Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress
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allora a spiegare ai due soldati la loro abo<strong>min</strong>evole missione, in ter<strong>min</strong>i<br />
insolenti… Questo tipo non aveva alcun pudore, né alcuna moralità…<br />
generalmente cadeva molto in basso nell'immoralità, più in basso di ogni<br />
immaginazione. Così, disse ad uno di essi: "Specie di cane! Devi eseguire bene<br />
gli ordini, figlio di cane! Dopo che avrò chiuso la porta <strong>della</strong> cella, e una volta<br />
compiuto il lavoro, chiama il tuo collega, perché esegua anche lui il lavoro…<br />
capito?", poi chiuse la porta e se ne andò.<br />
Il soldato si mise <strong>–</strong> poveraccio <strong>–</strong> a supplicarmi di dire loro tutto ciò che<br />
volevano, perché non avrebbe voluto farmi del male… D'altra parte, mi disse,<br />
se non avesse eseguito gli ordini sarebbe stato severamente punito fisicamente<br />
e moralmente… Raccolsi le forze e gli risposi: "Non ti venga in mente di<br />
avvicinarti a me… Se ti avvicini ti uccido, ti uccido, ti uccido… Capito?"<br />
All'inizio sembrò arretrare davanti alla <strong>mia</strong> fermezza… poi co<strong>min</strong>ciò ad<br />
avvicinarsi poco a poco… all'improvviso gli afferrai la testa e gridai con tutte le<br />
mie forze: "Nel Nome di Allah! Allah è Grande!" e affondai i miei denti nel suo<br />
collo; sfuggì e cadde a terra, ai miei piedi, quasi morto stecchito… sbavava<br />
dappertutto, sembrava che sputasse sapone invece di saliva…<br />
Era caduto ai miei piedi stecchito… Io, che ero così sofferente, torturata senza<br />
sosta da giorni e giorni, frustata, assetata, affamata… privata del sonno… ero<br />
riuscita a stendere a terra quest'uomo corpulento.<br />
Io che ero così spossata e affaticata a morte, ero riuscita a trionfare su questa<br />
belva alla quale era stato chiesto di divorarmi…<br />
Allah (subhânaHu waTa'ala) mi accordò la Sua potenza e il Suo sostegno; una<br />
potenza strana e un sostegno enorme che avevano vinto questa belva.<br />
Fu una lotta delle più dure, in cui la virtù trionfò sul male… Fu un segno e una<br />
buona novella per i fedeli: Allah l'Altissimo non abbandona mai i Suoi servi<br />
credenti; i dittatori e gli ingiusti finiscono sempre per battere in ritirata; la<br />
fede può spostare le montagne, dinanzi a qualsiasi ostacolo; la deter<strong>min</strong>azione<br />
nella fede paga sempre; gli empi e i malefici non possono, in fin dei conti,<br />
assolutamente nulla contro i credenti, armati <strong>della</strong> loro fede in Allah…<br />
"Oh mio Dio, come puoi essere generoso, come puoi essere magnanimo… Tu<br />
sei il nostro Signore ed il Signore di tutto l'universo… coloro che vorrebbero<br />
seguire i Tuoi comandamenti sono combattuti, torturati… indeboliti… ma<br />
trionferanno sempre… I pii vengono sempre ricompensati…"<br />
All'improvviso, aprirono la porta <strong>della</strong> cella, e vidi Hamza Bassiuni, il<br />
torturatore Safwat e diversi soldati. Videro questo sventurato soldato, al quale<br />
avevano ordinato di violentarmi, che giaceva per terra mezzo morto, che<br />
sbavava come un cavallo assetato…<br />
Furono tutti sbalorditi e vidi un grande stupore disegnarsi sui loro visi; le loro<br />
lingue erano come paralizzate… ma i loro occhi gridavano, e le occhiate che si<br />
scambiavano tra loro manifestavano la loro perplessità… Portarono via il<br />
corpo del loro collega; in quanto a me, mi rimisero nella cella dell'acqua…<br />
DEI RATTI NELL'ACQUA<br />
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