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NOTA BIBLIOGRAFICA 158 Zaynab Al-Ghazali, nata il 2 gennaio 1917 in Egitto, figlia di uno shaykh di Al- Azhar, in gioventù fu membro attivo dell'Unione Femminista Egiziana, fondata da Huda ash-Sha'rawi nel 1923. Rassegnò però presto le sue dimissioni dalla suddetta associazione perché non si riconosceva negli ideali laici e anti-islamici del movimento di liberazione delle donne e nel 1936 – all'età di soli diciotto anni – fondò l'Associazione delle Donne Musulmane, allo scopo di organizzare le attività femminili in accordo con la Shari'ah. Strinse alleanza (ba'yah) con l'Imâm martire Hasan Al-Banna, fondatore dei Fratelli Musulmani, nel 1949, allo scopo di sostenere la sua organizzazione nei suoi sforzi per la resurrezione di uno Stato Islamico. Dopo l'assassinio dell'Imâm, perseverò nell'alleanza coi Fratelli Musulmani, in particolar modo durante il regime di Abdul Nasser, negli anni '50 e '60 del XX° secolo. Durante un'intervista nella sua casa di Eliopoli, nel 1981, Zaynab Al-Ghazali disse: "L'Islâm ha provveduto a garantire ogni diritto sia agli uomini che alle donne. Ha dato alle donne tutto: libertà, diritti economici, diritti politici, diritti sociali, diritti pubblici e privati. L'Islâm ha concesso alle donne dei diritti all'interno della famiglia mai garantiti da nessun'altra società. Le donne possono parlare di "liberazione" nella società cristiana, nella società ebraica o nella società pagana, ma nella società islamica è un grave errore parlare di liberazione delle donne. La donna Musulmana dovrebbe studiare l'Islâm, così saprebbe fino a che punto l'Islâm le ha concesso i suoi diritti…" Questo è il cuore del pensiero di Zaynab Al-Ghazali riguardo lo statuto della donna, espresso da lei negli articoli scritti sulla rivista "ad-Da'wah", di cui era direttrice. Lo scopo della sua attività e dell'Associazione da lei fondata era dunque soprattutto educativo: istillare la dottrina islamica nella mente delle donne, far prendere loro coscienza dei loro diritti e doveri e chiamarle a partecipare al cambiamento della società, per giungere allo stabilimento di uno Stato islamico fondato sul Corano e la Sunnah. Zaynab Al-Ghazali spiegava che il primo dovere di una donna Musulmana è quello di essere moglie e madre, e nessun'altra attività dovrebbe interferire con questo importante ruolo. La donna è poi libera di partecipare alla vita sociale della Ummah nei limiti islamici; una volta assolto il suo ruolo all'interno della famiglia, l'Islâm non le proibisce ciò.
159 Le donne ebbero in effetti un ruolo fondamentale all'interno del movimento islamico, fin dai suoi esordi: con Zaynab Al-Ghazali, esse erano – negli anni '40 e '50 del XX° secolo – non meno di cinquemila, organizzate in associazioni e ripartite in sezioni su tutto il territorio egiziano. Arrestata nel 1965, durante la repressione contro il movimento islamico, torturata e infine condannata, nel corso di un processo farsa, a 25 anni di lavori forzati nel 1966, fu però rilasciata nel 1971. Nonostante l'ascesa al potere di Sadat prima, e Mubarak poi, Zaynab Al- Ghazali continuò sempre la sua attività al servizio dell'Islâm, in particolare invitando i Musulmani di tutto il mondo a serrare i ranghi per rendere possibile la resurrezione dello Stato islamico, al di là delle differenze di opinione dei vari gruppi. Morì all'età di 88 anni. Che Allah l'Altissimo l'accolga nella Sua Misericordia! Âmîn! dal sito: La Madrasa di Malika (Piccola Biblioteca per la Donna Musulmana) http://lamadrasadimalika.wordpress.com e-mail: ummusama@hotmail.it Attenzione - Avvertenza per chi desideri stampare questo testo: Per rispetto alla scrittura del Nome di Allah (SWT) qui contenuto, si ricorda di non stracciare né gettare a terra o nella pattumiera questi fogli, di non abbandonarli, di non calpestarli, di non portarli in luogo improprio (come la stanza da bagno)
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Zaynab Al-Ghazali, nata il 2 gennaio 1917 in Egitto, figlia di uno shaykh di Al-<br />
Azhar, in gioventù fu membro attivo dell'Unione Fem<strong>min</strong>ista Egiziana,<br />
fondata da Huda ash-Sha'rawi nel 1923. Rassegnò però presto le sue<br />
dimissioni dalla suddetta associazione perché non si riconosceva negli ideali<br />
laici e anti-islamici del movimento di liberazione delle donne e nel 1936 <strong>–</strong><br />
all'età di soli diciotto anni <strong>–</strong> fondò l'Associazione delle Donne Musulmane,<br />
allo scopo di organizzare le attività fem<strong>min</strong>ili in accordo con la Shari'ah.<br />
Strinse alleanza (ba'yah) con l'Imâm martire Hasan Al-Banna, fondatore dei<br />
Fratelli Musulmani, nel 1949, allo scopo di sostenere la sua organizzazione nei<br />
suoi sforzi per la resurrezione di uno Stato Islamico. Dopo l'assassinio<br />
dell'Imâm, perseverò nell'alleanza coi Fratelli Musulmani, in particolar modo<br />
durante il regime di Abdul Nasser, negli anni '50 e '60 del XX° secolo.<br />
Durante un'intervista nella sua casa di Eliopoli, nel 1981, Zaynab Al-Ghazali<br />
disse: "L'Islâm ha provveduto a garantire ogni diritto sia agli uo<strong>min</strong>i che alle<br />
donne. Ha dato alle donne tutto: libertà, diritti economici, diritti politici,<br />
diritti sociali, diritti pubblici e privati. L'Islâm ha concesso alle donne dei<br />
diritti all'interno <strong>della</strong> famiglia mai garantiti da nessun'altra società. Le donne<br />
possono parlare di "liberazione" nella società cristiana, nella società ebraica o<br />
nella società pagana, ma nella società islamica è un grave errore parlare di<br />
liberazione delle donne. La donna Musulmana dovrebbe studiare l'Islâm, così<br />
saprebbe fino a che punto l'Islâm le ha concesso i suoi diritti…"<br />
Questo è il cuore del pensiero di Zaynab Al-Ghazali riguardo lo statuto <strong>della</strong><br />
donna, espresso da lei negli articoli scritti sulla rivista "ad-Da'wah", di cui era<br />
direttrice. Lo scopo <strong>della</strong> sua attività e dell'Associazione da lei fondata era<br />
dunque soprattutto educativo: istillare la dottrina islamica nella mente delle<br />
donne, far prendere loro coscienza dei loro diritti e doveri e chiamarle a<br />
partecipare al cambiamento <strong>della</strong> società, per giungere allo stabilimento di<br />
uno Stato islamico fondato sul Corano e la Sunnah.<br />
Zaynab Al-Ghazali spiegava che il primo dovere di una donna Musulmana è<br />
quello di essere moglie e madre, e nessun'altra attività dovrebbe interferire<br />
con questo importante ruolo. La donna è poi libera di partecipare alla <strong>vita</strong><br />
sociale <strong>della</strong> Ummah nei limiti islamici; una volta assolto il suo ruolo<br />
all'interno <strong>della</strong> famiglia, l'Islâm non le proibisce ciò.