Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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02.06.2013 Views

Mi condussero allora in una cella dove vi erano due pali piantati al suolo, paralleli, ai quali era legato un altro palo, posto orizzontalmente, e dal quale pendevano due catene a forma di cerchio. Mi chiesero di montare su uno sgabello, e di appendermi ai cerchi con le mani. Poi tolsero lo sgabello. Restai così sospesa per aria! Non riuscii a resistere a lungo, e caddi a terra dopo qualche minuto… allora si lanciarono su di me con le loro fruste come dei pazzi… Mi fecero rimettere le mani nei cerchi, ma dopo un po' caddi di nuovo… Ed essi si precipitarono di nuovo su di me per strapparmi la pelle con le loro fruste maledette… E così di seguito… la tortura durò più di tre ore… Tre ore che furono molto lunghe. LA NOBILTÀ DELLA FEDE E LA BASSEZZA DEL MALE Mi portarono di nuovo fino all'ufficio di Shams Badran, che mi ordinò con disprezzo di sedermi. Eseguii, e Galal Dîb e Hasan Khalil, che erano con lui, cominciarono a cercare di persuadermi ad accettare di scrivere ciò che il loro capo voleva che io scrivessi, spiegandomi che ne andava dei miei interessi vitali e della mia stessa vita! Risposi: "Non scriverò una cosa di cui non so nulla!!" Uno di essi mi disse: "Sappiamo tutto… I Fratelli Musulmani hanno riconosciuto ogni cosa e confessato tutto… Su, leggile i rapporti! Leggile i dossiers! Il dossier di AbdulFattah Isma'il, il dossier di Majdi AbdulAzîz, il dossier di Ahmad AbdulMajîd, di Sayyed Qotb, di Muhammad Hawash, di Sabri Arafah, di AbdulMajîd Shadhili, di Farûq Minshawi, di Mursi Mustafa Dîb, ecc.. e tutto il resto". Shams Badran aggiunse: "Su, Galal, leggile le dichiarazioni…", e Galal Dîb si mise a leggere le dichiarazioni di Ashmawi! Ciò che sentii mi stupì enormemente! Quando ebbe finito di leggere le cosiddette dichiarazioni di Ashmawî, Shams Badran mi disse, strizzando un occhio e muovendo la testa: "Allora, che ne pensi??" Risposi immediatamente: "Non sono altro che menzogne!" Replicò: "Vuoi negare di essere stata una delle fondatrici dell'organizzazione dei Fratelli Musulmani? Ecco le dichiarazioni del vostro capo, Hasan Al- Hudaybi, che afferma come tu fossi tra le fondatrici dell'organizzazione… Su, Gamal, leggi le dichiarazioni di Hasan Al-Hudaybi!"… Qualche minuto dopo, lo interruppe per dirgli: "Aspetta, aspetta… lascia da parte il dossier di Hasan Al-Hudaybi e leggile le dichiarazioni di AbdulFattah Isma'il". Galal Dîb si mise allora a leggermi le cosiddette dichiarazioni di AbdulFattah Isma'il… Ma Shams Badran lo interruppe poco dopo per dirmi: "Allora, cosa ne pensi??". Non volli rispondere. Dinanzi al mio silenzio, Galal Dîb disse allora: "Devo leggerle le dichiarazioni dell'ideologo dei Fratelli Musulmani, Sayyed Qotb, Eccellenza?" 94

E cominciò a leggere, passando da un dossier all'altro, e quando ebbe finito, Shams Badran si rivolse a me dicendo: "Allora, che ne dici…? Sei pronta a scrivere ciò che vogliamo?" Risposi: "Queste dichiarazioni sono false!" Replicò in tono ironico: "Dove sta dunque la verità, eminenza grigia??!" Gli risposi: "Tutto ciò che è stato annotato qui, riguardo ad Ali Ashmawi, penso che sia falso… in quanto al resto dei miei fratelli… certamente non possono aver rilasciato tali dichiarazioni… esse non possono dunque che essere un falso!" Shams Badran allora si innervosì, e disse: "Su, Safwat, legala, e tu Hamza vai a portarmi Ali Ashmawi e i cani". Ali Ashmawi arrivò vestito di un pigiama di seta, pulito ed elegante… I suoi capelli erano ben pettinati e il suo stato morale non mostrava alcuna traccia di tortura fisica. Quando lo vidi in un tale stato, comparando il suo stato con quello degli altri detenuti, compreso il mio, ebbi la certezza che questo essere aveva fallito nel suo dovere verso Allah, e aveva tradito il resto dei suoi fratelli e sorelle, sprofondando nella collaborazione con i torturatori, i nemici giurati dell'Islâm e dei musulmani. Faceva ormai parte degli scagnozzi del maledetto Shams Badran, e non era più altro che una marionetta, tra tante altre, nelle mani di Gamal Abdul Nasser, uno di questi esseri che non conoscono né fede né legge. Shams Badran gli rivolse la parola dicendo: "Su, Ali, dicci cosa ti consegnò Zaynab Al-Ghazali, l'ultima volta che andasti a trovarla, e che cosa ti disse?" Ali Ashmawi rispose: "Mi consegnò una somma di mille lire egiziane, dicendo che i fondi erano da Ghadah Ammar, perché io li portassi da Al-Hudaybi o dalla famiglia Qotb… Mi disse anche: "Semmai fossi arrestata, bisognerà contattare Ghadah o Hamidah… Loro sanno dove si trovano i fondi, in caso di bisogno"." Shams Badran mi disse allora: "A quanto ammontavano questi fondi, Zaynab Al-Ghazali? E perché temevi per la loro sicurezza?" Risposi: "I fondi ammontavano a quattromila lire egiziane, era la somma dei contributi di numerosi Fratelli stabilitisi in Sudan e in Arabia Saudita, e destinati ad apportare un aiuto sostanziale alle famiglie dei detenuti, per assicurare la scolarità dei loro bambini e per assicurare globalmente la sussistenza delle loro famiglie. Mille lire furono distribuite nel corso dell'ultima festa ('aid), alle famiglie interessate, e fu appunto questo individuo che si trova davanti a lei adesso che prese la somma per consegnarla ad Abdulfattah Isma'il, incaricato di spartirla equamente tra le suddette famiglie". Shams Badran gli rivolse allora la parola dicendo: "Tu, Ali, dicci: cosa hai mangiato a casa di Zaynab Al-Ghazali l'ultima volta?". Questi rispose: "Mi servì un piatto di riso col fegato e mi disse: "Su, mangia, che Allah ti sostenga!".". 95

