Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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02.06.2013 Views

Nel Nome di Allah, il sommamente Misericordioso, il Clementissimo INTRODUZIONE Che la preghiera e la pace siano su Muhammad, sulla sua Famiglia e sui suoi Compagni… Ho molto esitato prima di lanciarmi nella scrittura di "Giorni della mia vita…". Tuttavia, la maggior parte di coloro la cui fede e il cui attaccamento all'Islâm non hanno per me alcun dubbio, e che rappresentano ai miei occhi tanto dei figli che dei fratelli pionieri dell'Islâm, questi ideologi e questi ideatori che hanno condiviso con me questi giorni, hanno ritenuto che sia nostro dovere, nei confronti dell'Islâm, registrare gli avvenimenti che hanno costellato questo periodo e consegnare così i fatti che hanno segnato i giorni in questione, durante i quali il nostro impegno per l'Islâm visse un'ostilità totale e una lotta accanita contro le forze materialiste e dell'ateismo dell'Est come dell'Ovest. Queste forze si erano innalzate per combattere la parola giusta, così come coloro che la difendevano proclamando con coraggio e sincerità che il Libro di Allah (il Corano) e la Sunnah (la Tradizione) del Suo Messaggero (pace e benedizioni di Allah su di lui) erano abbandonate e che dovevano essere ristabilite in modo ineluttabile. La nazione (Ummah) musulmana deve ritrovare i suoi fondamenti principali in terra d'Islâm per realizzare questa immagine effettiva che consiste in una nuova emergenza della società del monoteismo, del sapere e della conoscenza, e del vero legame con Allah, che sia Esaltato il Suo Nome. Perché scompaiano le società della jahiliyyah (l'epoca dell'ignoranza) che hanno accecato l'umanità e l'hanno sviata dalla retta Via, la Via che conduce a Dio, alla Verità… Una società che purificherà la terra da ogni forma di adorazione e di idolatria, al di fuori dell'adorazione dovuta ad Allah, l'Unico, l'Onnipotente. Una società in cui solo i comandamenti sacri di Allah (subhânaHu waTa'ala) fungeranno da legislazione, al posto di questa servitù agli oppressori e alle loro leggi. Una società in cui la vita ritroverà questo soffio originale che ha segnato l'evoluzione della nazione musulmana al tempo del Profeta Muhammad (pace e benedizioni di Allah su di lui) e dei Suoi Compagni (che Allah sia soddisfatto di tutti loro). Una società, infine, che sarà, come è detto nel Sublime Corano: …la migliore comunità che sia stata suscitata tra gli uomini… (Corano III. Âl-'Imrân, 110) Non vi è salvezza per una comunità e per il mondo intero se non nell'appello all'Islâm. Le tenebre delle prigioni, delle carceri, le camere di tortura e la crudeltà dei torturatori non hanno fatto altro che rendere ancora più incrollabile la fede, la risoluzione e la determinazione dei portatori del suo messaggio di pace, di giustizia e di sottomissione a Dio, l'Unico, l'Onnipotente. Questa è sempre stata la tradizione di coloro che hanno intrapreso il cammino della verità ben prima di noi, e che hanno avuto fede; poiché non sono 4

certamente le fruste che fanno perdere il cammino!! Soltanto con l'argomentazione, la dimostrazione e la parola possiamo convincere e ottenere l'adesione altrui, mai con la forza, il terrore o la costrizione. Sarebbe molto facile, in effetti, che la forza cieca e distruttrice mettesse la frusta tra le mani di folli incapaci e irresponsabili. Ciò che è difficile, è di condurre sulla retta Via coloro che incarnano l'ingiustizia e la consumano, coloro che sono determinati a portare la frusta per regnare come padroni assoluti sulla terra. Il cammino della verità è "uno", è la Via di Allah, quella dei Profeti (pace su tutti loro) e dei loro successori. In quanto al male, le sue vie sono diverse e molteplici. All'inizio di ciascuna di esse vi è un diavolo che assilla permanentemente le anime dei deviati e li spinge al peccato e alla tentazione. In verità questa è la Mia retta via: seguitela e non seguite i sentieri che vi allontanerebbero dal Suo sentiero… (Corano VI. Al-An'âm, 153) Oggi, se l'umanità vuole sbarazzarsi dei suoi despoti e porre fine al proprio smarrimento, non troverà salvezza se non nella Via della Verità, il cammino che conduce ad Allah (subhânaHu waTa'âlâ), il cammino che Muhammad (sallAllahu 'alayhi waSallam) ricevette come Rivelazione nel Corano e che gli fu ispirato nella Sunnah. Colgo d'altronde le primizie della vittoria, della resurrezione della Ummah (la comunità musulmana) e del ritorno della società che vincerà con la sua pietà e la sua virtù, e trionferà, se Allah vuole, su tutti i concorrenti atei che invadono oggi i nostri paesi. Sì, colgo perfettamente i primi segnali, li sento vicinissimi, e vedo già le loro grandi figure gettare al di fuori della storia questa parte del pensiero errato dell'umanità. Colgo i segnali dell'attaccamento ai princìpi fondatori della "migliore comunità che l'umanità abbia conosciuto", così come i segnali dell'attaccamento a "Non vi è altra divinità al di fuori di Allah, e Muhammad è il Suo servo e il Suo Messaggero". Certo, non affrettiamo i tempi. Gli anni, i decenni e i secoli stessi non hanno un gran valore rispetto alle cause sacre e alla vita delle nazioni. L'essenziale è non sviare dal cammino e rimanere pieni di serenità per quanto riguarda la giustizia del nostro tentativo e la chiarezza della nostra concezione e della nostra visione. Noi siamo certi del nostro diritto e della giustizia del cammino che abbiamo intrapreso. Sappiamo di essere sulla retta Via. Ai nostri occhi, la sola cosa che importa è che possiamo aggiungere qualcosa all'edificio già stabilito e rinforzarlo maggiormente. L'essenziale è di non indietreggiare mai, di non vedere mai l'intensità della nostra fede affievolirsi, o di rinunciare alla nostra dottrina, quella del monoteismo, dell'azione e dell'espressione, quella che presenta la verità al mondo intero, a tutta l'umanità. Convinta che la nostra esperienza e il periodo trascorso in prigione e sotto tortura appartengano alla storia, e che sia dovere di coloro che si trovano sulla via di studiarli, assimilarne la morale e trarne le lezioni dovute per non distrarsi dalla via della lotta, e perché la causa non possa trasformarsi in sterile polemica, o in un semplice avvenimento insignificante, senza reale portata storica, ho deciso di rispondere alla richiesta di alcuni tra i miei figli e i miei fratelli più fedeli, ed ho implorato l'Onnipotente di concedermi il suo 5

