Babele (11,1-9), e prepara il piano<br />

per il futuro. La chiamata di Abramo funge dunque da nesso con la storia precedente e<br />

introduce al nuovo ciclo.<br />

Gen 12,1-9: “Vattene/va’ a te dalla tua terra” – vocazione e obbedienza<br />

Struttura. La narrazione è racchiusa tra ordine ed esecuzione: “vattene” - “andò/partìuscì”,<br />

ed è articolata in due fasi:<br />

A – comando-promessa : il progetto di Dio con benedizione (vv.1-3);<br />

B – esecuzione (vv.4-9), articolata in due tappe:<br />

* Uscita ed entrata (esodo) nella terra di Canaan (con verbi di movimento: uscire-andare,<br />

entrare-attraversare): prima tappa (Sichem e quercia di More, vv.4-6);<br />

* Teofania con promessa della terra e discendenza: seconda tappa (Betel-Negheb, vv.7-9).<br />

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