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02.06.2013 Views

con la discendenza di Nachor (Gen 22,20-24), seguita dalla tomba dei patriarchi (Gen 23), il matrimonio di Isacco (Gen 24), la discendenza di Chetura e la morte di Abramo (Gen 25,1-6.7-11). I cc.24-25 preparano la continuazione oltre la morte. Il racconto ha due punti culminanti: la chiamata, che mette in moto la vicenda narrativa, e la prova che sembra rimettere tutto in discussione, ma rivela Dio come colui che mette alla prova e provvede (Gen 12,1-9 e 22,1-19). Al centro vi sono le «peregrinazioni» con l’esperienza di Dio nei due racconti di rivelazione (Gen 15 e 17). È il lungo cammino della fede, caratterizzato da “duplicati”; ma non semplici ripetizioni; con le somiglianze vi sono differenze significative. Introduzione * Gen 11,27-32: discendenza di Nachor e suo esodo da Ur a Carran Il cammino A – Gen 12,1-9: chiamata di Abramo e sua obbedienza/partenza (ascolto della Parola) – la promessa paradossale con nuovo programma di vita– “Vattene” – inizio del cammino B – Gen 12,10-20: Sara è “ consegnata” al Faraone d’Egitto – pericolo della promessa C – Gen 13-14: relazione con gli “altri” – Abramo e il nipote Lot con le scelte (separazione da Lot e intercessione di Abramo per Lot) – Abramo e Melchisedek D – Gen 15: promessa – dubbio di Abramo e alleanza di Dio che si impegna (berît) E – Gen 16: nascita di Ismaele da Agar (tentativo umano di superare la crisi della sterilità) D’ – Gen 17: promessa – alleanza di Dio con Abramo – circoncisione C’ – Gen 18-19: relazione con gli altri – Abramo ospita i tre; il nipote Lot e Sodoma e Gomorra (intercessione di Abramo per Sodoma, salvezza di Lot e sua discendenza) B’ – Gen 20: Abramo “consegna” la moglie Sara ad Abimelek di Gerar – nuovo pericolo della promessa E’ – Gen 21: nascita di Isacco da Sara; cacciata di Agar e Ismaele A’ – Gen 22,1-19: prova di Abramo e sua obbedienza (timor di Dio) – “Vattene” Oltre la morte * Gen 23: Morte e sepoltura di Sara (Macpela) * Gen 24: Isacco - suo matrimonio (trovò conforto dopo la morte della madre): 1a discendenza * Gen 25: la discendenza di Keturà (3a moglie) – morte di Abramo – discendenza di Ismaele. Con Gen 25,19: inizia la “storia di Giacobbe”, figlio di Isacco: la dinastia dell’erede legittimo. La storia della peregrinazione di Abramo è articolata tra la “chiamata” e la “prova” finale. In ambedue il patriarca risponde con fede generosa e pronta. Tutto il cammino è racchiuso in una parola divina: “Vattene” (lett. Va’ a te/per te”, 12,1), ripetuta alla fine (22,2). 2 Se Dio gli riserva la sua ÐÐÐÐeeeesssseeeedddd (lealtà e benevolenza) impegnandosi con l’alleanza (berît), Abramo risponde con l’obbedienza della fede. Diventa “nostro padre nella fede”, modello di riferimento per l’Antico e il Nuovo Testamento. «Guardate ad Abramo vostro padre», dice Isaia (Is 51,2). Il NT ha avvalorato il ciclo narrativo di Abramo, vedendovi anticipate le tematiche principali del vangelo nella fede che salva (Gal 3,8-9, cf Gen 15,6; con Gal 3-4; Rm 4), con l’interpretazione allegorica del contrasto Isacco/Ismaele, Sara/Agar, Sion/Sinai (Gal 4). In Mt 3,9 i “figli di Abramo” possono sorgere anche dalle pietre. Giovanni propone il dibattito con i Giudei che si ritengono “figli di Abramo”, però non riconoscono Gesù e 2 Lo schema seguito, con mie sottolineature e integrazioni, parte da W. VOGELS, cit., p.239: – Introduzione (12,1-9); – il cammino 12,10-23,20: A – Il paese (12,10-13,18); B – La benedizione (14,1-24); C – La discendenza (15,1-18,16a); B 1 – La benedizione (18,16b-19,29); C 1 – La discendenza (19,30-21,21); B 2 – La benedizione (21,23-34); C 2 – La discendenza (22,1-24); A 1 – Il paese (23,1-20); – La continuazione al di là della morte (24,1-25,11). 76