E co<strong>min</strong>ciò a leggere, passando da un dossier all'altro, e quando ebbe finito,<br />

Shams Badran si rivolse a me dicendo: "Allora, che ne dici…? Sei pronta a<br />

scrivere ciò che vogliamo?"<br />

Risposi: "Queste dichiarazioni sono false!"<br />

Replicò in tono ironico: "Dove sta dunque la verità, e<strong>min</strong>enza grigia??!"<br />

Gli risposi: "Tutto ciò che è stato annotato qui, riguardo ad Ali Ashmawi,<br />

penso che sia falso… in quanto al resto dei miei fratelli… certamente non<br />

possono aver rilasciato tali dichiarazioni… esse non possono dunque che<br />

essere un falso!"<br />

Shams Badran allora si innervosì, e disse: "Su, Safwat, legala, e tu Hamza vai a<br />

portarmi Ali Ashmawi e i cani".<br />

Ali Ashmawi arrivò vestito di un pigiama di seta, pulito ed elegante… I suoi<br />

capelli erano ben pettinati e il suo stato morale non mostrava alcuna traccia di<br />

tortura fisica. Quando lo vidi in un tale stato, comparando il suo stato con<br />

quello degli altri detenuti, compreso il mio, ebbi la certezza che questo essere<br />

aveva fallito nel suo dovere verso Allah, e aveva tradito il resto dei suoi fratelli<br />

e sorelle, sprofondando nella collaborazione con i torturatori, i nemici giurati<br />

dell'Islâm e dei musulmani. Faceva ormai parte degli scagnozzi del maledetto<br />

Shams Badran, e non era più altro che una marionetta, tra tante altre, <strong>nelle</strong><br />

mani di Gamal Abdul Nasser, uno di questi esseri che non conoscono né fede<br />

né legge.<br />

Shams Badran gli rivolse la parola dicendo: "Su, Ali, dicci cosa ti consegnò<br />

Zaynab Al-Ghazali, l'ultima volta che andasti a trovarla, e che cosa ti disse?"<br />

Ali Ashmawi rispose: "Mi consegnò una somma di mille lire egiziane, dicendo<br />

che i fondi erano da Ghadah Ammar, perché io li portassi da Al-Hudaybi o<br />

dalla famiglia Qotb… Mi disse anche: "Semmai fossi arrestata, bisognerà<br />

contattare Ghadah o Hamidah… Loro sanno dove si trovano i fondi, in caso di<br />

bisogno"."<br />

Shams Badran mi disse allora: "A quanto ammontavano questi fondi, Zaynab<br />

Al-Ghazali? E perché temevi per la loro sicurezza?"<br />

Risposi: "I fondi ammontavano a quattromila lire egiziane, era la somma dei<br />

contributi di numerosi Fratelli stabilitisi in Sudan e in Arabia Saudita, e<br />

destinati ad apportare un aiuto sostanziale alle famiglie dei detenuti, per<br />

assicurare la scolarità dei loro bambini e per assicurare globalmente la<br />

sussistenza delle loro famiglie. Mille lire furono distribuite nel corso<br />

dell'ultima festa ('aid), alle famiglie interessate, e fu appunto questo individuo<br />

<strong>–</strong> che si trova davanti a lei adesso <strong>–</strong> che prese la somma per consegnarla ad<br />

Abdulfattah Isma'il, incaricato di spartirla equamente tra le suddette<br />

famiglie".<br />

Shams Badran gli rivolse allora la parola dicendo: "Tu, Ali, dicci: cosa hai<br />

mangiato a casa di Zaynab Al-Ghazali l'ultima volta?". Questi rispose: "Mi<br />

servì un piatto di riso col fegato e mi disse: "Su, mangia, che Allah ti<br />

sostenga!".".<br />

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