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Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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GAMAL ABDUL NASSER<br />

Hamza Bassiuni prese il messaggio dalle mani di Safwat e me lo tese dicendo:<br />

"Tieni, tieni questo messaggio specie di pazza, e renditi conto di cosa<br />

significhi…". Gli risposi che l'avevo già letto.<br />

Mi disse: "Leggilo un'altra volta", e si diresse verso Safwat chiedendogli:<br />

"Dov'è la frusta, Safwat?". Presi il messaggio e lo lessi per la seconda volta, poi<br />

lo gettai in terra dicendo: "Allah è Più Grande di tutti voi, specie di atei… Su,<br />

uscite, specie di empi!!".<br />

Hamza Bassiuni chiamò allora uno dei soldati che aspettavano fuori dalla<br />

cella. Questi entrò, tenendo in mano la valigia in cui si trovavano i miei effetti<br />

personali, e Hamza Bassiuni mi disse: "Ti diamo un'ultima possibilità, un'ora<br />

soltanto e poi basta… Tieni i tuoi vestiti, pensaci e rifletti sui tuoi interessi… la<br />

soluzione del problema, sei tu che ce l'hai <strong>nelle</strong> mani, allora coglila; dopo, sarà<br />

troppo tardi".<br />

Chiusero la porta <strong>della</strong> cella e se ne andarono. Mi misi allora a salmodiare il<br />

Nome di Allah, pregandoLo di venirmi in aiuto.<br />

L'ora accordata trascorse in fretta, e il grido di Safwat mi svegliò: "Attenti!".<br />

Hamza Bassiuni entrò, mi guardò e disse: "Non ti sei ancora cambiata? Cosa<br />

aspetti, vuoi morire o cosa?... Beh, tanto peggio… sembra che tu abbia venduto<br />

la tua anima. D'accordo, portala via Safwat, questa p… ha deciso di sacrificarsi<br />

per Al-Hudaybi e Sayyed Qotb, mentre questi ultimi non cercano che di<br />

addossarle ogni cosa per salvarsi la pelle!"<br />

Safwat mi tirò selvaggiamente per il braccio e mi fece uscire dalla cella. Mi<br />

portò nel corridoio, e durante il cam<strong>min</strong>o dissi a voce alta "Allahu Akbar",<br />

perché Ghadah e Ulayah potessero sentirmi. Pensavo in effetti che la <strong>mia</strong> ora<br />

fosse giunta, così come mi aveva detto Hamza Bassiuni.<br />

QUARTA PARTE<br />

CON SHAMS BADRAN,<br />

LA CELLA DELL'ACQUA E IL CRIMINE<br />

Safwat continuò a cam<strong>min</strong>are fino all'ufficio di un ufficiale di nome Hani, che<br />

mi portò a sua volta nel'ufficio di Shams Badran…<br />

Per chi non lo conoscesse, Shams Badran è una belva che non ha nulla di<br />

umano, ad eccezione dell'aspetto fisico e dell'uso <strong>della</strong> parola. È peggiore di<br />

tutti gli animali selvatici <strong>della</strong> giungla. Anzi, da solo è come una giungla<br />

intera! Un mito, una leggenda nel do<strong>min</strong>io <strong>della</strong> tortura e <strong>della</strong> crudeltà.<br />

Provava molto piacere nel torturare, nel fare del male e nel veder soffrire i<br />

credenti, pensando che, agendo così, avrebbe dissuaso i musulmani dal<br />

seguire la loro religione! Fu deluso.<br />

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