dimostrano di fatto di avere un padre diverso, il diavolo; si dichiarano non “figli di prostituzione”, cioè idolatri, ma non ascoltano le sue parole, mentre «Abramo, vostro padre esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò» (Gv 8,33-59). Luca ricorda che anche Zaccheo, il pubblicano, è figlio di Abramo, anche a lui è offerta la salvezza (Lc 19,1-10). Ebrei 11,8-19 ribadisce la fede del patriarca (comprendendovi anche Sara, v.11) e accentua l’obbedienza incondizionata nella risposta alla vocazione: lascia la patria per una terra incerta, senza sapere dove sta andando, e vive da nomade, nelle tende, in una terra straniera, in attesa della “città dalle salde fondamenta”, la città celeste. In tal modo egli diventa testimone della fede come “fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono” (v.1). Ne riassume la vita in tre momenti: a) la promessa di una terra a un popolo senza terra, a uno “straniero” (11,8-10); b) la promessa di un erede a una coppia sterile (11,11-12: centro della tematica da Gen 18,1-15 fino a Gen 21, perché “nulla è impossibile al Signore”, Gen 18,14); c) l’ordine di sacrificare Isacco (Eb 11,17-19): fede è credere che Dio possa “provvedere” oltre che “mettere alla prova” (pensava che Dio è capace di far risorgere dai morti: per questo lo riebbe e fu un simbolo). A – La chiamata di Abramo: l’obbedienza alla Parola: Gen 12,1-9 Gen 11,27-32 pone le premesse a tutta la narrazione del ciclo di Abramo con la genealogia di Terach e soprattutto con l’uscita/esodo di Abramo da Ur di Caldei verso la terra di Canaan. È il primo esodo verso la terra anticipazione di quello dall’Egitto e del ritorno da Babilonia a Gerusalemme dopo l’esilio. Dio stesso chiede ad Abramo di uscire dalla terra natia verso un’altra terra. E nel suo peregrinare il padre tocca i luoghi che diventeranno importanti per i figli: Sichem, Betel (Giacobbe) e il Negheb (Isacco). È un’esplorazione anticipata. “Esce” Abramo con il nipote Lot protagonista poi di episodi importanti, con il padre e con la moglie. Due fatti negativi li accompagnano: la morte di Aran, padre di Lot, e la sterilità di Sara, moglie di Abramo. Inoltre, la meta non è ancora raggiunta: escono per andare nella terra di Canaan, ma si stabiliscono ad Harran, dove Terach muore. Il racconto suscita domande. I progetti umani saranno realizzati? Vi sarà una discendenza? Il viaggio è interrotto: sarà raggiunta la terra di Canaan? La vocazione inizia a rispondere a questi quesiti con il comando di partire verso una nuova terra, non ancora nominata, e con la benedizione, fonte di fecondità, che diventa promessa di una discendenza e continuerà nel corso di tutto il racconto seguente. Dio realizzerà i suoi progetti superando i limiti e i progetti umani: chiede obbedienza, ma anzitutto offre la sua promessa, perché l’uomo si apra al dono e lo accolga. La narrazione si collega ai racconti precedenti, in particolare all’episodio di Babele (11,1-9), e prepara il piano per il futuro. La chiamata di Abramo funge dunque da nesso con la storia precedente e introduce al nuovo ciclo. Gen 12,1-9: “Vattene/va’ a te dalla tua terra” – vocazione e obbedienza Struttura. La narrazione è racchiusa tra ordine ed esecuzione: “vattene” - “andò/partìuscì”, ed è articolata in due fasi: A – comando-promessa : il progetto di Dio con benedizione (vv.1-3); B – esecuzione (vv.4-9), articolata in due tappe: * Uscita ed entrata (esodo) nella terra di Canaan (con verbi di movimento: uscire-andare, entrare-attraversare): prima tappa (Sichem e quercia di More, vv.4-6); * Teofania con promessa della terra e discendenza: seconda tappa (Betel-Negheb, vv.7-9). 77

con la discendenza di Nachor (Gen 22,20-24), seguita dalla tomba dei patriarchi (Gen<br />

23), il matrimonio di Isacco (Gen 24), la discendenza di Chetura e la morte di Abramo<br />

