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Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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Tale era generalmente il tenore dei rapporti inviati a Nasser dalla CIA e dal<br />

KGB. D'altra parte, Nasser considerava già, e a giusto titolo, che ogni tipo di<br />

resurrezione islamica avrebbe significato automaticamente la fine del suo<br />

regno tirannico.<br />

All'nizio del mese di agosto del 1965, ricevetti delle informazioni sulla<br />

costituzione di una lista con i nomi dei militanti responsabili e artigiani dei<br />

programmi di formazione e d'educazione dei Fratelli Musulmani, che<br />

dovevano essere arrestati. (I Fratelli avevano imparato ad agire come agivano i<br />

loro precursori all'alba dell'Islâm). In prima fila nella lista dei militanti da<br />

arrestare, si trovavano i nomi di Sayyed Qotb, di AbdulFattah Isma'il, di<br />

Muhammad Yusuf Hawash e di Zaynab Al-Ghazali Al-Jabîlî.<br />

Il 5 agosto mi pervennero nuove notizie, indicanti che l'Imâm Sayyed Qotb era<br />

stato di nuovo arrestato. Ero in effetti in riunione con qualche sorella quando<br />

una telefonata mi informò del fatto che la residenza dell'Imâm era stata<br />

perquisita e che le autorità lo stavano cercando. Suo fratello Muhammad Qotb<br />

era stato a sua volta già arrestato qualche giorno prima a Marsa Matruh.<br />

Raggiunsi allora mio marito a Ras al-Barr e gli chiesi notizie di Sayyed Qotb.<br />

Un'ora più tardi, mio marito mi chiamò per dirmi che Sayyed Qotb era stato<br />

arrestato.<br />

Decidemmo così di sospendere la nostra riunione per far fronte alla situazione<br />

creatasi dopo i nuovi arresti.<br />

L'arresto di Sayyed Qotb ebbe sui nostri giovani militanti, e su noi stessi,<br />

l'effetto di un'ecatombe. L'Imâm Hudaybi aveva in effetti fatto di Sayyed Qotb<br />

il vero dirigente del movimento.<br />

Su ordine di Al-Hudaybi, ci riferivamo sempre a Sayyed Qotb per ciò che<br />

riguardava l'organizzazione e l'ideologia del nostro movimento. Dopo il suo<br />

arresto, dovevamo riferirci di nuovo alla guida generale, l'Imâm Al-Hudaybi,<br />

per sapere chi sarebbe stato il nostro riferimento, dopo la cattura di Sayyed.<br />

Cinque giorni prima, AbdulFattah Isma'il ed io stavamo evocando gli eventuali<br />

rischi. Quando Sayyed Qotb fu arrestato, lo stesso AbdulFattah Isma'il mi<br />

venne a trovare e mi incaricò di partire per Alessandria, per incontrare la<br />

guida generale, e mi presentò uno dei nostri giovani militanti che sarebbe<br />

divenuto il mio contatto semmai anche lui <strong>–</strong> AbdulFattah <strong>–</strong> fosse stato<br />

arrestato.<br />

Ma, appena qualche ora dopo, mi richiamò per dirmi di non muovermi da<br />

casa e di annullare la partenza per Alessandria. Nel frattempo, la guida<br />

generale e sua moglie erano rientrati da Alessandria, dunque ci mettemmo<br />

d'accordo per mantenere un contatto personale con la guida Al-Hudaybi, e<br />

questa volta mi venne presentato il fratello Mursi Mustafa Mursi per servire<br />

da legame tra me e la guida.<br />

Contattai la guida e lo misi al corrente di ciò che avevamo deciso. Avallò tutte<br />

le nostre decisioni ed espresse tutta la sua compassione per i militanti<br />

arrestati, e particolarmente per Sayyed Qotb.<br />

Poco tempo dopo, notizie relative all'arresto di migliaia di Fratelli Musulmani<br />

affluirono da ogni dove. E quando fui arrestata, Shams Badran mi giurò sulla<br />

testa di Nasser che avevano arrestato non meno di centomila Fratelli<br />

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