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PENTATEUCO 2 PADRI - Home Page FTTR

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2 - Gen 17,1-22 rappresenta la versione sacerdotale dell’alleanza con Abramo. Questi aveva<br />

cercato nel frattempo una soluzione umana alla sua sterilità: la schiava Agar che resta incinta.<br />

Nasce Ismaele che viene allontanato con la madre per la mancanza di rispetto verso Sara<br />

(Gen 16). A 99 anni, a indicare il carattere miracoloso della promessa, Abramo riceve una<br />

nuova apparizione in cui riprende il primo posto l’iniziativa divina – la sua parola – che aveva<br />

determinato la creazione e l’alleanza con Noè. Contenuto dell’alleanza è la fecondità e la<br />

terra (vv.5-8), con un segno, la circoncisione: è istituzione con promesse e condizioni anche<br />

per i discendenti (vv.9-14).<br />

Struttura: La parte centrale è segnata da due promesse ad Abramo e Sara, in forma di<br />

dittico, con il cambiamento del nome (vv.3b-8; 15-21). Il testo inizia con una formula di rivelazione<br />

(v.1b), una condizione/impegno: cammina alla mia presenza con integrità (tammîm,<br />

1c), e la promessa: alleanza e discendenza (v.2). La teofania si conclude al v.22, quando<br />

Dio si ritira, dopo aver parlato con Abramo.<br />

Nella formula di rivelazione, “Io sono”, il Signore si presenta con il nome di “DIO SHAD-<br />

DAY”, legato probabilmente a un antico titolo e santuario, che le traduzioni hanno reso con<br />

“Dio Onnipotente” (Pantocrator). Insieme vi troviamo nascosto anche il nome sinaitico: “Io<br />

sono…”. È un richiamo a Gen 12,1-4, ma anche alle dieci parole: le due alleanze sono in<br />

parallelo.<br />

Dt 5,5-7 Gen 17,1<br />

A) v.5: e (Jhwh) disse (le’mōr) A) e (Jhwh) disse (wayyō’mer)<br />

B) v.6: Io sono Jhwh tuo Dio… B) Io sono ’El Šadday<br />

C) v.7: Non avere altri dei di fronte a me C) cammina davanti a me e sii integro<br />

Come al Sinai, l’alleanza è preceduta dalla rivelazione del Nome e seguita da un impegno:<br />

Dio chiede fedeltà nell’agire (cammina). L’integrità (tammîm), se riferita a Dio,<br />

significa l’impegno totale, senza inganno (cf Is 38,3). Perciò la promessa dell’alleanza riflette<br />

la sua iniziativa. L’integrità chiesta all’uomo esige onestà nell’onorare gli impegni,<br />

lealtà, risposta con tutta la vita. Avremmo dunque una specie di compendio dei dieci comandamenti.<br />

Tammîm è una delle qualità riconosciute da Dio in Noè. Forse perché Abramo<br />

non si è sempre comportato così? Di fatto aveva compiuto azioni umane, aveva<br />

costruito i suoi progetti. Ora deve essere disponibile in tutto a Dio.<br />

Abramo si prostra in segno di riconoscimento e adorazione, ossia di accettazione<br />

(v.3). Dio risponde illustrando la promessa di una discendenza che sarà “moltitudine”<br />

(v.4) e cambiando il nome (v.5-8): Abràm diventa Abraham e Saray Sara (vv.15-22, cf<br />

Gn 32,29 e 35,10 per Giacobbe). Il significato filologico non tiene, ma il racconto ne dà<br />

una versione popolare per indicare una situazione nuova: nell’imposizione del nome Abramo<br />

e Sara sono posti sotto il vassallaggio di Dio, sono a suo servizio. Dio che stabilisce<br />

e concede il patto (heqîm, vv.7.19.21; natan, v.2), chiede l’osservanza a lui e alla discendenza<br />

(šāmar, vv.9-10), compreso il segno della circoncisione (vv.11-14).<br />

Da questo atteggiamento potrà avverarsi l’impossibile. Dio farà superare il “sorriso”<br />

che Abramo non trattiene di fronte alla promessa di un figlio da Sara, pur prostrandosi<br />

ancora a terra (v.17); anche Sara riderà (êaÐaq), ma il Signore ribadirà la sua promessa<br />

che puntualmente si realizzerà (Gen 18,12-15). Il patriarca non deve attendersi solo la salute<br />

di Ismaele (vv.18.20); un nuovo figlio, Isacco (JiêÐaq), nascerà proprio da Sara (v.19)<br />

e con lui Dio continuerà l’alleanza: sarà il vero erede (v.21). Il tema della discendenza si<br />

accorda ora alla situazione familiare. Attraverso le vicende e le teofanie il patriarca sta<br />

entrando progressivamente nel piano di Dio che raggiungerà il culmine nella prova: la richiesta<br />

dell’unico figlio (Gen 22).<br />

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