(Gen 25,1-6.7-11). I cc.24-25 preparano la continuazione oltre la morte.<br />

Il racconto ha due punti culminanti: la chiamata, che mette in moto la vicenda narrativa,<br />

e la prova che sembra rimettere tutto in discussione, ma rivela Dio come colui che<br />

mette alla prova e provvede (Gen 12,1-9 e 22,1-19). Al centro vi sono le «peregrinazioni»<br />

con l’esperienza di Dio nei due racconti di rivelazione (Gen 15 e 17). È il lungo cammino<br />

della fede, caratterizzato da “duplicati”; ma non semplici ripetizioni; con le somiglianze<br />

vi sono differenze significative.<br />

Introduzione<br />

* Gen 11,27-32: discendenza di Nachor e suo esodo da Ur a Carran<br />

Il cammino<br />

A – Gen 12,1-9: chiamata di Abramo e sua obbedienza/partenza (ascolto della Parola) – la promessa<br />

paradossale con nuovo programma di vita– “Vattene” – inizio del cammino<br />

B – Gen 12,10-20: Sara è “ consegnata” al Faraone d’Egitto – pericolo della promessa<br />

C – Gen 13-14: relazione con gli “altri” – Abramo e il nipote Lot con le scelte (separazione da Lot<br />

e intercessione di Abramo per Lot) – Abramo e Melchisedek<br />

D – Gen 15: promessa – dubbio di Abramo e alleanza di Dio che si impegna (berît)<br />

E – Gen 16: nascita di Ismaele da Agar (tentativo umano di superare la crisi della sterilità)<br />

D’ – Gen 17: promessa – alleanza di Dio con Abramo – circoncisione<br />

C’ – Gen 18-19: relazione con gli altri – Abramo ospita i tre; il nipote Lot e Sodoma e Gomorra<br />

(intercessione di Abramo per Sodoma, salvezza di Lot e sua discendenza)<br />

B’ – Gen 20: Abramo “consegna” la moglie Sara ad Abimelek di Gerar – nuovo pericolo della promessa<br />

E’ – Gen 21: nascita di Isacco da Sara; cacciata di Agar e Ismaele<br />

A’ – Gen 22,1-19: prova di Abramo e sua obbedienza (timor di Dio) – “Vattene”<br />

Oltre la morte<br />

* Gen 23: Morte e sepoltura di Sara (Macpela)<br />

* Gen 24: Isacco - suo matrimonio (trovò conforto dopo la morte della madre): 1a discendenza<br />

* Gen 25: la discendenza di Keturà (3a moglie) – morte di Abramo – discendenza di Ismaele.<br />

Con Gen 25,19: inizia la “storia di Giacobbe”, figlio di Isacco: la dinastia dell’erede legittimo.<br />

La storia della peregrinazione di Abramo è articolata tra la “chiamata” e la “prova” finale.<br />

In ambedue il patriarca risponde con fede generosa e pronta. Tutto il cammino è<br />

racchiuso in una parola divina: “Vattene” (lett. Va’ a te/per te”, 12,1), ripetuta alla fine<br />

(22,2). 2 Se Dio gli riserva la sua ÐÐÐÐeeeesssseeeedddd (lealtà e benevolenza) impegnandosi con l’alleanza<br />

(berît), Abramo risponde con l’obbedienza della fede. Diventa “nostro padre nella fede”,<br />

modello di riferimento per l’Antico e il Nuovo Testamento. «Guardate ad Abramo vostro<br />

padre», dice Isaia (Is 51,2).<br />

Il NT ha avvalorato il ciclo narrativo di Abramo, vedendovi anticipate le tematiche<br />

principali del vangelo nella fede che salva (Gal 3,8-9, cf Gen 15,6; con Gal 3-4; Rm 4),<br />

con l’interpretazione allegorica del contrasto Isacco/Ismaele, Sara/Agar, Sion/Sinai (Gal<br />

4). In Mt 3,9 i “figli di Abramo” possono sorgere anche dalle pietre. Giovanni propone il<br />

dibattito con i Giudei che si ritengono “figli di Abramo”, però non riconoscono Gesù e<br />

2 Lo schema seguito, con mie sottolineature e integrazioni, parte da W. VOGELS, cit., p.239: – Introduzione<br />

(12,1-9); – il cammino 12,10-23,20: A – Il paese (12,10-13,18); B – La benedizione (14,1-24); C – La discendenza<br />

(15,1-18,16a); B 1 – La benedizione (18,16b-19,29); C 1 – La discendenza (19,30-21,21); B 2 – La<br />

benedizione (21,23-34); C 2 – La discendenza (22,1-24); A 1 – Il paese (23,1-20); – La continuazione al di là<br />

della morte (24,1-25,11).<br />

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