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Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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Le cose proseguirono serenamente, il futuro martire AbulQadir Udah mi rese<br />

visita, mi ringraziò del dono che avevo fatto all'organizzazione dei Fratelli<br />

Musulmani, e mi disse: "Saremmo molto felici se Zaynab Al-Ghazali facesse<br />

parte dei Fratelli Musulmani".<br />

Risposi: "Spero di divenirlo presto, inshaAllah"<br />

Commentò: "Lo sarà per grazia di Allah".<br />

Le cose proseguirono bene e dei sentimenti d'amore fratello regnavano tra la<br />

maggior parte dei membri dei Fratelli Musulmani e la sottoscritta; la<br />

situazione rimase la stessa fino al colpo di stato militare diretto dal generale<br />

Ahmad Neguib.<br />

Questi mi aveva reso visita qualche giorno prima del colpo di stato, in<br />

compagnia dell'emiro Abdullah Faysal (e non Siraf ad-Din), dello shaykh<br />

Abdullah Baquri e di mio fratello Ali Al-Ghazali, e ciò in occasione <strong>della</strong><br />

presenza del suddetto emiro in Egitto.<br />

I Fratelli Musulmani, così come le Donne Musulmane, simpatizzarono per un<br />

certo tempo con i responsabili del colpo di stato. Ma più tardi, realizzai che le<br />

cose non evolvevano nel senso da noi auspicato e che non si trattava affatto<br />

<strong>della</strong> rivoluzione che doveva coronare quegli sforzi precedenti consentiti da<br />

coloro che non cercavano altro che il bene di questo paese… Mi misi allora a<br />

mettere a parte di questa <strong>mia</strong> opinione tutti i fratelli che incontravo. E quando<br />

dei portafogli <strong>min</strong>isteriali furono proposti ad alcuni fratelli, espressi<br />

chiaramente la <strong>mia</strong> opinione sulle colonne <strong>della</strong> rivista delle Donne<br />

Musulmane. Ritenevo che in effetti nessun fratello avesse stretto alleanza con<br />

un potere che non governava conformemente ai comandamenti di Allah, che<br />

colui che lo avesse fatto avrebbe meritato l'esclusione pura e semplice dai<br />

ranghi dei Fratelli Musulmani e che, per finire, fosse dovere dei Fratelli<br />

Musulmani quello di definire e deter<strong>min</strong>are la loro posizione, dopo che le<br />

intenzioni del potere in carica erano divenute note.<br />

AbdulQadir Udah mi rese visita per chiedermi di sospendere la redazione di<br />

ogni articolo sull'argomento. Mi trattenni per lo spazio di due numeri <strong>della</strong><br />

rivista, ma al terzo numero ripresi i miei articoli, finché AbdulQadir Udah<br />

venne di nuovo a trovarmi. Stavolta mi portava un ordine emesso dalla stessa<br />

guida suprema, che mi vietava formalmente di scrivere sull'argomento. Mi<br />

ricordai allora il mio giuramento di alleanza nei confronti di Hasan Al-Banna,<br />

ritenni che tale giuramento mi legasse ipso facto al suo successore, dunque<br />

obbedii.<br />

Dopo questo incidente, il mio giuramento di alleanza guidò tutte le mie azioni,<br />

anche quelle che sembrano appartenere al privato, come la partecipazione alla<br />

conferenza <strong>della</strong> pace a Vienna. Infatti, non effettuai il viaggio se non dopo<br />

aver ricevuto l'autorizzazione dell'Imâm guida Al-Hudaybi.<br />

E LA MASCHERA CADDE<br />

I giorni si succedettero, e l'anno 1954 non tardò ad annunciarsi con tutte le<br />

sue sventure, sinistri e prove che fecero cadere la maschera di Nasser per<br />

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