certamente le fruste che fanno perdere il cam<strong>min</strong>o!! Soltanto con<br />

l'argomentazione, la dimostrazione e la parola possiamo convincere e ottenere<br />

l'adesione altrui, mai con la forza, il terrore o la costrizione. Sarebbe molto<br />

facile, in effetti, che la forza cieca e distruttrice mettesse la frusta tra le mani di<br />

folli incapaci e irresponsabili. Ciò che è difficile, è di condurre sulla retta Via<br />

coloro che incarnano l'ingiustizia e la consumano, coloro che sono deter<strong>min</strong>ati<br />

a portare la frusta per regnare come padroni assoluti sulla terra.<br />

Il cam<strong>min</strong>o <strong>della</strong> verità è "uno", è la Via di Allah, quella dei Profeti (pace su<br />

tutti loro) e dei loro successori. In quanto al male, le sue vie sono diverse e<br />

molteplici. All'inizio di ciascuna di esse vi è un diavolo che assilla<br />

permanentemente le anime dei deviati e li spinge al peccato e alla tentazione.<br />

In verità questa è la Mia retta via: seguitela e non seguite i sentieri che vi<br />

allontanerebbero dal Suo sentiero… (Corano VI. Al-An'âm, 153)<br />

Oggi, se l'umanità vuole sbarazzarsi dei suoi despoti e porre fine al proprio<br />

smarrimento, non troverà salvezza se non nella Via <strong>della</strong> Verità, il cam<strong>min</strong>o<br />

che conduce ad Allah (subhânaHu waTa'âlâ), il cam<strong>min</strong>o che Muhammad<br />

(sallAllahu 'alayhi waSallam) ricevette come Rivelazione nel Corano e che gli<br />

fu ispirato nella Sunnah.<br />

Colgo d'altronde le primizie <strong>della</strong> vittoria, <strong>della</strong> resurrezione <strong>della</strong> Ummah (la<br />

comunità musulmana) e del ritorno <strong>della</strong> società che vincerà con la sua pietà e<br />

la sua virtù, e trionferà, se Allah vuole, su tutti i concorrenti atei che invadono<br />

oggi i nostri paesi. Sì, colgo perfettamente i primi segnali, li sento vicinissimi,<br />

e vedo già le loro grandi figure gettare al di fuori <strong>della</strong> storia questa parte del<br />

pensiero errato dell'umanità. Colgo i segnali dell'attaccamento ai princìpi<br />

fondatori <strong>della</strong> "migliore comunità che l'umanità abbia conosciuto", così come<br />

i segnali dell'attaccamento a "Non vi è altra divinità al di fuori di Allah, e<br />

Muhammad è il Suo servo e il Suo Messaggero".<br />

Certo, non affrettiamo i tempi. Gli anni, i decenni e i secoli stessi non hanno<br />

un gran valore rispetto alle cause sacre e alla <strong>vita</strong> delle nazioni. L'essenziale è<br />

non sviare dal cam<strong>min</strong>o e rimanere pieni di serenità per quanto riguarda la<br />

giustizia del nostro tentativo e la chiarezza <strong>della</strong> nostra concezione e <strong>della</strong><br />

nostra visione.<br />

Noi siamo certi del nostro diritto e <strong>della</strong> giustizia del cam<strong>min</strong>o che abbiamo<br />

intrapreso. Sappiamo di essere sulla retta Via. Ai nostri occhi, la sola cosa che<br />

importa è che possiamo aggiungere qualcosa all'edificio già stabilito e<br />

rinforzarlo maggiormente. L'essenziale è di non indietreggiare mai, di non<br />

vedere mai l'intensità <strong>della</strong> nostra fede affievolirsi, o di rinunciare alla nostra<br />

dottrina, quella del monoteismo, dell'azione e dell'espressione, quella che<br />

presenta la verità al mondo intero, a tutta l'umanità.<br />

Convinta che la nostra esperienza e il periodo trascorso in prigione e sotto<br />

tortura appartengano alla storia, e che sia dovere di coloro che si trovano sulla<br />

via di studiarli, assimilarne la morale e trarne le lezioni dovute per non<br />

distrarsi dalla via <strong>della</strong> lotta, e perché la causa non possa trasformarsi in<br />

sterile polemica, o in un semplice avvenimento insignificante, senza reale<br />

portata storica, ho deciso di rispondere alla richiesta di alcuni tra i miei figli e i<br />

miei fratelli più fedeli, ed ho implorato l'Onnipotente di concedermi il suo<br />

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