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Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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Implorai il Signore di fermare l'emorragia, poi il sangue smise di uscire a<br />

fiotti. Tuttavia, continuavo a sentire dolori atroci in tutto il corpo, senza<br />

dimenticare i piedi, che mi sembravano bruciare nel fuoco.<br />

Di nuovo, ricorsi alla salmodìa del Corano e alla preghiera per tentare di<br />

dimenticare le mie piaghe e le mie sofferenze.<br />

Diverse notti trascorsero così: dei dolori insopportabili, nessun medico né<br />

medicine, nulla tranne questa guardia nera che non smetteva di gettare su di<br />

me sguardi indiscreti dallo spioncino, e che apriva la porta <strong>della</strong> cella una<br />

volta al giorno per gettarmi un pezzo di pane e del formaggio. Li ritrovava<br />

però intatti, poiché il loro cibo era più che disgustoso, e non potevo toccarlo.<br />

MA ALLAH LI HA UNITI<br />

Un giorno, sentii delle voci che mi attrassero verso la porta <strong>della</strong> <strong>mia</strong> cella. Era<br />

il rumore dei passi che mi faceva molta paura. Mi avvicinai alla porta e<br />

guardai dallo spioncino attraverso cui avevano l'abitudine di spiarmi.<br />

Intravvidi un uomo che veniva trascinato, ed era la nostra guida generale,<br />

l'Imâm Hasan Al-Hudaybi. Seppi così che era stato arrestato. Misi la mano<br />

sullo spioncino e recitai i versetti coranici:<br />

Non perdetevi d'animo, non vi affliggete: se siete credenti avrete il<br />

sopravvento. Se subite una ferita, simile ferita è toccata anche agli altri…<br />

(Corano III. Âl-'Imrân, 139-140)<br />

Avevo premura di vedere l'Imâm, ed ogni giorno, mentre passava, potevo<br />

scorgerlo, allora mi alzavo in piedi e recitavo quegli stessi versetti. Mi<br />

rispondeva allora, con un segno <strong>della</strong> testa di cui il guardiano che lo scortava<br />

non poteva accorgersi.<br />

Questo incontro mi faceva enormemente bene, e mi faceva dimenticare tutti i<br />

miei dolori e le mie sofferenze. Si tratta di un piacere che non possono<br />

comprendere se non i fedeli credenti che si amano per Allah. L'Islâm stabilisce<br />

dei legami affettivi tra i suoi capi e i suoi soldati, un legame che trascende gli<br />

animi e gli spiriti per meritare il favore di Allah (subhânaHu waTa'ala). Vissi<br />

così nella pace dell'anima e la serenità dello spirito.<br />

RITORNO AL VORTICE<br />

DELLA TORTURA E DEL RICATTO<br />

La <strong>mia</strong> quiete non durò a lungo. Una sera, la porta <strong>della</strong> cella si aprì e il<br />

miscredente Safwat Rubi mi sorprese. Aveva una frusta in mano, con la quale<br />

co<strong>min</strong>ciò a colpire tutto quanto gli capitasse a tiro, perfino i muri e il<br />

pavimento. Poi mi prese violentemente per il braccio, mi fece uscire dalla cella<br />

e mi portò nel cortile <strong>della</strong> prigione. Mi fece entrare in un ufficio che stava<br />

dinanzi alla prigione n° 2. Mi fece sedere su una sedia davanti alla scrivania e<br />

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