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Ayyam min Ayati (Giorni della mia vita – nelle - Visit WordPress

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Una sera, mentre ero a casa, tre uo<strong>min</strong>i chiesero di vedermi. Dopo averli fatti<br />

accomodare in salone, notai che portavano degli abiti tipicamente arabi; e<br />

quando procedemmo alle presentazioni, si presentarono come dei Siriani,<br />

venuti dall'Arabia Saudita per una visita turistica alla città del Cairo per una<br />

decina di giorni. Mi dissero anche di aver incontrato il professor Said<br />

Ramadan, lo shaykh Mustafa Alem, Kamil ash-Sharif, Muhammad Ashmaui e<br />

Fathi Kholi (tutti Fratelli Musulmani che erano sfuggiti alla tirannia e al<br />

terrore del despota), che tutti loro mi rivolgevano il loro saluto fraterno così<br />

come a tutti i Fratelli Musulmani nel paese, che volevano conoscere delle<br />

notizie sull'associazione dei Fratelli Musulmani, e infine che era stato dato<br />

loro l'ordine di integrare l'organizzazione e che erano pronti ad obbedire agli<br />

ordini e a stabilirsi in Egitto per aiutare i Fratelli Musulmani.<br />

Poi, si misero a parlarmi dei Fratelli Musulmani e di Nasser, sotenendo che<br />

quest'ultimo li perseguitava. Ricordarono anche gli avvenimenti del 1954, lo<br />

scioglimento dell'associazione dei Fratelli Musulmani, l'assassinio di<br />

'AbdulQadir Udah e dei suoi compagni, e mi dissero che erano pronti a<br />

vendicarli, uccidendo Nasser. Affermarono che questa era anche l'opinione di<br />

ash-Sharif, di Ashmaui, di Ramadan, di Khuli e di Alem.<br />

Siccome mi ero limitata ad ascoltare per tutto il tempo, mi chiesero la <strong>mia</strong><br />

opinione. Risposi allora che avevo sentito cose che mi risultavano nuove, e<br />

avevo sentito ter<strong>min</strong>i sconosciuti. Mi dissero: "La verremo a trovare un'altra<br />

volta, sorella Zaynab, per sapere il parere <strong>della</strong> guida (il capo supremo)<br />

dell'organizzazione dei Fratelli Musulmani e quello dell'organizzazione nel suo<br />

insieme…".<br />

Risposi brevemente: "Prima di tutto, non conosco alcuna organizzazione che<br />

porti questa deno<strong>min</strong>azione e che sia stata sciolta dalle autorità, come<br />

pretende il governo stesso.<br />

Secondariamente, non evoco personalmente questo genere di argomento con<br />

la guida. I legami di amicizia che ci legano l'una all'altro sono legami di<br />

fratellanza islamica e di relazioni familiari.<br />

Terzo, assassinare Nasser non è veramente all'ordine del giorno per i<br />

Musulmani da quello che mi sembra, e vi consiglio di rientrare al vostro paese<br />

e assimilare i valori autentici dell'Islâm".<br />

Mentre fino a quel momento mi ascoltavano in piedi, quando finii di parlare si<br />

sedettero e uno di loro mi disse: "Sembra che la sorella Zaynab non sia<br />

convinta che sia stato proprio Nasser ad aver distrutto i paesi musulmani".<br />

Replicai: "Mi sembra che non sia nei progetti dei Fratelli Musulmani<br />

l'assassinio di Nasser". Poi chiesi i loro nomi, e balbettando mi risposero:<br />

"Abdul Shafi Abdul Haqq, Abdul Jalil 'Isâ e AbdurRahman Khalil".<br />

Strana coincidenza, tutti i nomi co<strong>min</strong>ciavano con Abdul. Inoltre, fu uno solo<br />

dei tre a pronunciare tutti e tre i nomi, e ciò non fece che accrescere i miei<br />

sospetti.<br />

Allora dissi: "È vostro interesse tornare nel vostro paese prima che i servizi<br />

segreti di Nasser vi arrestino, se veramente non li conoscete già e non avete<br />

alcun legame con essi… E di questo non sono affatto persuasa".<br />

Uno di essi mi rispose: "In ogni modo, Hajja, lei ha diritto ad avere dei dubbi;<br />

le faremo visita un'altra volta e saprà chi siamo".<br />

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